PALLAVICINO, Ferrante
Mario Infelise
PALLAVICINO (Pallavicini), Ferrante. – Nacque, settimo di 8 figli, a Parma il 23 marzo 1615 da Giangirolamo, marchese di Scipione, e da Chiara Cavalca, figlia del [...] ambiente dello studio locale, dove era ancora fresca l’impronta lasciata da Cesare Cremonini, celebre filosofo aristotelico eterodosso, sostenitore della mortalità dell’anima e punto di riferimento del libertinismo italiano. Fu in quel contesto ...
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astronomia
Ideale Capasso
Giorgio Tabarroni
Per i classici e i medievali questo termine, il cui sinonimo era ‛ astrologia ', ha avuto un significato così lato, da comprendere tutte le discipline che [...] precisare, dice che da quel trapassamento erano trascorsi due volte 584 giorni.
In Cv II III 6, corrette le antiche idee di Aristotele sul numero e l'ordine dei cieli, e attribuita a Tolomeo l'introduzione del nono cielo, D. afferma che sono nove ...
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CIELO
M. Bussagli
Nell'ambito della cultura scientifica, teologica e letteraria del Medioevo il termine c. ricopre la medesima gamma di significati che gli conferisce l'attuale uso corrente: indicava [...] dall'epoca di Giustiniano (Fritz, 1931), quest'ultimo aspetto finì per porre i presupposti - che pure si riallacciavano al pensiero aristotelico - grazie ai quali s. Tommaso prima (Super librum de causis expositio, 5) e Dante poi (Convivio II, IV, 2 ...
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DENORES (de Nores), Giason
Giorgio Patrizi
Nacque a Nicosia attorno al 1530, da Pietro, di potente e nobile famiglia probabilmente originaria della Normandia.
Nell'isola di Cipro possedeva terre e ricchezze; [...] , disciplina che ha per fine il vero, e dalla politica che ha per fine il bene; è destinata secondo i principî aristotelici, a far nascere la fede nei valori che propone. Con la consueta precisione tassonomica il D. distingue le varie parti della ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Scienza e filosofia
Thérèse-Anne Druart
Scienza e filosofia
Nella cultura islamica medievale manca una netta distinzione tanto tra filosofia [...] i principî fondamentali della musica e di altre scienze e arti. Tuttavia, il suo rispetto per il quadro delineato da Aristotele lo porta a precisare che, benché debbano dedicarsi all'ascolto di molte esecuzioni musicali e alla loro analisi, i teorici ...
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Spaccio de la bestia trionfante
Opera (1584) di G. Bruno. Il testo, come tutti i dialoghi in volgare italiano pubblicati da Bruno a Londra tra il 1584 e il 1585, è stampato nell’officina tipografica [...] delle dottrine cosmologiche tradizionali, negando la finitezza dell’Universo e la centralità della Terra della cosmologia aristotelico-tolemaica e costruendo sulla nozione di sostanza una e infinita la sua dottrina dell’Universo infinito, senza ...
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RAGION SUFFICIENTE
Guido Calogero
. Il principio di ragion sufficiente è uno dei supremi principî logici, per quanto la sua formulazione esplicita non risalga che al Leibniz, che lo aggiunse ai due [...] teleologicamente il divenire cosmico giunsero a identificare la causalità con la finalità come in larga misura fecero Platone e Aristotele e più che ogni altro lo stoicismo, nella sua idea della fatalità razionale governante il cosmo. Ma la ...
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IPOTESI
Guido CALOGERO
Il termine greco ὑπόϑεσις ("supposizione", da ὑπό "sotto" e τίϑημι "pongo") entrò nel linguaggio filosofico con Platone, che talora designò con quel nome le idee, dal punto di [...] all'idea suprema. E si vede quindi come da tale significato platonico del termine discendesse quello aristotelico, riferito alla "presupposizione" logica che le premesse costituivano, nel ragionamento sillogistico, rispetto alla conclusione: al ...
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GIOVANNI Italo ('Ιωάννης ὁ 'Ιταλός)
Silvio Giuseppe Mercati
Nato nel tema bizantino di Langobardia (la Calabria), dopo breve soggiorno col padre militare in Sicilia, andò a Bisanzio a studiare sotto [...] metempsicosi, preesistenza delle anime), ecc.
Dall'esame degli opuscoli sinora pubblicati, risulta che G. I. è in fondo aristotelico (specialmente nel campo della logica e della retorica). Vi si osserva però un certo sincretismo: per alcuni problelni ...
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Nella logica aristotelica può significare genericamente il metodo risolutivo di un problema mediante la sua "riduzione" a un altro problema, già risoluto (cfr., p. es., Aristot., Analyt. priora, II, 25, [...] . L'apagoge coincide quindi con la scolastica deductio ad impossibile, come con la moderna "riduzione all'assurdo"; e già Aristotele l'aveva determinata come "riduzione all'impossibile" (εἰς τὸ ἀδυνατον ἀπαγωγή: v., p. es., Analyt. pnora, I, 6, 28b ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...