BOCCADIFERRO, Ludovico
Antonio Rotondò
Nacque a Bologna da antica e illustre famiglia nel 1482, figlio del giureconsulto Girolamo e della imolese Apollonia Nordolia.
Poco si sa della sua prima giovinezza [...] storia dell'eresia a Bologna nel sec. XVI, in Rinascimento, XIII (1962), pp. 133-134; U. Pirotti, B. Varchi e l'aristotelismo del Rinascimento, in Convivium, XXXI (1963), pp. 280-311; B. Nardi, Studi su P. Pomponazzi, Firenze 1965, pp. 320-322, 326 ...
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Timeo
Marta Cristiani
Dialogo di Platone, il più familiare alla cultura medievale, l'unico tradotto in latino fino al sec. XII; D. lo cita solo due volte, in Cv III V 6 e in Pd IV 49, senza tuttavia [...] V 6, sul movimento rotatorio della terra intorno al proprio centro (cfr. Tim. 40b), D. si richiama piuttosto a quanto ne dice Aristotele (De Coelo et mundo II 13, 2 93b 31-33), del quale del resto è accettata senza riserve la dottrina secondo cui la ...
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adolescenza (adolescenzia)
La prima delle quattro età dell'uomo, che nel dantesco ‛ arco della vita ' è quella che precede, montando, a la gioventute (Cv IV XXIV 4; v. anche GIOVENTUTE; SENETTUTE; SENIO). [...] a otto mesi dopo il concepimento e termina a 25 anni, si giustifica con la volontà di D. (XXIV 4) di mantenere il principio aristotelico per cui il processo di generazione (l'a.) è di durata pari a quello di corruzione (senettute). Dice infatti ...
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Naude, Gabriel
Naudé, Gabriel
Erudito e filosofo francese (Parigi 1600 - Abbeville, Somme, 1653). Studiò medicina e filosofia a Parigi e a Padova, dove fu allievo di Cremonini. Entrato (1630), come [...] del libertinismo del sec. 17°. Al centro della sua cultura di grande erudito e bibliofilo è l’unione dell’aristotelismo eterodosso con lo scetticismo di Montaigne e Charron. Sulla base degli insegnamenti della scuola padovana, nella riflessione di N ...
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Diodoro Crono
Diodoro Crono (Iaso, Caria, fine sec. iv - inizio sec. iii a.C.) filosofo greco della scuola megarica. Al suo nome è legata una particolare concezione dell’implicazione, detta implicazione [...] possibile non consegue l’impossibile. Al di là delle sue particolari concezioni filosofiche, che si contrappongono al dualismo aristotelico tra essere in atto ed essere in potenza, le riflessioni di Diodoro Crono testimoniano dell’interesse, suo e ...
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Ente fisico cui è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive, cioè la possibilità, da parte dell’occhio, di vedere gli oggetti. Si distingue generalmente la l. naturale, emessa da una sorgente [...] , fondamentale teoria ondulatoria della luce. Per Huygens (1678), l’ether, una certa materia elastica tenuissima (non quindi l’etere aristotelico), compenetra tutto lo spazio, sia esso occupato o no da materia ordinaria. La l. non è che un movimento ...
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Termine introdotto nell’uso dopo il 1773 per designare, in biologia, l’indirizzo filosofico e metodologico che sostiene: a) la priorità e l’emergenza della struttura anatomico-funzionale dell’organismo [...] alternativa al v., il meccanicismo (➔). Risultati vani i tentativi di R. Cudworth e G.E. Stahl di riproporre lo psicovitalismo aristotelico, la rinascita del v. tra la prima e la seconda metà del 18° sec. prese un indirizzo antimetafisico. P.-J ...
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GALILEI, Galileo
Roberto MARCOLONGO
Vito FAZIO-ALLMAYER
Da Vincenzo Galilei (v.) e da Giulia degli Ammannati, nacque Galileo in Pisa il 15 febbraio 1564. Dal padre ereditò il gusto per la musica [...] e per la tempesta che scatenò su G.
Nella prima giornata si fa una critica, certamente non nuova, alle teorie del moto di Aristotele, e si difendono le vedute di G. sulle montagne e i mari della Luna. La seconda è specialmente dedicata al moto diurno ...
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SIGIERI di Brabante
Guido Calogero
Pensatore del sec. XIII, massimo rappresentante dell'aristotelismo averroistico e antitomistico. Insegnò all'università di Parigi nella seconda metà del sec. XIII. [...] ad alcune di quelle opere. In base a tale studio S. poteva bene affermare come le principali tesi del pensiero aristotelico fossero affatto inconciliabili con le concezioni ortodosse del cristianesimo. Il mondo non è creato, ma è eterno; l'anima come ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
Gerhard Endress
Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
La cultura urbana dell'Islam è erede della [...] per la quale nelle Idee si ha una coincidenza di verità, realtà e sommo bene, ha qui le sue basi. Quanto ad Aristotele, egli negava una sussistenza separata tanto agli enti matematici quanto alle forme, ma orientava la propria teoria verso l'apodissi ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...