Nacque in Siracusa, probabilmente intorno al 287 a. C. Era, come dice egli stesso, figlio di un astronomo, Fidia. Polibio e Plutarco riferiscono che egli era parente di Gerone, re di Siracusa. Un suo scritto, [...] una corda, senza nessuna fatica. Persuaso della potenza di questa sua arte, il re aveva convinto Archimede a preparargli armi di offesa e di Archimede, ci è stata conservata soltanto una versione araba; tradotto in latino da J. Gravio (Londra 1651), ...
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Il vocabolo è venuto dagli Arabi di Spagna, presso i quali al-manākh designava tavole astronomiche che davano il modo di determinare il giorno della settimana, di trasformare una data qualsiasi di un'èra [...] di trovare in qual giorno della settimana cada l'inizio di un anno arabo o d'un suo mese, e si intitolano al-manākh.
Dalla Spagna 30 o 10; nel sec. XVI la diffusione dell'arte della stampa permise la pubblicazione di almanacchi annuali, di piccola ...
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. Il vocabolo ebraico 'ādhām è originariamente nome comune che designa in genere la razza umana, o in particolare un suo individuo (latino homo); eccezionalmente, l'uomo in contrapposto alla donna (latino [...] syriaca, II, Parigi 1907, pp. 1306-1360. La versione etiopica e araba fu edita da C. Bezold, nelle Orientalische Studien zu Nöldeke's 70 A. ed Eva è spesso riprodotta nella primitiva arte cristiana, a volta rappresentandovisi tutti gli episodî dalla ...
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FOTOGRAFIA.
Gabriele D'Autilia
Giacomo Daniele Fragapane
– L’era digitale. Autori, tendenze, contesti. La virtualizzazione, i libri, la postproduzione. Il fotogiornalismo. La musealizzazione e lo studio [...] web figure misteriose e situazioni inquietanti; il progetto The Arab revolt, iniziato nel 2011 da Giorgio Di Noto, che ), sia ai regimi discorsivi e agli spazi espositivi dell’arte contemporanea: sempre nel 2011 gli artisti inglesi Adam Broom berg ...
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Regione della Spagna settentrionale, confinante ad O. con la Galizia, a S. col León, ad E. con la Vecchia Castiglia, e bagnata a N. dal Golfo di Biscaglia. Ha 10.894 kmq. di superficie. Montuosa in ogni [...] turbarono questo regno; ma nell'846 Ramiro tolse León agli Arabi. Egli si rese celebre per gli edifizî che costruì, tra periodo da Pelayo ad Alfonso il Casto in Oviedo, sec. VII (arte oscura e poverissima, come nella chiesa di S. Eulalia a Valenza), ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] 112, con manifesti segni d'essere stata redatta sotto la dominazione araba: ne fu data versione latina da H. Tattam, Prophetae time of Nebuchadrezzar, New Haven 1923.
Per Daniele nell'arte: E. Le Blant, Notices sur quelques représentations antiques ...
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La dinastia dei califfi, succeduta a quella degli Omayyadi (Ommìadi), che tenne il califfato fino alla caduta definitiva di questo per opera dei Mongoli nel 656 dell'ègira (1258 d. C.). Il suo nome ("i [...] agli studî letterarî e noto come poeta e teorico dell'arte poetica, si lasciò indurre a porsi come rivale del e da allora in poi ogni traccia della dinastia scompare.
V. anche: arabi: Storia; baghdād.
Bibl.: G. Weil, Geschichte der Chalifen, voll. ...
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Nacque, nel 1440 o nel 1441, da Giovanni Boiardo e da Lucia Strozzi, a Scandiano in quel di Reggio, feudo comitale della sua famiglia. Con la madre si recò ancora bambino a Ferrara, dove crebbe agli studi [...] opere del Boiardo, la più vicina per schiettezza e magistero d'arte all'Innamorato (prima ed. del Canzoniere, Reggio 1499; cfr. loro gesta in difesa della civiltà cristiana contro l'invasione araba non hanno altro valore che di avventure. Non la pietà ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] C. al 5° d.C.), ancor più corsiva e semplificata. L'arte dello scrivere, per la ricchezza e la complessità del sistema di segni lato e della forza dell'economia dall'altra; la s. araba caratterizza da più di un millennio la cultura islamica e ...
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PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra; arabo Tadmur)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Renato BARTOCCINI
Oasi situata nel deserto siro-arabo a metà strada circa tra il Mediterraneo e l'Eufrate, a circa 300 km. da questo [...] e che sappiamo essere penetrati anche più profondamente nel deserto siro-arabo (v. arabi: Storia, III, p. 824), non sia rimasta ignota quell : il costume è prevalentemente di tipo partico. L'arte palmirena, in cui predomina un intento coloristico, è ...
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copto
còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani non arabi, poi passata a indicare i cristiani...
visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...