INDUISMO
Oscar Botto
(XIX, p. 147; App. IV, II, p. 176)
L'i. recente è, almeno a livello delle masse, soggetto a un lento processo di trasformazione, per nulla paragonabile alla profonda evoluzione [...] città di Rajneesh'' (Rajneeshpuram) destinata a ospitare le riunioni dei seguaci. Ribaltando un principio etico che da sempre gli asceti indù accettano come fondamentale e sacro, Rajneesh sosteneva − per una scelta d'ispirazione tantrica − che il neo ...
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Missionario gesuita, nato nel 1577 a Montepulciano (Siena), morto a Meliapore (presso Madras) nel 1656. Entrò nella Compagnia di Gesù nel 1597. Compiuti gli studî teologici e filologici a Napoli e a Roma, [...] cerimonie rituali brahmane che nulla avessero di idolatrico e si diede a vita di solitudine, somigliante a quella degli asceti brahmani. Con tale metodo, agevolatogli da una conoscenza ormai perfetta del tamul e del sanscrito, riuscì a cattivarsi l ...
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Con questo nome chiamarono i Greci un detto breve e sentenzioso, quali, ad esempio, le famose sentenze dei sette savî. Tale forma d'espressione fu molto in uso presso gli Spartani, noti per l'arguta brevità [...] , riferentisi ai maggiori filosofi dell'antichità.
Altrettanta, e forse anche maggiore risonanza hanno avuto i detti degli antichi asceti del deserto, i quali sono stati conservati e raccolti nei varî monasteri dell'alto Egitto, prima per tradizione ...
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Costantino e il monachesimo
Fabio Ruggiero
Lo scambio epistolare fra Costantino e Antonio
Nella Vita di Antonio, composta da Atanasio di Alessandria, si trova un breve capitolo dedicato alla relazione [...] come si conviene a una dimora di monaci, l’isola è famigerata presso i pagani del tempo per l’elevato numero di asceti che vi risiede. Uomini avvezzi a rifuggire la luce, questi sventurati rifiutano dunque la vita sociale e si condannano da sé: solo ...
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VIGILIA
Luigi Giambene
. Con questo vocabolo latino s'indica propriamente la veglia notturna, ma da questo primo significato ne derivarono altri nella terminologia ecclesiastica. Presso molti popoli [...] precedenti le feste del Signore e dei martiri; più tardi fu estesa al sabato delle quattro tempora. Quando nel sec. IV asceti e monaci passavano tutte le notti in orazione, per lo più salmodiando, questa ufficiatura notturna prese il nome di "vigilia ...
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Vasubandhu
Filosofo buddista indiano (4°-5° sec.). A V. la tradizione attribuisce tre classi di testi: l’Abhidharmakośa («Tesoro dell’Abhidarma», d’ora in poi AK) e il suo commento (testi filosofici [...] pensiero di Nāgārjuna (➔) e, attraverso lui, di Śaṅkara. Nell’AK si citano anche degli asceti meditanti, detti yogācāra («praticanti di yoga»). Tali asceti sono distinti dai filosofi speculativi, ma le loro idee vengono prese in considerazione nella ...
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Islamismo
Ira M. Lapidus
Introduzione
L'islamismo è attualmente la religione di circa novecento milioni di persone. L'appartenenza all'Islam comporta un insieme di credenze e pratiche religiose specifiche, [...] regioni: in esse lettori del Corano, studiosi dei ḥadīth (i detti e le azioni del Profeta), di diritto e di teologia, mistici, asceti, predicatori e uomini pii diedero vita a cerchie di studiosi e di discepoli per discutere i problemi del giorno e il ...
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Ortodossia ed eterodossia
Enzo Pace
di Enzo Pace
Ortodossia ed eterodossia
Introduzione
L'origine del termine 'ortodossia' e del complementare concetto di eterodossia va ricercata nella storia del [...] Sri Lanka, e dunque finiscono per assumere i caratteri di un sapere religioso organizzato e controllato da un gruppo di asceti-monaci specialisti del sacro, custodi di un'ortodossia ufficiale, spesso ripiegata su se stessa e chiusa nei confronti di ...
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Città dell’Unione Indiana (fino al 1948 Muttra; 298.827 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh, sulla riva destra del fiume Jumna. Importante centro di mercato e nodo ferroviario della linea Agra-Delhi, con [...] elaborazione del tema in modo autonomo, con una progressiva spiritualizzazione delle immagini di divinità degli alberi e di asceti in contemplazione già presenti nel suo repertorio. Le sculture di M. esprimono vitalità nelle raffigurazioni del Buddha ...
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Nome arabo (\arabo\) d'un lungo e ampio mantello da gettare sulle spalle e fornito di cappuccio, che un tempo era usato in molti paesi di lingua araba, ma che negli ultimi tre secoli circa sembra essere [...] abito munito di berretto o cappuccio, portato prevalentemente dai monaci cristiani e poi, a imitazione di essi, dagli asceti musulmani (v. sūfismo). Il vocabolo deriva probabilmente, secondo il Fränkel, dal greco βίρρος, riproducente il latino birrus ...
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asceta
ascèta s. m. e f. [dal lat. tardo asceta o ascetes, gr. ἀσκητής «che esercita»; v. ascesi] (pl. m. -i). – Chi pratica l’ascetismo: gli antichi a. cristiani; un santo a.; per estens., chi fa vita di penitenza e di rinuncia o comunque...
ascetica
ascètica s. f. [dall’agg. ascetico]. – Particolare educazione spirituale dell’uomo (e la teoria relativa), tendente a condurlo alle più alte forme di perfezione morale e religiosa: a. buddista, neoplatonica, ecc.; nell’ambito della...