FABRIS, Pietro
Roberto Middione
Attivo a Napoli fra il 1756 e il 1792, fu probabilmente di origine inglese.
Mancano dati biografici più articolati e specifici; anche la sua nazionalità è attestata unicamente [...] testimoniano fedelmente il gusto del committente, importante collezionista di oggetti d'arte, antichità e curiosità. Napoli 1985, p. 132; N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento dal rococò al classicismo, Napoli 1987, ad Indicem; M. Magnifico ...
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LORETI, Giovanni
Rossella Canuti
Nacque il 31 maggio 1686 a Fano da Domenico e da "Donna Mattia sua moglie". Suoi padrini furono due esponenti della nobiltà fanese: il conte Giovanni Montevecchio e [...] L. si avviò "giovanissimo" all'arte della pittura (Ricci, p. 417).
Sulla vita del pittore si hanno notizie discontinue; risulta del L. risulta meno classico, più sensibile al rococò.
Sempre per porre rimedio ai danni provocati dal terremoto del ...
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CUOMO, Ignazio
Giuseppe Fiengo
Di questo architetto, operoso a Napoli nel sec. XVIII, non si conoscono i dati anagrafici.
La sua notorietà è legata, quasi esclusivamente, alla realizzazione di una delle [...] deldeldel Vanvitelli, consistente in due lettere del 9 apr. 1763 e deldeldeldeldeldeldeldeldel più prestigioso teatro napoletano delrococòdel Bibl.: N. Del Pezzo, Siti reali , in Ville vesuviane del Settecento, Napoli 1959, napol. del Settecento. del ...
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GAMBA, Paolo
Alessandro Serafini
Pittore attivo soprattutto in area abruzzese-molisana, nacque a Ripabottoni, nella diocesi di Larino (nel Molise) il 30 ott. 1712 dal pittore Giovan Battista e da Caterina [...] . Gli affreschi, inseriti in una cornice delicatamente rococò, coprono tutto lo spazio della chiesa: nella volta Molise. Appunti per una storia dell'arte, Roma 1984, pp. 164 s.; C. Carano, P. G. pittore molisano del XVIII secolo, Campobasso 1984; G. ...
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DUPRÀ, Giuseppe
Alberto Cottino
Fratello minore di Domenico, nacque a Torino nel 1703. Giovanissimo, dovette recarsi a Roma per studiare sotto Marco Benefial (G. Bottari-S. Ticozzi, Raccolta di lettere, [...] (cm 273 × 258), in cui la cultura rococò va trascolorando in un precoce neoclassicismo, non coincide con p. 399; A. Griseri, Mostra del barocco piemontese (catal.), II, Torino 1963, pp. 115 s.; Schede Vesme. L'arte in Piemonte…, II, Torino 1966, pp ...
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ELENA, Vincenzo
Renata Massa
Non si conoscono il luogo e la data di nascita né il nome dei genitori. Documentato come lavorante nella bottega dell'orafo bresciano Giovanni Tonoli nel 1777 (Archivio [...] Brescia (Massa, 1988). Suggestioni rococò, peraltro giustificate dal tipo di (Brescia. Massa, 1988). La presenza del suo marchio letterale documenta un suo intervento chiesa di S. Alessandro in Brescia: storia ed arte, Brescia 1986, pp. 47, 50; V. ...
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DE BLASIO, Andrea
Angela Catello
A la figura di maggiore spicco di una famiglia di orefici argentieri proveniente da Guardia Sanframondi (Benevento) la cui feconda attività si protrasse per molti anni, [...] un parato di cartegloria. pienamente rococò; mancano inoltre le lampade, rifatte all'inizio del XX secolo (Catello, 1981, p XXI (1982), pp. 190, 194 s.; M.Pasculli Ferrara-E. Nappi, Arte napol. in Puglia dal XVI al XVIII secolo, Fasano 1983, pp. 71, ...
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FELICI (De Felice), Agostino
Vincenzo Rizzo
Attivo a Napoli come scultore e maestro marmoraro, è documentato dal 1681 al 1715.
Apparteneva a una famiglia di marmorari di Carrara; con molta probabilità [...] successivamente decorate, 1738-1742, in stile rococò, su disegno dell'architetto N. figg. nn. 12-16;Id., Scultori napoletani della seconda metà del Seicento, in Seicento napoletano. Arte, costume ed ambiente, a cura di R. Pane, Milano 1984 ...
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D'ADAMO, Carlo
Vincenzo Rizzo
Nipote del maestro stuccatore G. Battista (attivo 1668-1700) e figlio di Costantino (attivo 1700-1736), anch'egli stuccatore di raffinata qualità esecutiva ed inventiva, [...] rococò e arricchito di una elegante urna al posto del paliotto. Altro suo intervento notevole furono le squisite balaustratine rococò p. 167, doc. n. 86; D. Pasculli Ferrara-E. Nappi, Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo, 1983, pp. 66, 75 ...
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FERRETTI
Luciana Arbace
Famiglia di imprenditori della ceramica attiva a Lodi dal 1725 al 1810. La prima notizia che si ha di Simpliciano è del 1718, quando risulta "Anziano in Datio grande a Lodi" [...] serie di ambrogette, entro cornici modanate di gusto rococò, decorate con allegorie delle arti liberali; una di e porcellane del Piemonte,Torino 1878, pp. 14-24 passim; A.Genolini, Maioliche italiane, Milano 1881, pp. 160 s.; Arte ceramica e vetraria ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...
neoclassicismo
s. m. [der. di neoclassico]. – 1. Movimento artistico e culturale manifestatosi in Europa a partire dalla seconda metà del sec. 18° per reazione al barocco e al rococò, caratterizzato dal ritorno alle forme classiche assunte...