Dal greco ἀκόλουϑος (cfr. ἀκολουϑεω "ubbidire, servire, seguire"), indicava probabilmente, in origine, un assistente del vescovo: ma l'istituzione è ignota, nel periodo preniceno, all'Oriente e, anche [...] . IV la loro menzione si fa frequente in documenti letterarî e in epigrafi, sebbene l'Oriente, ad eccezione degli Armeni, che li avrebbero adottati abbastanza tardi, continui ad ignorarli. Venendo dopo i suddiaconi, essi costituiscono, ancor oggi, il ...
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JAVOROV, Peju (pseudonimo di Peru Kračolov)
Enrico Damiani
Poeta bulgaro, nato nel 1877 a Čirpàn, morto a Sofia nel 1914. Poco più che ventenne pubblicò le sue prime liriche. Entrò presto a far parte [...] anche il motivo patriottico acquista nella sua lirica significato simbolico, estendendosi a tutto il genere umano (Armenci, "Armeni"). Scrisse anche alcuni drammi.
Traduzioni italiane di liriche di J.: E. Damiani, Poeti bulgari, Roma 1925; Kaliopa ...
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PRIMADIZZI, Giacomo
Pietro Delcorno
PRIMADIZZI, Giacomo (Iacobus de Bononia). – Nacque a Bologna nel tardo Trecento da Antonio, cittadino bolognese e cartolarius (Piana, 1971, p. 190). Ignoto è, invece, [...] Pera e Caffa (Matteucci, 1971). Quest’ultima città fu la base ideale per le trattative con i rappresentanti della Chiesa armena in vista del concilio di unione indetto da Eugenio IV. In questa trattativa Primadizzi fu decisivo, inserendosi così tra i ...
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patriarcato
Nel cristianesimo, è il più alto grado di dignità e di giurisdizione dell’episcopato, attestato sicuramente dal tempo del Concilio di Nicea (325), ma già anteriormente riconosciuto ai metropoliti [...] 1722), dei siri (dal 1783) e dei maroniti, un p. di Babilonia dei caldei (dal 1553), un p. di Sis e Cilicia degli armeni (dal 1742). I poteri connessi col p., già assai estesi, sono oggi per i patriarchi di rito latino ridotti in pratica a quelli d ...
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(arabo-persiano Kurd) Popolazione iranica la cui regione storica (➔ Kurdistan) è attualmente suddivisa fra Turchia, Iran, Iraq, Siria e Repubblica di Armenia. La consistenza numerica dei C., di difficile [...] variamente che si tratti di una popolazione di provenienza iranica, o invece autoctona, e imparentata con Caldi, Georgiani, Armeni. Al momento della conquista araba (7° sec.) erano tribù iranizzate ma mescolate con elementi asiatici e semitici, e ...
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Nella storia delle religioni, elevazione al cielo di una persona con il proprio corpo, vivente o morto, in maniera temporanea o definitiva e operata da una forza divina estranea alla persona stessa. In [...] monaci greci nel corso del 7° secolo. Presso i Bizantini è preceduta da un digiuno di 15 giorni; presso gli Armeni il celebrante benedice grappoli d’uva, che vengono distribuiti ai fedeli.
La prima figurazione di sicura rispondenza a questo tema si ...
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di Bruno Tobia
Nel lessico storico-politico corrente, l'ampio uso della formula campo di concentramento, che raggruppa sotto una stessa locuzione realtà differenti, rischia di far sfumare nell'indistinto [...] della classe dirigente politica e intellettuale, e degli uomini validi. La terza fase del genocidio comportò la deportazione di massa degli Armeni, attraverso il deserto, verso campi di raccolta per lo più situati in Siria e lungo l'Eufrate, ove si ...
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Capitale attuale della repubblica turca, situata nel cuore dell'Anatolia, sopra l'antica Ancȳra ("Αγκυρα). Conta oggi quasi 75.000 abitanti. È situata a 848 m. s. m., ed occupa la sommità di un colle scosceso [...] . era valutata verso il 1890 a 27.825 abit., di cui 17.922 musulmani, 1565 greci ortodossi, 2704 armeni gregoriani, 5042 armeni cattolici, 109 armeni protestanti, 413 ebrei. Il censimento del 1927 ha registrato 75.000 abitanti per la città e 237.640 ...
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GIOVANNI da Capistrano, santo
Nacque da padre straniero, venuto in Italia al seguito di Luigi d'Angiò, a Capistrano, oggi Capestrano (Aquila), il 24 giugno 1386 (o 1385). Addottoratosi in legge a Perugia, [...] . Per interessi del suo ordine o della S. Sede egli fu a Venezia (1437), in Terrasanta (1439) per promuovere l'unione degli Armeni con Roma, in Francia (1442), in Sicilia (1444). Nel 1451 fu inviato come legato apostolico da papa Niccolò V in Austria ...
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ZIGABENO, Eutimio ('Ευϑύμιος ὁ Ζιγαβηνός [Ζυγαβηνός, Ζιγαδηνός])
Teologo bizantino diverso dall'Eutimio monaco nel monastero costantinopolitano del περὶβλεπτος (Jugie), fiorì nell'epoca di Alessio I Comneno [...] di Cipro, Massimo Confessore, Atanasio Sinaita, Giovanni Damasceno, ecc. Nei capitoli 22-28 sono confutate le eresie degli Armeni, pauliciani, massaliani, bogomili, musulmani. Come esegeta ha commentato - ricalcando le orme dei padri cappadoci e del ...
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armeno
armèno agg. e s. m. (f. -a). – 1. Dell’Armenia, regione e repubblica autonoma dell’Asia Minore; relativo o appartenente agli Armeni (gr. ᾿Αρμένιοι, lat. Armenii), popolo abitante dell’Armenia da epoca remota (e ora dislocato in maggioranza...
bartolomita
s. m. (pl. -i). – 1. Religioso appartenente alla congregazione di monaci armeni (chiamati anche «fratelli armeni») che, profughi in Italia, si stabilirono nel 1307 a Genova, con sede nella chiesa di S. Bartolomeo. 2. Religioso...