CARRIERO (Cariero), Alessandro
Sandra Olivieri Secchi
Nacque a Padova nel 1546 da famiglia nobile, originaria di Monselice. Da cenni in sue opere si sa che ebbe un fratello, Bartolomeo. Sappiamo inoltre [...] o contro la Divina Commedia.La prima accusa che il C. muove a Dante è di non aver rispettato nessuno dei dettami aristotelici. In particolare manca l'imitazione e l'unità d'azione. Queste le tesi fondamentali della prima parte del "libello", ove il C ...
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GIACOMO Veneto (da Venezia)
Alessandro Ottaviani
Gli unici elementi utili per delineare la biografia di G. sono presenti in un esiguo gruppo di testimonianze, tutte riferite ad attività svolte negli [...] the dissemination of Greek learning from Byzantium to Western Europe, Cambridge, MA, 1962, p. 17; L. Minio Paluello, G. e l'aristotelismo latino, in Venezia fra tardo Medioevo e Rinascimento, a cura di A. Pertusi, Firenze 1966, pp. 53-74; A. Pertusi ...
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Metafisica
Paolo Mugnai
Il termine è derivato dal titolo Metaphysica attribuito all'opera aristotelica (v. la voce seguente) che tratta della scienza prima o filosofia prima o scienza dell'ente in quanto [...] De Divisione Philosophiae) per inserire la Morale o scienza pratica in posizione subordinata alla M. e che comunque, senza risalire ai passi aristotelici (Metaph. III 2, 996b 10-13; Eth. Nic. I 1) in cui la scienza del fine e del bene è indicata come ...
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AVERANI, Niccolò
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Nato in Firenze verso la metà del '600 da Giovanni Francesco e da Margherita Sacchettini, insieme con i fratelli Benedetto e Giuseppe fu affidato al p. Glaria ed educato nel collegio [...] distinguere tra Rivelazione e metafisica, la prima di valore assoluto, la seconda legata a sistemi opinabili, tanto a quello aristotelico quanto a quello democriteo ecc.; e tra metafisica e fisica, quest'ultima sottratta all'ipoteca della prima. In ...
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dismagare
Andrea Mariani
A proposito di questo vocabolo, gli antichi commentatori ci sono di scarso aiuto, poiché tanto nel primo caso (Pg III 11 la fretta, / che l'onestade ad ogn' atto dismaga) che [...] il decoro, a ogni atto). L'imperturbabilità, e la relativa compostezza dei movimenti, è attributo del ‛ magnanimo ', secondo il concetto aristotelico che D. fa suo. in Pg XIX 20 d. si ricollega all'uso traslato di ‛ smagare ' presente in If XXV 146 ...
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Medico e filosofo (n. Abano 1250 - m. prima del 1318). Interprete, fra i più rappresentativi, di una nuova cultura, elaborata soprattutto nell'ambito delle facoltà delle Arti, nutrita dell'apporto della [...] , che fu per secoli un centro di studi scientifici e naturali, ispirati soprattutto a una libera interpretazione dell'aristotelismo, vicina talvolta a posizioni averroiste. Ma, dopo che già altre volte era stato sottoposto a persecuzioni per sospetti ...
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RAZIONALISMO
Guido CALOGERO
. Questo termine filosofico entra nell'uso nel sec. XVII, nell'ambiente del deismo inglese, per significare la tendenza del deismo stesso ad accogliere le verità religiose [...] come esempî tipici di quelle quattro forme caratteristiche possono qui esser citati il razionalismo eleatico, quello platonico-aristotelico, quello kantiano e quello idealistico-dialettico. Il primo respinge infatti come illusoria ed erronea ogni ...
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MECCANICA (dal gr. μεχανιχή [ῦέχνη])
Roberto Marcolongo
Le scoperte e gli studî sulle antichissime civiltà assiro-babilonese ed egiziana, che ci hanno rivelato sorprendenti risultati matematici non totalmente [...] l'avvento. tra la fine del Cinquecento e i primi del secolo successivo, della nuova dinamica, in pieno contrasto con quella aristotelica.
La teoria dell'impeto prende nuovo vigore con Niccolò da Cusa e. in Italia. con B. Telesio, con A. Piccolomini e ...
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Periodizzazione
Vittorio Vidotto
Con questo termine, entrato nell'uso nel corso del Novecento, si designa quell'operazione culturale volta a suddividere il tempo storico attribuendo a ogni scansione [...] teocentrica di un tempo lineare si contrapponeva la visione naturalistica di un tempo ciclico proposta dagli eredi del pensiero aristotelico. Lo storico arabo musulmano Ibn Khaldūn (14° sec.) non esclude l'intervento di Dio nella storia, ma il tempo ...
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L'opposizione dei concetti di concreto e astratto (v.) comincia ad apparire tipicamente nel linguaggio filosofico nei secoli XII e XIII, quando, con Gilberto Porretano e con Duns Scoto, essi furono usati [...] diveniva quasi un composto di sostanza e forma, soggetto e qualità, esistenza ed essenza. Si ritornava così al sinolo aristotelico: il concreto non era opposto all'astratto, che, invece, esso aveva immanente in sé. Tale concreto si continuava a ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...