malagueña Danza popolare spagnola in ritmo ternario (forse originaria di Malaga), che si esegue su melodie cantate con accompagnamento strumentale. Simile al fandango, dal quale si differenzia per alcuni [...] dettagli armonici e strumentali, si svolge attraverso una libera improvvisazione su uno schema armonico elementare. Ne fornirono esempi in ambito colto I. Albéniz e M. Ravel. ...
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Strumento musicale a corde e ad arco, appartenente alla famiglia della viola, del violoncello e del contrabbasso, nella quale occupa il posto del soprano, offrendo l’estensione più acuta di tutti gli altri, [...] da un corpo di legno d’acero e di abete stagionato e verniciato a olio, con vari elementi essenziali (piano armonico, fondo armonico, fasce di unione tra i due piani, ponticello, catena e anima, manico, tastiera ecc.), su cui sono tese 4 corde ...
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Locuzione apparsa per la prima volta nel Compendium musices (1552) di A.P. Coclico, con la quale si definivano le proprietà formali ed estetiche più complesse della composizione polifonica rinascimentale: [...] lo studio delle forme antiche, una maggiore aderenza al testo letterario, un’attenzione particolare al risultato armonico delle combinazioni contrappuntistiche. L’adesione da parte dei maggiori compositori del secondo Cinquecento a questa poetica ...
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Musicista italiano (Bologna 1879 - Roma 1936); R. fu compositore piuttosto eclettico, nel quale sono ravvisabili influenze francesi, russe e tedesche; amò piegare le tradizionali forme sinfoniche in senso [...] è soprattutto nella musica teatrale che sembrano convergere e fondersi le peculiarità della musica respighiana, cioè un colore armonico e orchestrale ricco e raffinato e una semplicità di disegno essenzialmente latina.
Vita
Studiò al liceo musicale ...
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ALBERGATI CAPACELLI, Pirro
Luigi Ferdinando Tagliavini
Nacque a Bologna il 20 sett. 1663 da Marco Antonio. Pur coltivando la musica per diletto, raggiunse, come compositore e violinista, notevole rilievo; [...] concertati a una, due, tre, e quattro voci con strumenti obligati, e ripieni a beneplacito, op. 4, ibid. 1687; Pletro Armonico composto di dieci Sonate da camera a due Violini, e Basso con Violoncello obligato, op. 5, ibid. 1687; Cantate da camera a ...
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Dispositivo che viene applicato a strumenti musicali a corda, a fiato e a percussione, per diminuire l’intensità del suono. È costituito, negli strumenti ad arco, per lo più da un piccolo bidente di legno [...] o d’avorio, ma anche metallico e d’altre forme, che, collocato sul ponticello, ne attutisce le vibrazioni trasmesse al piano armonico; negli strumenti a fiato, da un cono di cartone o di legno forato all’estremità che s’inserisce nel padiglione; nel ...
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Sistema di composizione musicale, inventato a Vienna da A. Schönberg nei primi anni del 20° secolo. Nella d. i dodici suoni della scala cromatica temperata sono posti in relazione uno con l’altro senza [...] sovrapposizione verticale di diverse forme della serie.
Se nella musica classica l’unità era assicurata alla composizione dal rapporto armonico tonica-dominante, nella d. l’unità è ottenuta con l’impiego della serie. Dal suo primo sorgere in poi ...
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Bacalov, Luis Enrique
Lucetta Lanfranchi
Pianista e compositore argentino, nato a San Martín (Buenos Aires) il 30 agosto 1933. Musicista di formazione classica e profondo conoscitore del jazz, del tango [...] sudamericane. Si è imposto nel cinema italiano a partire dagli anni Sessanta e Settanta, dimostrando un raffinato senso armonico e abilità nell'utilizzare le possibilità dinamiche e timbriche dei vari strumenti, in particolare del pianoforte, di cui ...
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Musicista (Camaiore 1668 - Roma 1727), allievo di A. Corelli e di B. Pasquini. Nel 1700 circa si recò a Venezia ove fu direttore di musica presso l'Ospedale (Conservatorio) della Pietà, avendo allievi [...] in Laterano. Compose molta musica sacra, teatrale e da camera (vocale e strumentale) e lasciò un prezioso trattato, L'Armonico pratico al cembalo, ovvero regole, osservazioni ed avvertimenti per ben suonare il basso, ecc. (1703), sull'arte di ...
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Musicista (Ginevra 1890 - Naarden, Paesi Bassi, 1974). Allievo di J. Lauber, fu poi prof. all'Istituto Jacques-Dalcroze di Ginevra e diresse il Technicum della stessa città. Si affermò con balletti, oratorî [...] concertante, 1945, ecc.), da camera e opere teatrali (Der Sturm, 1956; Monsieur de Pourceaugnac, 1963). È stato tra i maggiori esponenti della musica contemporanea per la squisita sensibilità armonico-timbrica e per l'equilibrio della forma. ...
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armonico
armònico agg. [dal lat. harmonĭcus, gr. ἁρμονικός] (pl. m. -ci). – 1. Che risponde alle leggi dell’armonia, che ha o produce armonia: una serie a. di accordi; un a. concerto di voci; fig., ben proporzionato, ben accordato insieme:...
armonia
armonìa s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare»]. – 1. a. Consonanza di voci o di strumenti; combinazione di accordi, cioè di suoni simultanei (per estens., anche associazione di suoni successivi),...