Comune della prov. di Perugia (263,8 km2 con 56.377 ab. nel 2008). La città (52.383 ab. al 2001, detti Folignati; a 36 km da Perugia) è situata a 234 m s.l.m. nella valle spoletina allo sbocco della Valtopina, [...] via Flaminia, ebbe a soffrire più volte distruzioni nell'età barbarica; fu libero comune (prevalentemente di parte guelfa) fino al dominio della S. Sede che le lasciò ampia autonomia.
Arte e architettura
La pianta di Foligno città romana, di cui ...
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Città (1.147.188 ab. nel 2006) della Nigeria, capitale dello Stato di Edo (3.218.332 nel 2006), situata su un ramo del fiume omonimo (tributario del Golfo di Guinea), a E di Lagos. Importante nodo stradale [...] sec., sotto un sovrano dispotico circondato da una corte barbarica ma fastosa, il regno di Benin aveva una fiorente erano conservate in un sacrario sempre all’interno del palazzo. L’arte del regno di Benin si svolge a partire dalla fine del sec ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] nella chiesa cristiana. Passarono sin dal secolo V i turbini delle invasioni; e quantunque nessun elemento nuovo d'arte portassero i barbari invasori d'Italia, onusti di borchie, di fibule, di collane, di armi con granati, cristalli e gemme, l ...
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Città capitale della Toscana, una delle più importanti città d'Italia, e per i ricordi storici, per i tesori artistici che racchiude, nonché per la vaghezza della sua posizione, una delle più celebrate [...] volte la storia municipale s'inserisce in quella delle invasioni barbariche; e si tratta di Goti l'una e l' in F. dal 1382 al 1393, Firenze 1926; R. Ciasca, L'arte dei medici e speziali nella storia del commercio fiorentino, dal sec. XII al ...
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(dal lat. agricultura; fr. agriculture; sp. agritultura; ted. Ackerbau; ingl. agriculture).
Con questo nome si designa il complesso delle attività che l'uomo dirige al fine di conseguire dalla terra la [...] agricoltura informa non solo la vita economica e pratica, ma anche l'arte, la letteratura, la scienza e perfino la religione. Le più remote Italia dal Medioevo ad oggi. - Lo stabilirsi dei barbari in Italia riportò il paese al suo aspetto primitivo. ...
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Il nome, la sua estensione e le sue vicende. - L'origine del nome Abruzzo (la forma singolare è la più corretta anche per designare tutto il paese), Aprutium nel latino medievale, è ignota. Il nome, sconosciuto, [...] saccheggi e devastazioni e scomparvero. La furia barbarica si abbatté pure sulle nostre antiche città. Puglia, ove la corte di Federico II attirava i migliori maestri. L'arte gotica si affermò più tardi, cioè a cominciare dal 1208, quando si ...
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LOMBARDIA (A. T., 17-18-19; 24-25-26)
Luigi SORRENTO
Ettore ROTA
Giuseppe CARACI Raffaele CORSO Giulio BERTONI * Ugo ANTONIELLI Paolo D'ANCONA
Situazione, limiti, estensione. - Regione storica [...] La pianura padana è divenuta terra di confisca per la colonizzazione barbarica: prima gli Eruli, poi i Goti di Teodorico. Battuto fine sec. V), in cui sono ancora vivi i riflessi dell'arte classica, e i mosaici del sacello di San Vittore presso la ...
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RAVENNA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Santi MURATORI
Augusto TORRE
Luigi PARIGI
Mario LONGHENA
Alberto BALDINI
Città dell'Emilia, capoluogo di provincia; sorge a 4 m. s. m. e a 6 km., in linea [...] da San Martino, malleus haereticorum, con i quali l'arte bizantina, già affacciatasi nel tipo della Madonna col Bambino, s'impadronisce del maggior tempio teodericiano.
La città barbarica terminava a oriente nel campo del Coriandro col sepolcreto ...
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UNGHERIA (XXXIV, p. 674)
Elio MIGLIORINI
Massimo BRUZIO
Angelo TAMBORRA
Tibor NACY
Ordinamento politico (XXXIV, p. 683). - Gli avvenimenti che precedettero la seconda Guerra mondiale e le prime fasi [...] un nobile e sobrio conservatorismo. I continuatori della sua arte - per es. Colomanno Csathó, Giulianna Zsigray - si è scoperta una villa decorata. Fanno pensare ad una immigrazione barbarica i recipienti quadi di un cimitero di Brigetio (tra i ...
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È un cerchietto di metallo, di solito prezioso, o anche di altra sostanza, che si porta nelle dita delle mani per motivo di ornamento od altro. È conosciuto ed usato dalla più lontana antichità; sembra [...] a Cipro, a Rodi, nell'Etruria, si pensa che sia dovuto all'arte e al commercio fenicio. È un tipo di anello che va sotto il nome archeologica conferma le sue affermazioni. Nell'età barbarica l'uso dell'anello continua, portato indifferentemente alla ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarismo
s. m. [dal lat. barbarismus, gr. βαρβαρισμός, der. di βάρβαρος «barbaro, straniero»]. – 1. Parola, forma o locuzione errata rispetto alla norma di una determinata lingua o comunque estranea all’uso di questa, introdotta, per lo...