VESPASIANO DA BISTICCI
Eva Rammairone
Nacque a Bisticci tra il 26 giugno 1422 e i primi mesi del 1423 da Filippo di Leonardo da Bisticci, di professione stamaiolo, e da Mattea di Piero Donato Balducci. [...] turca come una punizione divina per una cristianità degenerata e corrotta.
L’opera che ad oggi lascia XV” di V. d. B., in Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura, arte, turismo, XXXVIII (2002), pp. 168 s.; M. Doni Garfagnini, “La Vita dell ...
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MAJORANO, Gaetano, detto Caffarelli (Caffarello, Caffariello, Caffarellino, Gaffarello)
Leonella Grasso Caprioli
Nacque a Bitonto il 12 apr. 1710, da Vito e Anna Fornella. Un maestro di musica di nome [...] Caffaro (da cui il nome d'arte Caffarelli preso in seguito dal M.) si incaricò di seguirne i progressi musicali, di provvedere d'una disputa musicale con il poeta Ballot de Sauvot, degenerata in un violento duello che quasi costò la vita al francese ...
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CONTI (Comes, Maioragius), Antonio Maria (Marcus Antonius)
Roberto Ricciardi
Nacque a Mairago (prov. di Milano), il 26 ott. 1514 da Giuliano e Maddalena Conti.
Secondo la testimonianza del C., suo padre [...] acri da ambedue i lati.
La polemica, ormai degenerata nell'invettiva e nell'insulto personale, si inasprì di poetica e retorica del 500, II, Bari 1970, pp. 129-139 (De arte Poetica, oratio XXIV, cc. 144-148 dell'ediz. veneta del 1582), 143-161 ...
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MALATESTA (de Malatestis), Pandolfo
Anna Falcioni
Quarto di questo nome nel casato, nacque a Rimini il 5 luglio 1475 figlio illegittimo di Roberto il Magnifico, signore di Rimini, e di Elisabetta Aldobrandini. [...] S. Agostino durante la messa domenicale. L'aggressione degenerò in tumulto e il M., rimasto solo lievemente difende il "tenimentum" di Bellaria dalle pretese dei Savignanesi, in Romagna arte e storia, XLIII (1995), pp. 17-30; Le arti figurative nelle ...
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DOLFIN, Daniele Andrea
Paolo Preto
Nato a Venezia il 22 apr. 1748 da Daniele (I) e Bianca Contarini, percorse la tipica carriera dei rampolli delle più influenti famiglie aristocratiche. Dal 26 luglio [...] di Verona e mostrò particolare interesse alla protezione dell'arte della seta; nel 1779 venne designato ambasciatore a Parigi Uniti" erano le cause della rivoluzione, ormai degenerata agli eccessi peggiori: delitti e stragi imperversavano, ...
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MANFREDI, Alberigo
Armando Antonelli
Nacque a Faenza tra il secondo e il terzo decennio del XIII secolo da Ugolino Bozzola dei Manfredi, potente famiglia di Faenza.
Il lignaggio deteneva il primato [...] già ai primi di agosto esplosero gravi tumulti, organizzati ad arte da Ugolino, figlio del M., che impossessatosi di porta determinato una frattura insanabile all'interno del lignaggio, degenerata, secondo le fonti storiche, in un diverbio conclusosi ...
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SOLDATI, Atanasio
Elena Di Raddo
– Nacque a Parma il 24 agosto 1896 da Filippo Basetti e Fiora Soldati, ed ebbe un fratello, maggiore di due anni, di nome Filippo. Atanasio crebbe solo con la madre [...] dell’ostracismo nei confronti dell’arte moderna, definita 'degenerata e bolscevizzante'. A causa E. Crispolti, Appunti per la poetica di S.: dalle lettere e da altri scritti, in Arte illustrata, III (1970), 25-26, 1970, pp. 90-96; S. Opere dal 1932 ...
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PERROTTI, Nicola
Alessandra Tarquini
PERROTTI, Nicola. – Nacque a Penne, in provincia di Pescara, il 22 dicembre 1897 da Massimantonio e da Emilia Rasetti.
Nel 1919, dopo aver preso congedo dal servizio [...] una cultura che avrebbe rotto con le idee e l’arte del periodo liberale, inadeguate ad affrontare i problemi gravi e e in cui la funzione critica degli individui sarebbe degenerata in un delirio razionalistico (Polemiche psicoanalitiche con museo di ...
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GHERARDINI, Andrea
Giovanni Ciappelli
Nacque a Firenze nella seconda metà del XIII secolo da Filippo di messer Pegolotto.
Il nonno, cavaliere, appartenente a una delle più antiche famiglie di Firenze, [...] 1300, in cui l'occasione festiva di ritrovo era degenerata in uno scontro fra "brigate" delle due fazioni, 277, 319, 327; L. Ginori Lisci, I palazzi di Firenze nella storia e nell'arte, II, Firenze 1972, p. 595; S. Raveggi - M. Tarassi - D. Medici ...
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BONI, Onofrio
Mara Bonfioli
Nato a Cortona il 7 nov. 1739 da Girolamo, erudito e letterato che nel 1741 fu segretario dell'Accademia Etrusca, fu avviato agli studi di legge nella città natale e all'università [...] periodo etrusco. Ancor più accesa, e quasi subito degenerata in attacchi personali, è quella col Fea, dopo Winckelmann, di cui disapprova tra l'altro la svalutazione dell'arte michelangiolesca, e sul lavoro del Fea. Nel giugno quest'ultimo ...
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degenerare
v. intr. [dal lat. degenerare, der. di genus -nĕris «stirpe»] (io degènero, ecc.; aus. avere). – 1. Allontanarsi dalle qualità, soprattutto morali, della propria stirpe, perdere i caratteri originarî mutandosi in peggio; tralignare,...
degenerato
agg. [part. pass. di degenerare]. – Di persona, pervertito, psichicamente e moralmente: giovani d.; spesso sostantivato: è un degenerato. Riferito a specie animali o vegetali, a tessuti, organi, ecc., che ha subìto un processo di...