Stačka
Naum Kleiman
(URSS 1924, 1925, Sciopero, bianco e nero, 95m a 18 fps); regia: Sergej Ejzenštejn; produzione: Goskino; sceneggiatura: Collettivo Proletkul′t (Sergej Ejzenštejn, Grigorij Aleksandrov, [...] drammaturgia di Ben Johnson, le maschere della commedia dell'arte, le caricature di Grandville, il romanzo naturalista di Émile (Kinoglaz, 1924), Stačka segnò la nascita dell'avanguardia cinematografica in URSS e stabilì molti di quelli che sarebbero ...
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An Angel at My Table
Cecilia Cenciarelli
(Nuova Zelanda/Australia/GB 1990, Un angelo alla mia tavola, colore, 156m); regia: Jane Campion; produzione: Bridget Ikin per Hibiscus Films; soggetto: basato [...] (di circa cinquanta minuti più lunga), poi cinematografica delle traumatiche vicende della scrittrice e poetessa Janet sapientemente ogni facile concessione estetica o didascalica al binomio arte/pazzia. La regista restituisce l'universo interiore di ...
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Kovács, László
Stefano Masi
Direttore della fotografia ungherese, naturalizzato statunitense, nato nei pressi di Budapest il 14 maggio 1933. Uno dei personaggi più rappresentativi della cosiddetta New [...] capitale, decise di dedicarsi al cinema e nel 1952 si iscrisse alla Filmművészeti főiskola színházművészeti (Accademia d'arte teatrale e cinematografica). Si era appena diplomato in fotografia quando il 23 ottobre del 1956 l'Ungheria si ribellò al ...
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Cardiff, Jack
Bruno Roberti
Direttore della fotografia e regista cinematografico inglese, nato a Yarmouth (Inghilterra) il 18 settembre 1914. Preminente, e di grande importanza, è stato il suo contributo [...] all'arte della direzione della fotografia, sia sotto il profilo della ricerca estetica, soprattutto cromatica, sia nella tecniche offerte dall'evoluzione del mezzo e dei formati cinematografici hanno sempre stimolato l'abilità di C. nel comporre ...
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Kaufman, Boris ArkadÐevič
Stefano Masi
Direttore della fotografia russo, nato a Białystok (od. Polonia) il 24 agosto 1906 e morto a New York il 24 giugno 1980. Fratello minore del regista Dziga Vertov [...] Emmer per la versione statunitense di uno dei suoi film sull'arte (Leonardo da Vinci, 1952). Quindi si riaccostò al cinema (1965) di Alan Schneider, l'unica esperienza cinematografica che abbia coinvolto (come sceneggiatore) il commediografo Samuel ...
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L'armata Brancaleone
Giacomo Manzoli
(Italia/Francia 1965, 1966, colore, 119m); regia: Mario Monicelli; produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film/ Les Films Marceau; sceneggiatura: Age e Scarpelli, [...] della propria cialtronesca tradizione (compresa quella della Commedia dell'Arte, di cui Monicelli è da sempre estimatore) e a di offrire un contributo al rinnovamento della rappresentazione cinematografica (e non solo) della Storia. Il principio ...
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FIPRESCI
Marco Scollo Lavizzari
Acronimo di Fédération Internationale de la Presse Cinématographique, associazione internazionale di critica cinematografica, fondata a Bruxelles il 6 giugno 1930, per [...] , al tempo stesso centro di informazione e baluardo dei sostenitori della settima arte.
L'intento principe era quello di trasformare la critica cinematografica da trattazione apologetica in senso commerciale e pubblicitario dei film recensiti a ...
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Savio, Francesco
Lorenzo Pavolini
Nome d'arte di Francesco Pavolini, critico cinematografico e regista teatrale nato a Roma il 15 dicembre 1925 e morto ivi il 26 ottobre 1976. È stato uno dei maggiori [...] Guido Salvini (1945). Si diplomò poi all'Accademia d'arte drammatica diretta da Silvio D'Amico e prese lo pseudonimo ", Renato Ghiotto, offrì a S. la rubrica di critica cinematografica. Accettando una collaborazione che durò fino al maggio del 1976, ...
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Ford, Aleksander
Riccardo Martelli
Regista e produttore cinematografico polacco, nato a Łódź il 24 novembre 1908 e morto a Los Angeles il 4 aprile 1980. Benché i suoi film non si siano mai distinti [...] da una famiglia della borghesia ebraica, studiò storia dell'arte all'università di Varsavia. Nel 1928 girò due d'Europa).
Nel 1945, alla fine della guerra, l'industria cinematografica venne nazionalizzata, e tutte le case di produzione si fusero ...
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Muni, Paul
Renato Venturelli
Nome d'arte di Muni Weisenfreund, attore teatrale e cinematografico di famiglia ebrea, nato a Lemberg nella Galizia austro-ungarica (od. L′viv, Ucraina) il 22 settembre [...] , 1952, di Joseph Losey), tra una pièce teatrale e un'apparizione televisiva: ma anche l'ultima sua interpretazione cinematografica, The last angry man (1959; Addio dottor Abelman!) diretto da Daniel Mann, per la quale ebbe la quinta nomination ...
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cinematografico
cinematogràfico agg. [der. di cinematografo] (pl. m. -ci). – 1. Che si riferisce alla cinematografia e al cinematografo: apparecchio c., macchina c. (s’intendono comunem. quelle da ripresa); attore, regista c.; spettacolo c.,...
cinematografista
s. m. e f. [der. di cinematografia] (pl. m. -i), non com. – Chi si occupa in modo diretto di cinematografia, o ne esercita l’industria o comunque ha relazione con l’arte cinematografica; anche, talora, operatore cinematografico.