FENIS (Fenice, Fenici), Barthélemy (Bartolomeo)
Graziella Martinelli Braglia
Non si conoscono gli estremi anagrafici di questo pittore attivo a Modena nel XVII secolo; la famiglia, originaria della [...] agli esempi callotiani, è ipotizzabile che sia stata propizia anche la consuetudine con gli strumenti dell'arteorafa, praticata da suoi familiari, arte per certi versi affine a quella dell'incisione all'acquaforte: una circostanza, questa, comune al ...
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VALLESE
C. Jäggi
(franc. Valais; ted. Wallis)
Cantone della Svizzera meridionale, con capoluogo Sion, confinante a N con i cantoni di Waadt e di Berna, a E con quelli di Uri e del Ticino, a S con l'Italia [...] di Sion conserva un grande scrigno del tardo sec. 11° dell'arteorafa romanica del Vallese.
Per quanto riguarda il sec. 12°, l di Landsberg (ca. 1474).Nel V., non soltanto l'arte sacra, ma anche quella profana è rappresentata per il Medioevo maturo ...
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SCARABELLO, Angelo
Francesca Stopper
– Nacque a Este, presso Padova, il 13 dicembre 1712 da Marco Scarabello, muratore, e da Caterina Marini (Frasson, 2000).
Dando credito alle parole di Giovanni Battista [...] di Sebastiano Benetti (Stopper, 2007, p. 123). Tuttavia non è da escludere che abbia ricevuto i primi rudimenti dell’arteorafa nella nativa Este (Frasson, 2000). Soltanto nel 1742, dopo aver sostenuto una prova pratica – l’esecuzione di uno shaddai ...
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VIVA di Lando
Lorenzo Margani
VIVA di Lando. – Sono incerti gli estremi della sua biografia: attestato a partire dal 1336 (Cioni, 1998, p. 478), Ettore Romagnoli (1835, 1976) ne anticipa la prima menzione [...] – lo vuole figlio di Lando di Pietro e padre di Vannuccio di Viva e dunque proveniente da una famiglia dedita all’arteorafa da più generazioni. All’attività di Lando, anche architetto, ingegnere e scultore, è da riferire la corona della cerimonia di ...
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DA PORTO
Alfonso Garuti
Lo studio delle antiche fonti documentarie modenesi compiuto da Adolfo Venturi e da Antonio Dondi ha permesso la ricostruzione, seppur parziale e lacunosa, dell'attività di alcuni [...] componenti della famiglia D. che, nello spazio temporale di tre generazioni, esercitarono in Modena l'arteorafa e, a differenza di altre botteghe artigiane del tempo, hanno lasciato alcuni lavori a concreta testimonianza della loro operosità.
Le ...
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GUCCIO di Mannaia
Antonella Capitanio
Non si conoscono né il luogo né la data di nascita di questo orafo, smaltista e incisore di sigilli, documentato a Siena dal 1291 al 1322.
La sua fama e la sua [...] risparmiate su fondo di smalto e assume un valore emblematico dell'innovazione apportata da G. nel campo dell'arteorafa, grazie all'uso degli smalti traslucidi.
La documentazione archivistica fin qui individuata ci dà notizie sui membri della ...
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LIPINSKY, Angelo
Lanfranco Mazzotti
Nacque a Roma il 26 apr. 1904 da Sigmund, pittore e incisore tedesco di origine ebraica, e da Elenita Kümpel, di confessione protestante. Il padre, trasferitosi nel [...] Goldschmiedekunst in KönigreichNeapel zur Zeit der Anjou und Aragon III., in Das Münster, XXII (1969), pp. 389-405; L'arteorafa bizantina nell'Italiameridionale e nelle Isole, in La chiesa greca in Italia dall' VIII al XVI secolo. Atti del Convegno ...
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FRANCESCO di Giovanni
Antonella Capitanio
di Attivo a Firenze come orafo, è documentato dal 1465 al 1510.
La sua formazione avvenne nella bottega di Antonio Pollaiolo, dove risulta discepolo con salario [...] nel 1480 presero in affitto da Larione di Jacopo di Bartolo Ciacchi una bottega in via Vacchereccia, dove continuarono ad esercitare insieme l'arteorafa.
Le opere di F. si confondono in pratica con quelle di Antonio di Salvi, sia per il fatto che le ...
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LANI (Botteghesi de' Lani), Luigi de'
Elisabetta Nardinocchi
Non si conosce la data di nascita di questo orafo e argentiere, forse pisano, attivo in Toscana, essenzialmente tra Firenze e Pisa, tra il [...] XV e XVIII secolo. Storie di uomini, di cose e di parole, II, Documenti, Firenze 1994, pp. 180-184; A. Capitanio, Arteorafa e Controriforma. La Toscana come crocevia, Livorno 2001, pp. 36, 54-56, 72; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXII, p ...
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VIVA di LANDO
A. Capitanio
Orafo senese attivo nel 14° secolo.
Attestato a partire dal 1336, V. è detto anche "ingegnere e scultore" da Romagnoli (Biografia), che ne anticipa inoltre la prima notizia [...] artistica di V. si pone dunque in un contesto di grande e prestigiosa tradizione nel settore dell'arteorafa, ma resta purtroppo non identificabile con chiari caratteri specifici. I documenti - ripubblicati e riesaminati criticamente (Cioni, 1998 ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
pave
pavé s. m., fr. [propr., part. pass. di paver «lastricare», che è dal lat. pavire «pavimentare», con mutamento di coniugazione]. – 1. Particolare tipo di selciato, costituito da piccoli cubi di pietra o di porfido (come, per es., il selciato...