Archeologo italiano (Roma 1911 - Castelnuovo Val di Pesa, Siena, 1993), figlio di Roberto; prof. nell'univ. di Firenze (1964-81). Ha studiato soprattutto la scultura e la ceramica greca, con particolare [...] in L. Salerno, Palazzo Rondinini, 1964); alcuni volumi del Corpus Vasorum Antiquorum (Milano, 1971; Fiesole, 1980); L'arte dell'antichità classica. I. Grecia (con R. Bianchi Bandinelli, 1976). Contributi minori sono raccolti in Scritti di E. P. (1984 ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la [...] Boccaccio, già visto da Chaucer come rilettura del mondo classico in termini di cavalleria medievale, diviene dibattito aperto sui Nuovo Mondo, ove il mago Prospero dà l'addio alla sua arte. Compendio della tematica di tutto il suo teatro, The tempest ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] da J.W. Goethe, che l’identifica con l’opera d’arte come totalità organica e lo distingue dall’allegoria: nel s. si incapace di significare solo per sé stessa.
Con Goethe nasce la linea ‘classica’ del s.: vi si riconobbero F.W.J. Schelling, K. Solger ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] tra spirituale e sensibile nel sensibile. La scultura, e non più l'architettura, incarna la forma "classica" di arte come perfetto equilibrio spirituale e sensibile, destinato a scomporsi e dissolversi irrevocabilmente con l'avvento del cristianesimo ...
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Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze [...] sia pure solo velleitariamente popolare, compiuti attraverso il teatro. Miti, secondo la ricetta classica dell'arte per il popolo, e insieme dimostrazioni della immutata efficacia dei miti antichi sono le tragedie dannunziane, da La città morta (1898 ...
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Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] divertimento proprio e altrui, già attestato nell’antichità classica, continuò e si rafforzò durante il Medioevo, sì in Francia e in Inghilterra, aiutato dal favore della commedia dell’arte. L’Ottocento vide scomparire l’uso della m. nella moda e ...
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Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] strumentalizzazione da parte del nazismo.
Vita e opere
Studiò filosofia classica a Bonn e Lipsia e a questo periodo risale il suo punte qualitative rappresentate dai grandi artisti e dalle grandi opere d'arte; non a caso per N. l'epoca più grande e ...
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Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] una competenza ippocratica che gli permise di eccellere soprattutto nell'arte prognostica. Per altro verso, G. si impegnò in secoli a venire uno dei più monumentali lasciti dell'antichità classica, il grande sistema di un sapere sulla natura vivente ...
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Medico (n. Isola di Coo, 460 a. C. circa - m. 370 a. C. circa). Praticante e maestro di medicina in Atene e in Tessaglia, I. fu, secondo la testimonianza di quasi contemporanei come Platone e Aristotele, [...] ascritte al più famoso medico della tradizione classica, appunto I., indipendentemente dai loro v. vita brevis, ars longa). ▭ Nell'uso letter., spesso iron. o scherz.: l'arte o la scienza d'I., la medicina; i seguaci d'I., i medici. Sempre scherz ...
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Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] una regolarità di forme e a una perfezione che rimarranno poi classiche. Nelle odi prevalgono la strofe saffica e le varie strofe la sua virtù di stile piano, fluido ma anche curato ad arte, minuzioso nei particolari, dotto di lingua e di metrica, ...
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classico
clàssico agg. [dal lat. classĭcus (der. di classis: v. classe) «appartenente alla prima classe dei cittadini», e, riferito a scrittori, «di prim’ordine»] (pl. m. -ci). – 1. Appartenente al mondo o all’antichità greca e latina, considerate...
arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere...