FULCHIGNONI, Enrico
Guglielmo Moneti
Nacque a Messina il 18 sett. 1913 da Mario.
Iscrittosi alla facoltà di medicina della sua città fu allievo interno dell'istituto di fisiologia umana diretto da G. [...] di cultura, sia in quello dell'antropologia visiva, con la collaborazione ai corsi della Cinémathèque i seguenti scritti: L'Arlecchino errante. Da canovacci di commedia dell'arte del XVII secolo, Milano 1941; Esistenzialismo e puritanesimo in O'Neill ...
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DJULGHEROFF, Nicolai
Matilde Tobia
Nacque a Kjustendil in Bulgaria il 20dic. 1901, da Slavi, tipografo, e da Tena Ceclareff. Fin dagli anni del liceo manifestò uno spiccato interesse per le arti figurative: [...] alla scuola di arti applicate. A Vienna partecipò all'Esposizione d'arte moderna del 1920 e a quella del Kunstfreunde del 1921 (ibid., , si organizzano al di fuori di ogni logica visiva ..." (Ricostruzione futurista..., 1980, p. 495).
Coerentemente ...
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PITTARA, Carlo
Francesco Santaniello
PITTARA, Carlo. – Nacque a Torino il 6 giugno 1835. Dei suoi genitori non si conoscono i nomi. Nella capitale sabauda studiò presso la Reale Accademia Albertina [...] opera una scelta, rimanendo però fedele a un’interpretazione visiva del reale» (1974, p. 111).
Nell’ Ottocento, a cura di C. Sisi, Milano 2003, pp. 314 s.; Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Le collezioni. Il XIX secolo, a cura di E. Di Majo - M. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Percezione e rappresentazione della realtà, movimento dello sguardo dell’osservatore [...] gli scambi che faranno di lui un prolifico teorico dell’arte. Sarà proprio in questi anni che formulerà un’ostinata .
Già vicino agli ambienti omosessuali londinesi, nel 1961 Hockney visita New York dove trova una libertà di costumi, anche sessuali ...
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Didascalia
Alberto Boschi
Una definizione esatta del concetto di d. richiederebbe un inventario esaustivo degli inserti scritturali utilizzati nel corso della storia del cinema. Bisognerebbe in primo [...] elemento significante in nome di un'ideale e irraggiungibile purezza visiva. Esemplare è a questo proposito l'opinione di Hugo per essere capita denuncia un fallimento estetico della nuova arte. Il passo ulteriore verso l'emancipazione del cinema ...
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LAURO, Agostino
Alessandra Imbellone
Nacque a Torino nel 1806 dal tappezziere Giuseppe e da Lucia Albergante.
Nel 1823-24 si iscrisse alle scuole civiche di disegno, risultando fra gli allievi che avevano [...] intensità del lavoro ebbe a sostenere […] non lieve difetto di virtù visiva" (ibid., p. 24).
Due anni dopo la sua attività era Oltralpe. Nel Riale (1869) e nelle Alpi (1870) per L'Arte in Italia (I e II annata), rivista decisiva per la diffusione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valentino Pace
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Se davvero il Novecento verrà consegnato alla storia come il secolo breve (Hobsbawm) [...] legami troppo stringenti con un mondo remoto, l’ideale dell’arte subisce uno spostamento verso il futuro, che appare a quel per il protagonismo della comunicazione, in primo luogo visiva, che viene a scalzare la collocazione privilegiata delle ...
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SANESI, Roberto
Matteo Brera
SANESI, Roberto. – Nacque a Milano il 18 gennaio 1930, da Angelo Sanesi e da Fernanda Paoli.
Trascorse l’infanzia a Prato, presso i nonni paterni, dopo che la famiglia decise [...] preannuncia, da un lato, la forte componente visiva delle sue opere e, dall’altro, il , fra le opere collettive e gli atti di convegni: R. S. e l’arte del tradurre. Atti del Simposio internazionale, Pavia... 2002, in Il confronto letterario, 2003 ...
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GUCCIO di Mannaia
Antonella Capitanio
Non si conoscono né il luogo né la data di nascita di questo orafo, smaltista e incisore di sigilli, documentato a Siena dal 1291 al 1322.
La sua fama e la sua [...] e più in generale con la nuova esigenza di pregnanza visiva del calice, come oggetto, durante il gesto liturgico s. 3, XXIV (1994), 2-3, pp. 629-641; M. Di Berardo, in Enc. dell'arte medievale, VII, Roma 1995, pp. 146-150, s.v.G. di M. (con bibl.); G ...
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Surrealismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema surrealista
Il primo Manifeste du Surréalisme fu pubblicato a Parigi, presso le Éditions du Sagittaire, nell'ottobre 1924. Fra le molte [...] un'opera più vicina al suo stile, cioè alla 'sinfonia visiva' e al racconto 'poetico'), ad alcune caratteristiche che nei film Tutto ciò a conferma di un'eredità che il S. ha lasciato all'arte e alla cultura del 20° sec., e quindi anche al cinema.
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...