La denominazione "colore" si applica tanto alla sensazione fisiologica provata sotto l'effetto di luci di diversa qualità e composizione, quanto alle luci esse stesse che provocano quella sensazione e [...] e Giapponesi furono inesauribili creatori di accordi delicati e vibranti. Con l'impiego dell'oro e dell'argento, l'artebizantina dette al colore tutta la sua gloria, raggiungendo splendori mai visti, il cui riflesso rimase lungamente in Occidente a ...
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Operazione consistente nel trattare materiali biologici da osservare al microscopio con speciali miscele coloranti, le quali tingono con colori o con intensità diverse le varie strutture delle cellule. Moltissime sono le sostanze usate, sia naturali (per es., ematossilina, carminio, ecc.) sia artificiali ... ...
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Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( c. soggettivo) e la luce stessa ( c. oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d’onda.
Fisica
Le radiazioni elettromagnetiche, la cui lunghezza d’onda λ è compresa tra ... ...
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Andrea Frova
Una sensazione provocata dalla luce
È diffusa l'idea che il colore sia una proprietà degli oggetti, invece è la sensazione psichica che proviamo allorché il nostro occhio è colpito dalla luce. Per semplicità sono state individuate sei famiglie principali di colori, anche se, in realtà, ... ...
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Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare l'immagine fotografica in bianco e nero: la Serpentine dance (citata da Marco Ferreri nel suo Nitrato ... ...
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Rosadele Cicchetti e Carmela Pignato
I colori con cui percepiamo la realtà sono conseguenza del fatto che gli oggetti differiscono nel loro grado di assorbimento delle diverse componenti cromatiche della luce; ci appaiono così neri i corpi che assorbono tutte le radiazioni visibili e bianchi quelli ... ...
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colóre [Der. del lat. color -oris] [LSF] Sensazione visiva che si prova illuminando un corpo con una luce non monocromatica in dipendenza della varia composizione spettrale di questa, e anche la luce medesima: v. oltre: C. della luce. ◆ [CHF] Sostanza, naturale o artificiale, usata per tingere per sovrapposizione: ... ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] delle regole di proporzione cui si attennero nel dipingere (Plin., Nat. Hist., XXXV, 79 e ind. auct., XXXV).
Nell'artebizantina, il famoso manuale del monaco Dionisio da Furna, che conteneva le secolari norme, rigidamente applicate nell'esecuzione a ...
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. Il nome di Catacombe, col quale oggi s'indicano gli antichi cimiteri cristiani sotterranei, non si adoperò anticamente con tale significato, giacché il nome che si dava ad ogni sepolcreto cristiano, [...] " dove la stessa immagine ha il compito di rendere l'astrazione dell'idea religiosa. Qui si deve ricercare la radice dell'artebizantina.
Fuori di Roma, le catacombe di S. Gennaro in Napoli mostrano l'evoluzione pittorica dalla metà del sec. II fin ...
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SCULTURA
Pericle DUCATI
Michele GUERRISI
Raffaello BATTAGLIA
. Nella parola scultura, dal verbo latino sculpere, è insita l'idea dell'intaglio; nella parola analoga plastica, dal verbo greco πλάσσω, [...] nei trattati sulla plastica, di L. B. Alberti, di P. Gaurico, di B. Cellini.
Le fusioni in bronzo che l'artebizantina non aveva mai tralasciato e che dal sec. XI ritornano nella pratica occidentale (bronzi di Hildesheim; porte di bronzo dell'Italia ...
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PAESAGGIO
Rosanna TOZZI
Arduino COLASANTI
Rosanna TOZZI
Luigi PARPAGLIOLO
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. Si chiama paesaggio in arte un dipinto che ha per oggetto gli aspetti campestri, la natura. Come tale si può dire che [...] . Nel Medioevo, nell'artebizantina subentra all'ideale naturalistico dell'arte ellenistica una concezione sempre XV e XVI, prima che altrove, il paesaggio fu coltivato come genere d'arte a sé e primi su tutti i fratelli Van Eyck; Gérard David e il ...
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(II, p. 97; App. I, p. 77; II, I, p. 107; III, I, p. 56; IV, I, p. 73)
Condizioni demografiche e sociali. - Al censimento del 1982 la popolazione era di 2.786.100 ab., con un aumento in 22 anni del 46,2%. [...] che coloristico. A. Buza privilegia invece i temi etnografici, coniugando il senso decorativo dell'artebizantina con lo stile naïf dell'arte popolare: in Danza l'Albania (1969), tela famosissima riprodotta in migliaia di manifesti, imprime ...
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Termine accolto dalla Crusca e oggidì usato per indicare così il mezzo rilievo come il basso rilievo e il rilievo schiacciato, caratterizzati da riduzioni dei piani plastici.
Riportiamo, per maggiore chiarezza, [...] modellazione precisa e insieme pittorica dei tanti avorî di cui è un saggio il trittico di Harbaville al Louvre. E all'artebizantina, per quei concetti, sono da collegare i rilievi delle arti nell'arcone maggiore della facciata di S. Marco a Venezia ...
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Dottrina cattolica. - Intorno all'esistenza e alla natura di Dio, l'insegnamento cattolico distingue nettamente un doppio ordine di verità: quelle che si conseguono con la nativa capacità dell'intelletto [...] nella Visione d'Ezechiello (Pitti). Esso invece - l'"Antico dei giorni", cfr. Daniele, II, 9; 13; 22) - era nell'artebizantina già nel sec. XI. Il Verbo divino o Figlio di Dio, ebbe spontanea raffigurazione nella natura umana da lui assunta (v. gesù ...
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Piccola repubblica monastica entro il territorio della Grecia, che occupa la più orientale delle tre penisolette con le quali la Penisola Calcidica si spinge nel Mare Egeo. Questa penisoletta, detta 'Ακτή [...] Paleologi, animati da forte soffio di vita, naturalezza ed espressionei con particolarità di composizioni e di prospettiva che l'artebizantina fino a quell'epoca non aveva conosciuto. Tutti gli altri sono della scuola cretese del secolo XVI (quelli ...
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Antichità. - Un ramo sottile, curvato e ripiegato su sé stesso, dovette già in età preistorica suggerire con la semplicità dell'operazione, la leggerezza della materia, la grazia della forma, il primo [...] di Roma o di Ravenna portate sulle mani velate da santi o da devoti come offerte a Dio; sotto l'influenza dell'artebizantina, sono tutte coperte da grosse gemme, smalti o pezzi di vetro: e forze in principio vollero imitare con l'oreficeria il serto ...
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bizantino
biżantino agg. [dal lat. tardo Byzantinus]. – 1. Di Bisanzio, antichissima città (gr. Βυζάντιον, lat. Byzantium) all’imboccatura del Mar Nero, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, che dopo la conquista di Costantino (323 d.C.)...
arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere...