Nato fra il 469 e il 471, entrò diciottenne nel clero di Chalon-sur-Saône, e due anni dopo nel monastero di Lérins. Per ricuperare la salute si recò ad Arles. Qui ebbe maestro di rettorica Giuliano Pomerio, [...] dei privilegi metropolitani della sua chiesa, contro le pretese di S. Avito vescovo di Vienne. Allora tnne i concilî di Arles (524), di Carpentras (527), di Orange (529) importante per l'accoglimento totale delle dottrine agostiniane sulla grazia, di ...
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Figlio (m. Arles 947) del conte di Arles, Lotario, cui succedette (898), divenendo poi duca e quindi re di Provenza (924). Chiamato in Italia dai grandi nobili e da papa Giovanni X per essere opposto a [...] del re di Borgogna, Berta, mentre Lotario ne sposava la figlia Adelaide. Alla metà del secolo la fortuna di U. declinò; una congiura gli oppose Berengario, e allora, dopo aver fatto riconoscere re d'Italia il figlio Lotario, si ritirò ad Arles. ...
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Monaco (m. Arles 429); fondò, sul modello dei monasteri orientali da lui conosciuti durante un viaggio in Oriente, il monastero di Lérins. Dal 426 vescovo di Arles; s. Ilario ne scrisse una biografia. [...] Festa, 16 gennaio ...
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Bibliofilo (Arles 1729 - Parigi 1786). Laureatosi in giurisprudenza a Parigi, si ritirò poi nella sua regione e fra i libri. Ricoprì cariche amministrative a Aix e ad Arles. Legò la sua biblioteca, ricca [...] di oltre 100.000 opere, alla città di Aix-en-Provence, ove tuttora si conserva ...
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Pubblicista e rivoluzionario francese (Arles 1747 - ivi 1817). Militare fino al 1782, accolse con entusiasmo le idee rivoluzionarie del 1789 e scrisse un Catéchmisme du Tiers État. Sindaco di Arles, commissario [...] a Marsiglia poi ad Avignone, deputato alla Legislativa (1791), giacobino, durante la Convenzione fu membro del tribunale rivoluzionario. Imprigionato all'indomani del processo contro i Girondini, da lui ...
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Incisore e ritrattista (Arles 1716 - Avignone 1764). La sua opera più nota e il ritratto a bulino di Augusto III di Polonia, tratto da H. Rigaud. ...
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Vescovo di Arles (dal 546; m. poco prima del 553); scrisse due regole monastiche, Ad virgines e Ad monachos, rifacimento ampliato di quella di s. Cesario; e una lettera, in prosa ritmica, a Teudeberto [...] re d'Austrasia; festa, 16 giugno ...
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Scrittore ebreo (n. Arles 1286), vissuto per qualche tempo in Italia; oltre che per la Pietra di paragone (1322), satira sui costumi del tempo, è noto per le numerose traduzioni in ebraico di opere scientifiche [...] arabe ...
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Figlio (Arelate, od. Arles, 317 - Aquileia 340) di Costantino I, a pochi giorni dalla nascita fu nominato cesare, ancora fanciullo fu insignito quattro volte del consolato. Nel 332 vinse i Goti sul Danubio [...] e più tardi i Sarmati. Nel 337 nominato augusto, insieme ai fratelli Costanzo II e Costante I, volle esercitare un controllo sul dominio di quest'ultimo e nel 340 invase l'Italia, ma presso Aquileia, caduto ...
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Figlia (n. 980 circa - m. Melun 1032) di Guglielmo I conte d'Arles, sposò, ventenne, il re di Francia Roberto II il Pio, alla cui corte introdusse costumi più liberi e lussuosi. Ebbe gran parte nella vita [...] politica, proteggendo il suo terzogenito Roberto, contro l'erede Enrico, e provocando così aspri contrasti ...
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arlesiano
arleṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Di Arles, cittadina della Francia sud-orient.; abitante o nativo di Arles. L’Arlesiana, titolo di un dramma (fr. L’Arlésienne) di A. Daudet con musiche di scena di G. Bizet (1872), e di un libretto...
arelatense
arelatènse agg. [dal lat. Arelatensis, der. di Arelate o Arelatum, nome lat. corrispondente al fr. Arles], letter. – Di Arles, cittadina della Francia sud-orient.: concilio arelatense.