Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] ) ammette otto casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo, strumentale e locativo); la flessione verbale, in cui il modo e l’aspettoverbale hanno maggior risalto del tempo (presente e passato; il futuro non ha una formazione ...
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Procedimento morfologico che consiste nel premettere un prefisso costituito da una preposizione a un verbo (preverbio). Ha particolare importanza in quelle lingue nelle quali si accompagna a modificazioni [...] dell’aspettoverbale: nelle lingue slave conferisce al verbo imperfettivo un aspetto perfettivo o determinato; cfr. in russo idti «camminare» ma poidti «mettersi in cammino, recarsi». ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il teatro
Simone Beta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel V secolo a.C. si sviluppa ad Atene in modo straordinario un nuovo genere poetico [...] a.C
Se l’origine di “tragedia” presenta ancora molti aspetti oscuri, quella di “commedia” è molto più chiara. Per accaduto nel V e (parzialmente) nel IV secolo a.C., l’aspettoverbale, legato alla parola, è molto meno importante di quello musicale e ...
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DE ANDRÉ, Fabrizio Cristiano
Paolo Somigli
Cantautore italiano, nacque a Genova, nel quartiere di Pegli, il 18 febbraio 1940 da genitori benestanti di origini piemontesi. Il padre, Giuseppe De André, [...]
Fabrizio De André è stato uno dei più importanti esponenti della canzone italiana. L’estrema attenzione all’aspettoverbale della canzone, l’adozione di forme metriche chiare e, soprattutto nella prima fase, aderenti alla tradizione poetica ...
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In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] di + infinito, che ne implica invece un’interruzione.
Le perifrasi fasali richiamano generalmente valori di aspettoverbale (le perifrasi terminative e l’aspetto perfettivo, ad es., rimandano entrambi alla fase terminale di un processo) ma non hanno ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] i tratti grammaticali della predicazione (cfr. il concetto di dummy verb «verbo vuoto» in Jespersen 1937; Lyons 1968): modo, tempo e aspettoverbale (2) e l’accordo con il soggetto (3):
(2) Mario era un insegnante
(3) Mario e Luisa sono insegnanti
In ...
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Il termine itangliano è stato coniato, sulla scia dell’antecedente franglais (lo spanglish era di là da venire), per indicare un italiano fortemente influenzato dall’inglese e, soprattutto, caratterizzato [...] e resa, semplificata, con una sola giustapposizione. Non è immune dal fenomeno la morfosintassi (cfr. Degano 2005): può essere intaccato l’aspettoverbale, come accade con il tipo è che non l’ho lavato da anni al posto del più opportuno non lo lavo o ...
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FUTURO
Giacomo Devoto
. Categoria del verbo che indica l'azione in quanto si deve svolgere nel futuro. Essa si sviluppa solo quando il sistema del verbo non poggia più esclusivamente sulle differenze [...] dell'aspettoverbale (v. verbo). Una forma di futuro sembra tuttavia assicurata alla lingua comune indoeuropea dalla concordanza dei futuri del lituano e del sanscrito. Il futuro s'inquadra nel sistema che contrappone il presente e il passato. Il ...
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essere
Riccardo Ambrosini
1. Le circa 7780 attestazioni dei quasi 125 tipi formali del verbo e. - incluse le forme polisillabiche con apocope della vocale finale, quelle monosillabiche con epitesi di [...] valor conforto.
Queste perifrasi conferiscono non soltanto una certa aulicità al dettato, ma una diversa gradazione di aspettoverbale (si provi a sostituire, negli esempi precedenti, le perifrasi con forme finite di ‛ intendere ', ‛ piacere ') al ...
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avere
Riccardo Ambrosini
1. Le forme del verbo a. (per l'uso sostantivale, v. § 13) occorrono 1500 volte circa (735 circa nella Commedia, 415 circa nel Convivio e, in numero quasi eguale di casi, 173 [...] determinate, rispettive entità. Hanno tale complessa origine, e sono, in ultima analisi, da riferirsi alla vitalità delle categorie dell'aspettoverbale nell'italiano di D., costrutti quali per tema ch'avea di discovrire lo mio secreto (Vn IX 13), al ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: all’a. del mostro, si sentì gelare...
verbalita
verbalità s. f. [der. di verbale1]. – Aspetto, carattere, sistema verbale, e anche forza, capacità espressiva: la v. di uno scrittore, di un attore.