Lewis, Jerry
Stefano Della Casa
Nome d'arte di Joseph Levitch, attore e regista cinematografico statunitense, nato a Newark (New Jersey) il 16 marzo 1926. Ha dato al cinema internazionale un contributo [...] and models (Artisti e modelle). Tashlin, che proveniva dal mondo dell'animazione, lasciò che L. si esprimesse liberamente sul piano visivo e che riempisse ogni sequenza con gag che lo facevano sembrare del tutto simile a un cartone animato. Nel film ...
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Gance, Abel
Edoardo Bruno
Regista, teorico del cinema, attore e sceneggiatore francese, nato a Parigi il 25 ottobre 1889 e morto ivi il 10 novembre 1981. La sua concezione del cinema, di grande importanza [...] della mobilità della macchina da presa e alla fluidità visiva nel rendere emozionalmente le sensazioni liriche o drammatiche. Le teorizzazioni profetiche di G. sull'arte cinematografica (per es. Prisme, 1930) accompagnarono le sue sperimentazioni ...
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Lumière, Auguste e Louis
Gianni Rondolino
Inventori, produttori e cineasti, il primo nato a Besançon il 19 ottobre 1862 e morto a Bandol il 10 aprile 1954, il secondo nato a Besançon il 5 ottobre 1864 [...] segnò una svolta decisiva, una vera e propria rivoluzione, nell'arte, nella cultura e nella società del 20° sec., producendo non tecnica di riproduzione del reale, ma anche una nuova sensibilità visiva, un nuovo modo di osservare i fenomeni e di ...
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Malle, Louis
Vittorio Giacci
Regista cinematografico francese, nato a Thumeries il 30 ottobre 1932 e morto a Los Angeles il 23 novembre 1995. Pur essendo coetaneo di registi che avrebbero dato vita [...] la passione, viva fin dall'infanzia, per l'arte cinematografica. La sua impazienza, la sua voglia di di R. Queneau, opera fresca e stilisticamente innovativa, dalla comicità visiva e surreale, incentrata su una stravagante bambina di provincia che si ...
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Casanova
Natalia Noussinova
(Francia 1927, Le avventure di Casanova, bianco e nero/colorato, 144m a 22 fps); regia: Aleksander Volkoff; produzione: Ciné-Alliance/Société des Cinéromans-Films de France; [...] riguarda il valore spettacolare e la soddisfazione artistica puramente visiva" ("Photo-ciné", aprile 1927); "Soprattutto gli affreschi raffinati e grandiosi costituiscono un vero spettacolo d'arte. Il 18° secolo ritrova qui la sua atmosfera ...
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Maccari, Ruggero
Bruno Roberti
Sceneggiatore cinematografico, nato a Roma il 28 giugno 1919 e morto ivi l'8 maggio 1989. Il suo apporto al cinema italiano è risultato indispensabile in relazione al [...] e le compagne (1960), dalla donna irrisolta di La visita (1963) a quella sanguigna di La parmigiana (1963), fino Bigagli, costituì anche il debutto da regista di un figlio d'arte, Ricky Tognazzi, oltre che un sentito omaggio alla lezione della ...
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Pagnol, Marcel
Marco Pistoia
Scrittore e drammaturgo, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese, nato a Aubagne (Marsiglia) il 28 febbraio 1895 e morto a Parigi il 18 aprile 1974. [...] ‒ da drammaturgo ‒ al cinema come a una nuova arte pertinente all'autore teatrale, che egli considerava il cineasta del con la sua combinazione di vita agreste e di sensibilità, anche visiva, per la dimensione paesaggistica e per i suoni e i rumori ...
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Il conformista
Paolo Bertetto
(Italia/Francia/RFT 1970, colore, 105m); regia: Bernardo Bertolucci; produzione: Maurizio Lodi-Fè per Mars/ Marianne/Maran; soggetto: dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia; [...] . Con Il conformista il cinema di Bertolucci diventa figurazione, composizione formale estremamente ricca dell'immagine, ricerca visiva che si intreccia con l'arte e la pittura in un suggestivo gioco di rimandi. I riferimenti alla decorazione e all ...
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The Man Who Laughs
Francesco Pitassio
(USA 1927, 1928, L'uomo che ride, bianco e nero, 116m a 22 fps); regia: Paul Leni; produzione: Carl Laemmle per Universal; soggetto: dal romanzo L'homme qui rit [...] un modello per la produzione dell'orrore, fondata su aspetti visivi e ambientazioni europee, in cui questa casa di produzione si anonimo recensore americano: "In Europa, sotto il vessillo dell'arte, il film potrebbe funzionare; ma in questo paese può ...
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Metropolis
Paolo Bertetto
(Germania 1925-26, 1927, colorato, 166m a 22 fps, 128m a 22 fps nell'edizione restaurata); regia: Fritz Lang; produzione: Erich Pommer per UFA; sceneggiatura: Thea von Harbou; [...] particolare suggestione con l'architettura e l'arte europea, da Bruegel al Jugendstil, dall'arte meccanomorfa al Bauhaus. Lo spazio di messa in scena cinematografica, lavorando sulla composizione visiva e sui ritmi.
Le configurazioni visive puntano ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...