Moriconi, Valeria
Marzia G. Lea Pacella
Nome d'arte di Valeria Maria Abbruzzetti, attrice cinematografica e teatrale, nata a Jesi il 15 novembre 1932. Interprete di figure forti e spregiudicate, con [...] il tempo ha saputo conferire sempre maggiore intensità ai suoi personaggi, grazie anche all'importante lavoro che l'ha vista impegnata sui palcoscenici dove ha compiuto ricca esperienza accanto al regista ...
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Nome d'arte della regista Léontine Schlesinger (Vienna 1889 - Pretoria 1974). Attrice e allieva di M. Reinhardt, esordì nella regia cinematografica con Mädchen in Uniform (1931, supervisione di C. Frölich), [...] film ambientato in un collegio femminile, che si impose per l'efficacia della polemica contro l'autoritarismo, per la finezza dell'indagine psicologica e per la grande eleganza formale. Lasciata la Germania ...
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Attrice teatrale e cinematografica italiana (Napoli 1884 - Roma 1968). Figlia d'arte, fu attrice giovane nella compagnia Stella, ma si impose negli anni Trenta come caratterista nella compagnia dei De [...] Filippo. Scoperta dal cinema negli anni Cinquanta, diventò popolarissima nel ciclo iniziato da Pane, amore e fantasia, 1953, e in film concepiti su misura per la sua comicità estrosa (La nonna Sabella, ...
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scena Parte del teatro dove gli attori recitano. Per metonimia, l’azione scenica, l’attività teatrale e la professione d’attore, e, per traslato, altre forme di attività.
Teatro
La s. è costituita da [...] studiati, gli aspetti illusori di una realtà spaziale inesistente. Scenografia è l’arte e tecnica di creare le s. per una rappresentazione teatrale, cinematografica o televisiva. Più concretamente, è l’insieme degli elementi dipinti che costituiscono ...
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Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva.
La r. teatrale
È l’arte di rendere fisicamente [...] mediante lo spettacolo scenico è cosa che non ha a che fare con l’arte del poeta e ci deve pensare il corego» (Poetica, 14, 1453 b , costumi, modifica in profondità il metodo della r. cinematografica, nella quale il lavoro del corpo si iscrive in un ...
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scienze sociali Il comportamento dell’individuo nella società in cui vive, in relazione alla posizione che vi occupa. È una categoria concettuale che media fra il livello della società e quello dell’individuo, [...] teatrale e per estensione la parte che un attore o un personaggio ha in un’opera teatrale, cinematografica, radiotelevisiva o anche narrativa.
Nella commedia dell’arte si distinguevano fra i r. il primo attore e la prima attrice assoluta e sola per ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] esperienziale, volta all’estetizzazione del quotidiano, arte dell’aleatorio, la p. è tuttavia espressione dell’era tecnologica: alleandosi con i moderni mezzi di riproduzione (fotografia, ripresa cinematografica e audiovisiva ecc.) si sottrae solo ...
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Nome d'arte di Maximilian Goldmann, regista austriaco (Baden, presso Vienna, 1873 - New York 1943) naturalizzato statunitense nel 1940. Dominatore e riformatore della scena teatrale europea, grazie al [...] Insel der Selingen, 1913; Eine venetianische Nacht, 1914; ecc.) e a Hollywood A midsummer night's dream (1935), versione cinematografica dell'opera di Shakespeare. Se il suo contributo diretto al cinema rimane marginale, la sua influenza indiretta fu ...
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Zingarétti, Luca. – Attore italiano (n. Roma 1961). Diplomatosi all'Accademia di arte drammatica di Roma (1984), dopo il debutto con L. Ronconi, con il quale ha continuato a lavorare, è stato diretto in [...] da registi quali P. Stein, F. Branciaroli, M. Mattolini. Alla carriera teatrale, mai abbandonata, ha alternato quella cinematografica e televisiva raggiungendo grandissimo successo con il ruolo del commissario Montalbano nella serie di film per la ...
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Famiglia di attori e autori del teatro dialettale napoletano e in lingua, composta dai fratelli Titina (propr. Annunziata: Napoli 1898 - Roma 1963), Eduardo (v.) e Peppino (Napoli 1903 - Roma 1980). Figli [...] d'arte, esordirono giovanissimi nella compagnia di E. Scarpetta e, separatamente, recitarono anche in riviste popolari a , dalle scene. Tutti e tre i fratelli svolsero anche notevole attività cinematografica come attori, Eduardo anche come regista. ...
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cinematografico
cinematogràfico agg. [der. di cinematografo] (pl. m. -ci). – 1. Che si riferisce alla cinematografia e al cinematografo: apparecchio c., macchina c. (s’intendono comunem. quelle da ripresa); attore, regista c.; spettacolo c.,...
cinematografista
s. m. e f. [der. di cinematografia] (pl. m. -i), non com. – Chi si occupa in modo diretto di cinematografia, o ne esercita l’industria o comunque ha relazione con l’arte cinematografica; anche, talora, operatore cinematografico.