TOLOMEI, Giovanni Battista
Vincenzo Tedesco
– Nacque il 3 dicembre 1653 in una villa nella località di Gamberaia, presso Firenze, da Iacopo di Giovambattista, discendente del ramo pistoiese della nobile [...] , pp. 325-334).
Come professore di filosofia, il suo insegnamento fu caratterizzato da un’innovativa interpretazione del pensiero aristotelico e dall’«apertura verso le problematiche filosofiche contemporanee, non solo dal punto di vista della fisica ...
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SALVETTI, Maddalena
Paola Marongiu
– Nacque a Firenze il 25 marzo 1557 da Salvetto e da Lucrezia Niccolini, entrambi appartenenti a nobili famiglie che avevano ricoperto le più alte cariche nella Repubblica [...] , la poetessa ricorre spesso a situazioni dantesche, invocando l’aiuto di Dio stesso, concepito secondo una visione aristotelico-tomistica come motore del mondo. Petrarca d’altra parte fornisce tutto l’armamentario delle metafore, affermatesi poi ...
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Dal gr. εμπειρία («esperienza»). In generale, atteggiamento filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Tradizionalmente considerato nelle storie della filosofia in opposizione a «innatismo» [...] (o prolessi) che altro non sono che le tracce di sensazioni passate ripetute e rese stabili.
Contro la tradizione aristotelico-scolastica, nella prima metà del sec. 17°, fu Gassendi a riproporre una logica empiristica ispirata a un recupero dell ...
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rettitudine
Il termine volgare ricorre solo in Cv IV XXI 14 E però vuole santo Augustino, e ancora Aristotile nel secondo de l'Etica, che l'uomo s'ausi a ben fare e a rifrenare le sue passioni, acciò [...] . theol. I II 4 4 C, e ad 2, cfr. anche Cont. Gent. IV 92). Ma in D. era ovviamente presente il tema aristotelico della r. come ‛ retta deliberazione ' (v. EUBULIA) presente nell'Etica (VI 9, 1142 6 7 ss.) " quia qui... male consiliatur, peccat, qui ...
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sopranaturale (sovranaturale)
Andrea Mariani**
Il termine compare in uso aggettivale due volte, nel Convivio. Si tratta di vocabolo non raro nell'italiano del tempo, derivato dal tardo latino supernaturalis, [...] quod quid est, et quae insunt inquantum ens " (v. anche Eth. Nic. I 1, 1094a 3 ss.).
Il confronto con il testo aristotelico aiuta a collocare il significato di s. nel suo ambito proprio: in contrasto con naturali e matematice le cose s. indicheranno ...
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appressare
Federigo Tollemache
Ricorre ventotto volte; nella prosa appare soltanto cinque volte. Si noti che otto volte è in rima. Nel significato fondamentale di " avvicinare ", " accostare ", il verbo [...] Pellegrini, correggevano il testo, certamente erroneo, consegnando di alcuni codici in come sognando), giacché sorretta dalla dottrina aristotelico-tomistica della conoscenza, che si ha per via remotionis o per negationes: cfr. Busnelli-Vandelli, ad ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Rhazes e il Canone di Avicenna in Occidente
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Spagna, e in particolare la città di Toledo, [...] maestro toledano.
Fra le opere non strettamente mediche tradotte a Toledo si trovano anche contributi al corpus dell’Aristotele latino, e in seguito versioni da Averroè, oltre quelle, spesso anonime, di trattati alchemici, che iniziano a circolare ...
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Pitagorici (Pittagorici)
Giorgio Stabile
Aggettivo sostantivato che designa i seguaci (Cv III V 4) della filosofia pitagorica (v. PITAGORA) e come tali indicati normalmente da Aristotele (Pythagorici, [...] di Ovidio (cfr. Met. II 19-271) da lui stesso citato. Non è improbabile che D. avesse presente un commento ad Aristotele - e in tal caso dovrebbe trattarsi di Alberto, che riporta unicamente la seconda opinione - su cui operò una parafrasi; ovvero ...
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Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] (νούς) in cui essa si sdoppia nella duplicità del pensante e del pensato, concetto in cui confluisce la visione aristotelica di Dio sopra ricordata e quella platonica del «mondo intelligibile» (κόσμος νοητός). Tale mondo intelligibile si rispecchia a ...
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Naturalista e filosofo (Cosenza 1509 - ivi 1588). Figura di rilievo nel quadro del pensiero filosofico del suo tempo, T. elaborò un naturalismo ilozoistico (cioè una concezione della natura come un tutto [...] le cose. La realtà naturale è così dotata di movimento (il principio motore è interno, non esterno come il motore della fisica aristotelica) a causa del calore che tutto pervade come spiritus, e che ha la sua sede nei cieli (soprattutto nel sole: si ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...