FILIPEPI, Alessandro (Sandro Botticelli)
Ronald W. Lightbown
Nato a Firenze nel 1444 (0 1445), era il più giovane dei figli di Mariano di Vanni, conciatore, e di sua moglie Smeralda, che avevano preso [...] padre, infastidito di questo cervello si stravagante", lo mise a imparare il mestiere di orafo. Probabilmente è stata sopravvalutata l'importanza della pratica dell'arteorafa per la formazione del F.; è però certo che nella bottega del suo maestro ...
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CASTELLANI
Gabriella Bordenache Battaglia
Maria Grazia Gajo
Giuseppe Monsagrati
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Famiglia di orafi, collezionisti, antiquari e ceramisti, vera e propria "dinastia" (attiva a Roma per oltre un secolo, [...] , Le memorie di un antiquario, Milano 1938, pp. 13, 34-36, 76, 469 (ricordi di Alessandro); P. Fabri, Arteorafa romana, in L'Araldo, orafo orologiaio, III (1953), 7-9, pp. 10-12 (ripr. della ricca Parure offerta alla principessa di Prussia); D. Varè ...
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DELLA ROBBIA, Luca
Giancarlo Gentilini
Nacque fra il luglio del 1399 e il luglio del 1400, terzogenito di Simone di Marco e di Margherita (1362-1433/1442), presumibilmente a Firenze (dove la famiglia [...] duomo eseguito da Bartolomeo di Fruosino (Poggi, 1988, p. 95), il che ne attesta una riconosciuta competenza nell'arteorafa.
La collaborazione alle porte del battistero e la presenza in molte opere di caratteri e stilemi ghibertiani, più espliciti ...
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JUVARRA (Ibarra, Ivara, Luvara, Houara, Yuuara)
Giovanni Molonia
Famiglia di argentieri attivi a Messina nei secoli XVII e XVIII, discendenti dalla casata spagnola dei Guevara, che si stabilirono a Messina [...] II (1987), pp. 53-62; A. Bulgari Calissoni, Maestri argentieri gemmari e orafi di Roma, Roma 1987, p. 253; C. Ciolino, L'arteorafa e argentaria a Messina nel XVII secolo, in Orafi e argentieri al Monte di pietà. Artefici e botteghe messinesi del sec ...
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GALEOTTI, Pietro Paolo (Pietro Paolo Romano)
Marco Ruffini
Nacque a Monterotondo, presso Roma, intorno alla fine del secondo decennio del Cinquecento. Benvenuto Cellini (1558-68, p. 341) lo descrive [...] 1568], V, 1880) lo indica al contrario come figlio di un Pietro di Francesco che per primo lo avrebbe indirizzato all'arteorafa.
Stando a quanto afferma il Cellini (nell'autobiografia [1558-68], 1973, p. 174), il G. fin da "piccol fanciulletto" fu a ...
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GIARDINI, Giovanni
Antonella Capitaniio
Figlio di Giacomo e Innocenza Guardigli, nacque nel 1646 a Forlì, nella cui chiesa cattedrale venne battezzato il 24 giugno dello stesso anno.
Quarto di sette [...] contratto con l'incisore Massimiliano Giuseppe Limpach di Praga, per la pubblicazione a stampa (caso eccezionale nella storia dell'arteorafa in Italia) di un repertorio di modelli per argentieri da lui disegnati. Questi furono editi a Roma una prima ...
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PARRI Spinelli
Andrea Staderini
PARRI Spinelli. – Nacque ad Arezzo intorno al 1387, figlio primogenito del famoso pittore Spinello di Luca, detto Spinello Aretino, e della prima moglie Antonia di Giovanni [...] la morte del padre egli abbia soggiornato a Firenze, dove viveva lo zio Niccolò con i figli, tutti praticanti l’arteorafa.
Non va dimenticato che Vasari parla addirittura di un apprendistato di Parri nella bottega di Lorenzo Ghiberti, forse solo un ...
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FRANCESCO di ser Gregorio (Sergregorio, Sergregori) da Gravedona
Andrea Spiriti
Non si conosce l'anno di nascita di questo orefice originario di Gravedona, nel Comasco, appartenente alla famiglia dei [...] presenta in campo artistico una singolare coesistenza di arcaismi anche pronunciati e di aggiornamento su scala europea. L'arteorafa, d'illustri tradizioni fin dall'età romanica, presenta chiari contatti con le altre aree settentrionali: non solo ...
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MANNO, Francesco
Rosella Carloni
Nacque a Palermo da Girolamo e da Petronilla Salsella (o Sabella) il 20 nov. 1752. Avviato dai genitori all'arteorafa, preferì dedicarsi alla pittura, come i fratelli [...] filosofia dell'Università di Messina, I (1975), 1, pp. 45-50; S. Papaldo, Notizie del primo periodo romano di F. M., in Storia dell'arte, 1977, nn. 30-31, pp. 187-190; I. Faldi, Disegni e bozzetti di F. M., in Antologia di belle arti, 1980, nn. 13-14 ...
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FENIS (Fenice, Fenici), Barthélemy (Bartolomeo)
Graziella Martinelli Braglia
Non si conoscono gli estremi anagrafici di questo pittore attivo a Modena nel XVII secolo; la famiglia, originaria della [...] agli esempi callotiani, è ipotizzabile che sia stata propizia anche la consuetudine con gli strumenti dell'arteorafa, praticata da suoi familiari, arte per certi versi affine a quella dell'incisione all'acquaforte: una circostanza, questa, comune al ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
pave
pavé s. m., fr. [propr., part. pass. di paver «lastricare», che è dal lat. pavire «pavimentare», con mutamento di coniugazione]. – 1. Particolare tipo di selciato, costituito da piccoli cubi di pietra o di porfido (come, per es., il selciato...