PATHÉ, Charles
Industriale e produttore cinematografico nato a Chevry-Cossigny il 25 dicembre 1863 e morto a Montecarlo il 26 dicembre 1957; largamente dotato di spirito organizzativo e di molta iniziativa, [...] e uno stabilimento (naturalmente all'aperto) a Vincennes per la produzione cinematografica, dove infatti vennero realizzati i primi documentarî Pathé e, in seguito, i più grandi successi d'arte della produz. Pathé sotto la direzione di F. Zecca. Nel ...
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Come d'arte di Jacques Frédérix, regista del cinema francese, nato a Ixelles (Belgio) il 21 luglio 1888, morto a Rives-de-Prangins (Svizzera) il 25 maggio 1948. Partecipava al movimento d'avanguardia con [...] volti, 1934, e Pensione Mimosa, 1935, che costituivano un valido apporto alla corrente neoverista della cinematografia parigina. Toccava il vertiee della sua arte con La Kermesse eroica, 1935 - interpretato da sua moglie Françoise Rosay -, in cui la ...
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Regista e attore, nato a Middletown, Connecticut, il 18 dicembre 1911; dopo aver studiato arte drammatica in Europa, tornato negli S. U. A., esordiva nella regia teatrale presso l'Artef Theatre di New [...] di esprimere ampiamente calore e affetti umani. La morte di Hellinger e l'epurazione politica nell'ambiente cinematografico americano lo cosiringono ad allontanarsi dopo Thieves' highway (1948). Passato in Inghilterra vi dirige Night and city ...
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Attore cinematografico americano, nato a Denver (Colorado) il 23 maggio 1883. Esordì nel teatro di prosa, sotto la guida di Frederick Warde; dal 1915 si dedicò all'arte muta. Il suo primo film, L'agnello, [...] : un moschettiere moderno, insomma; e in questa sua veste ha conquistato i pubblici dei due continenti. Sposato dal 1920 con la notissima attrice cinematografica Mary Pickford, egli alterna il lavoro con lunghi viaggi all'estero, Italia compresa. ...
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Scrittrice, nata a Roma l'11 marzo 1911. Esordì nel 1934 sul Messaggero con alcune novelle, poi raccolte in volume (L'anima degli altri, Roma 1935). Seguirono un romanzo, Io, suo padre (Lanciano 1935), [...] di facili modi tradizionali da letteratura "amena", e di una sensibilità sfumata, di un gusto scaltrito, di una tecnica quasi cinematografica, che in parte li riscatta o rinnova. Nel settembre 1944 la D. C. fondò in Roma Mercurio, rivista mensile di ...
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Visconti, Luchino
Lino Miccichè
Regista cinematografico, teatrale e lirico, nato a Milano il 2 novembre 1903 e morto a Roma il 17 marzo 1976. Con la sua attività, intensa fino alla morte, comprendente [...] Giuseppe Visconti e di Carla Erba, la sua consuetudine con l'arte e la cultura fu precoce, anche perché favorita dall'ambiente familiare; più tarda la sua prima 'gavetta' cinematografica (nel 1936, in Francia, fu nella troupe di Jean Renoir per ...
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De Sica, Vittorio
Bruno Roberti
Nicoletta Ballati
Regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Sora il 7 luglio 1901 e morto a Neuilly-sur-Seine (Île-de-France) il 13 novembre 1974. Grande autore [...] … (1932), nella cosiddetta pentalogia piccolo-borghese, da questo regista D. S. acquisì i fondamenti dell'arte e della tecnica cinematografica che seppe fare suoi raffinandoli con profonda sensibilità e spessore umano. Si inserì autorevolmente nella ...
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Pasolini, Pier Paolo
Sandro Bernardi
Scrittore e regista cinematografico, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Ostia (Roma) il 2 novembre 1975. Poeta, narratore, filosofo, intellettuale impegnato [...] dei mercanti dal Tempio), ma non senza riferimenti cinematografici, soprattutto a Sergej M. Ejzenštejn: si pensi alla 'ultima poesia di Nureddin alla fine del film, con chiara allusione all'arte, alla vita e alla morte. L'ultimo film di P., Salò ...
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Magnani, Anna
Francesco Costa
Attrice teatrale e cinematografica, nata a Roma il 7 marzo 1908 e morta ivi il 26 settembre 1973. Tra le poche attrici dell'intera storia del cinema (certamente la prima [...] vi interpretò la teatrante Camilla che all'amore preferisce l'arte, ma la freddezza accademica del film lasciò perplessi i critici L'unico episodio a fruire di una programmazione nelle sale cinematografiche fu …Correva l'anno di grazia 1870, in cui ...
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Dadaismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema dadaista
Come scrisse nel 1948 Tristan Tzara in Le surréalisme et l'après-guerre, "Dada nacque da un'esigenza morale, da una volontà implacabile [...] linee e alle forme un dinamismo interno (v. avanguardia cinematografica).
I loro primi film, nati dalla precedente esperienza dei le bourgeois, di porsi come negatore assoluto di ogni forma d'arte. E così il cinema dadaista ‒ già di per sé esiguo, ...
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cinematografico
cinematogràfico agg. [der. di cinematografo] (pl. m. -ci). – 1. Che si riferisce alla cinematografia e al cinematografo: apparecchio c., macchina c. (s’intendono comunem. quelle da ripresa); attore, regista c.; spettacolo c.,...
cinematografista
s. m. e f. [der. di cinematografia] (pl. m. -i), non com. – Chi si occupa in modo diretto di cinematografia, o ne esercita l’industria o comunque ha relazione con l’arte cinematografica; anche, talora, operatore cinematografico.