Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] prima redazione, 1431, nuova redazione col titolo De vero bono) egli svolge una vivace polemica contro l'etica stoica e l'ascetismo cristiano, in difesa della natura, ministra di Dio; di qui la celebrazione di una morale che è impegno e gioia di ...
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Asceta (3°-4° sec. d.C.), è considerato l'organizzatore delle comunità anacoretiche in Egitto ed è conosciuto con l'appellativo di "Padre dei monaci". Gli sono state attribuite 20 lettere contenenti precetti [...] autentiche mentre le altre sarebbero del suo discepolo Ammonas. Ma l'importanza di A. (una delle più grandi figure dell'ascetismo cristiano antico) è nell'avere appunto inaugurato il tipo di vita semi-anacoretico, di cui le laure orientali, e taluni ...
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SOCIALISMO
Rodolfo MONDOLFO
. Termine introdotto per la prima volta da R. Owen in un manifesto del 1820 e usato poi con varie gradazioni di significato (che ne rendono difficile una definizione) a indicare [...] che ebbero finalità di disciplina (come a Creta) o peggio (come a Sparta) di dominio su altre classi; sia in associazioni ascetiche (pitagorici), in cui non è affatto accertata la rinuncia alla proprietà privata, e fu se mai mezzo di purificazione e ...
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Setta ereticale che conosciamo attraverso S. Epifanio (Panarion, haer. 61) ed una lettera di S. Basilio (in Patrologia graeca, XXXII, col. 732). Come dimostra il nome (cfr. Luca, XIV, 33) avevano tendenze [...] , Études sur les Gesta Martyrum romains, IV (Le néomanichéisme), Parigi 1910; R. Reitzenstein, Historia monachorum und Historia Lausiaca, Gottinga 1916, pp. 205 segg.; E. Buonaiuti, Le origini dell'ascetismo cristiano, Pinerolo 1928, pp. 166 segg. ...
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BARTOLOMEO di Castello (B. de' Cordoni da Città di Castello)
Paola Zambelli
Nato intomo all'anno 1471 da una nobile famiglia tifemate, già nell'infanzia si segnalò per la sua carità. Il padre, Cordone [...] di corte e non aveva mai tralasciato la più assidua preghiera - così anche nel matrimonio B. volle osservare austerità ed ascetismo. Nel 1502 era sindaco della Fraternita dei disciplinati di S. Sebastiano; nel 1504 (vedovo e trentatreenne, secondo il ...
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Roman de la Rose
Fabrizio Beggiato
. Poema narrativo francese in ottosillabi, in forma di visione allegorica. È costituito da due parti: la prima, di 4058 versi, fu composta fra il 1229 e il 1236 da [...] da considerarsi un rappresentante della borghesia che va acquistando potere mentre cominciano a venir meno i valori della cavalleria, dell'ascetismo e della cortesia e se ne cercano di nuovi; Jean de Meung impronta la sua opera a un edonismo scettico ...
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Girolamo (Ieronimo), santo
Réginald Grégoire
San G. (Eusebius Hieronymus), uno dei quattro dottori della Chiesa latina, sarebbe nato a Stridone (Ungheria) o in una città dell'Istria, verso il 340-345.
Ricevette [...] Gerasimo. Il più delle volte, infine, viene raffigurato nelle fattezze di un vecchio emaciato, vestito in abiti leggeri, asceta e intellettuale a un tempo.
I manoscritti liturgici latini d'Occidente lo venerano in quanto " Scripturae sanctae et verus ...
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GIROLAMO, santo
Angelo FICARRA
Anna Maria CIARANFI
, È una delle figure più rappresentative e complesse nella storia della Chiesa e dell'antica letteratura cristiana.
È ricordato sempre col solo [...] appellarsi al giudizio dei posteri. Né si può dire che il suo appello sia caduto invano: come egli fu un maestro di ascetica fra i più accreditati per tutto il Medioevo, così la sua autorità in materie bibliche gli ha valso dalla Chiesa il titolo di ...
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MASSIMO Confessore
Silvio Giuseppe Mercati
Teologo e mistico bizantino, nato a Costantinopoli nel 580, morto nel Caucaso il 13 agosto 662. Emigrato nell'Africa settentrionale, sostenne nel 645 una vittoriosa [...] e polemici), esegetiche (Questioni a Talassio sulla S. Scrittura, Spiegazione del Salmo 59 e del Pater), ascetiche (Libro ascetico; Capitoli sulla carità, ecc.), mistiche (La mistagogia, sul significato mistico simbolico della chiesa e della liturgia ...
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FOLENGO, Teofilo
Angela Piscini
Al secolo Girolamo, nacque l'8 nov. 1491 a Mantova, in contrada Monticellì Bianchi, nella casa che la madre Paola Ghisi, di ricca stirpe mercantile, aveva portato in [...] latino quattrocentesco. All'influenza di Vittorino da Feltre e alla sua pietas austera, segnata da una vena d'ascetismo laico, va ricondotto il terzo elemento che caratterizza la famiglia Folengo: la sensibilità religiosa. Sei figli del notaio ...
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ascetismo
s. m. [der. di asceta]. – Il complesso delle pratiche esteriori (rinunce, penitenze, mortificazioni, ecc.), dell’atteggiamento spirituale e anche delle dottrine, miranti al raggiungimento di una purificazione rituale e spirituale...
asceta
ascèta s. m. e f. [dal lat. tardo asceta o ascetes, gr. ἀσκητής «che esercita»; v. ascesi] (pl. m. -i). – Chi pratica l’ascetismo: gli antichi a. cristiani; un santo a.; per estens., chi fa vita di penitenza e di rinuncia o comunque...