Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] formazione di lessemi tra i più produttivi dell’italiano moderno. La maggior parte dei circa 34.000 composti verbi sintagmatici in italiano e nelle varietà dialettali. Stato dell’arte e prospettive di ricerca. Atti delle giornate di studio (Torino ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] es. bossoli del sì e del no, Statuto dell’Università ed Arte della lana di Siena, 1298), col fondo coperto di feltro per non , Petrarca e Boccaccio, può mostrare una sintassi molto meno ‘moderna’.
Nelli anni di Cristo 1333 [...], essendo la città di ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] . Perché ciò che si ottiene nelle accademie di arte drammatica, nelle scuole di recitazione, nei corsi […] 403-439.
Malagoli, Giuseppe (1905), Ortoepia e ortografia italiana moderna, Milano, Hoepli.
Maraschio, Nicoletta (1993), Grafia e ortografia, ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] di Baviera con Renata di Lorena.
In Francia la commedia dell’arte era presente fin dal 1577 con la Compagnia dei Gelosi, ma (2003), L’Italia e il suo mondo fra Medioevo e prima età moderna, in L’Italia fuori d’Italia 2003, pp. 57-73.
Watanabe- ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] , nella configurazione metrica (si tratta di coplas de arte mayor in dodecasillabi, ossia senari doppi, e non ), L’Italia (e l’italiano) di Michel de Montaigne, «Filologia antica e moderna» 5-6, pp. 71-86.
Eco, Umberto (1996), Ostrigotta, ora capesco ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] agli antipodi troviamo Giovanni Barba che, nel suo Dell’arte e del metodo delle lingue (1734), di ortografia non minori furono molte. La loro operosità fa capire allo studioso moderno quanto fosse vivace la riflessione ortografica e lo aiuta a ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] l’uso della lingua antica o la preferenza per la modernità, l’adozione o il rifiuto di novità lessicali (➔ neologismi e minimi, spesso di livello popolare, modestissimi per qualità d’arte, trasformando completamente la teoria di Bembo, la quale non ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] REI 67, 1980, pp. 207-224.
A. M. Piemontese, Arte persiana del libro e scrittura araba, Scrittura e Civiltà 4, 1980, Medioevo, ma esse furono impiegate anche all'inizio dell'era moderna in zone rurali della Scandinavia per demarcare le proprietà, ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] pure ne erano la base), e lo integrarono con l’uso moderno, anche se le parole del fiorentino vivo erano documentate di lingua. Fin dal 1813 ➔ Vincenzo Monti, maestro nell’arte del sarcasmo, dimostrò di non sopportare il «grammuffastronzolo ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] stea, deano, steano, ma nella redazione di BH alcuni esempi della variante moderna fanno la loro comparsa: stieno, diangli; Manni 2003: 273) e viene promosso a paradigma assoluto per la prosa d’arte dalle Prose della volgar lingua di ➔ Pietro Bembo ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...