MARMO (lat. marmor; cfr. gr. μαρμαίρω "brillo", fr. marbre; sp. marmol; ted. Marmor; ingl. marble)
Aldo SCARZELLA
Maria PIAZZA
Aldo SCARZELLA
Antonio MARAINI
Vincenzo FASOLO
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Gli antichi chiamavano [...] marmo, dalle età arcaiche alle mature decadenze. Ecco Come dopo Lisippo l'arte classica s' immobilizzò nelle copie ellenistiche e romane fino alla reazione dell'arte bizantina e barbarica; ecco come dopo Canova, per quasi tutto l'Ottocento fino allo ...
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FRIULI (A. T., 24-25-26)
Arrigo LORENZI
Michele GORTANI
Carlo BATTISTI
Bindo CHIURLO
Francesco Balilla PRATELLA
Pier Silverio LEICHT
Regione storica situata tra la Livenza, le Alpi Carniche, le [...] vedersi anche per la bibl. musicale; id., Il carattere e l'arte del popolo friulano nei suoi canti, in Pallante, 1932, fasc. 9 e con essa Aquileia fu liberata per molto tempo da minacce barbariche. Sotto il fermo governo di Roma il Friuli si popolò: ...
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VERONA (A. T., 24-25-z6)
Luigi SIMEONI
Emilio MALESANI
Giuseppe FIOCCU
Paola ZANCAN
Tammaro DE MARINIS
Walter MATURI
Città del Veneto, capoluogo di provincia, sulla ferrovia Milano-Venezia, a 45°26′ [...] patrono della città, morì verso il 380.
Con l'età barbarica continuò l'importanza militare della città: il 27 settembre 489 ; L. Simeoni, Verona, guida stor. artistica, ivi 1909.
Arte della stampa.
Il primo libro a stampa apparso a Verona, il ...
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MERCENARÎ
Piero PIERI
Paola ZANCAN
. Non vi fu presso i Greci un'unica parola che li designasse; ma furon detti μισϑωτόν, μισϑοϕόροι, o ἐπίκουρον, o ξένοι, o στρατιῶται milites, tradussero i Latini, [...] come rei d'alto tradimento i mercenarî greci in servizio del barbaro, ciò fu in forza non di un congetturabile generico ius ricorse all'aiuto di mercenarî, quando l'urto con l'arte militare ellenistica dei Greci e dei Cartaginesi fece sentire la ...
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TOREUTICA
Pericle DUCATI
Filippo ROSSI
. Il termine indica l'arte di lavorare il metallo in incavo e a rilievo, e deriva dal verbo greco τορέω "perforo, passo fuori", da cui τορεία, cioè il lavoro [...] .
Ma vi sono anche piatti d'argento, insigni opere d'arte, adorni a rilievo con ampie scene di carattere allegorico: gli esempî dai suoi principî insieme con quello della metallotecnica barbarica; ed è evidente soprattutto negli argenti cesellati e ...
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ZEUS (Ζεύς)
Giulio GIANNELLI
Guido LIBERTINI
Il dio del cielo luminoso fu in Grecia il sommo degli dei; e, anche se nelle pratiche del culto e nella solennità e magnificenza dei riti fu superato da [...] natura infernale.
In queste divinità di origine barbarica si erano trasfusi i caratteri iconografici dello Zeus rilievi più noti via via ricordati, v. le più importanti storie dell'arte greca e, in particolare, della scultura: W. Klein, Gr. Kunstgesch ...
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OSTROGOTI
Giovanni Battista Picotti
. Storia. - Il nome degli Ostrogoti (Austrogoti) appare per la prima volta nel 269, quando essi sono ricordati nella vita dell'imperatore Claudio fra i barbari Sciti, [...] quello che si dovesse mandare al re dei Franchi (Var., II, 40).
Né ebbero gli Ostrogoti arte propria. Sentirono, come tutti i barbari stanziatisi nell'Oriente, l'efficacia dello stile ellenistico. Le tombe, dove i morti erano deposti in ricche ...
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FRANCHI
Francesco Cognasso
. Comparsi nella storia della Gallia romana già nel sec. III d. C., solo alla fine del sec. V diventano l'elemento predominante. La loro storia prima dell'installamento nella [...] atto per adfathiniere).
L'esame delle tombe franche rivela nella produzione tecnica franca non caratteri originali, ma il dominio dell'arte orientale barbarica che aveva il suo centro nella zona gotica dal Mar Nero all'Ungheria. Le armi forse sono di ...
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VISIGOTI
Giovanni Battista Picotti
. Erano una parte della grande gente dei Goti (v.), divisi dagli Ostrogoti prima ancora che quella gente passasse, nella seconda metà del sec. II d. C., dalla Scandinavia [...]
Ai paesi occupati si applicava il sistema dell'attribuzione ai barbari di due terzi delle terre (sortes Gothicae), dando così , come i loro fratelli Ostrogoti, particolare gusto per l'arte plastica; il museo di Cluny a Parigi conserva un tesoro ...
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MARINO, Giambattista
Fausto Nicolini
Poeta, nato a Napoli il 18 ottobre 1569. Fu avviato dal padre (il giureconsulto Gianfrancesco) alla giurisprudenza. Ma l'ingegno vivacissimo e l'innata straordinaria [...] a quella del M. e dei marinisti con lo stesso occhio che gli uomini del Rinascimento all'arte medievale o, come essi per primi la battezzarono, barbara o gotica. L'illuminismo, col suo ideale di poesia raziocinante, e più ancora il romanticismo, con ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarismo
s. m. [dal lat. barbarismus, gr. βαρβαρισμός, der. di βάρβαρος «barbaro, straniero»]. – 1. Parola, forma o locuzione errata rispetto alla norma di una determinata lingua o comunque estranea all’uso di questa, introdotta, per lo...