Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
Opera di G. Galilei, pubblicata a Firenze nel 1632, causa del processo per eresia intentato contro lo scienziato pisano conclusosi, nel 1633, con l’abiura [...] e di «messer buon senso». In esso Galilei tenta di dimostrare la verità fisica del sistema copernicano, contro quello aristotelico-tolemaico, definendo la struttura del mondo e del reale sulla base dell’esperienza e dei modelli matematici («sensate ...
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COSSALI, Pietro
Ugo Baldini
Nacque a Verona il 29 giugno 1748 dal conte Benassù e dalla contessa Laura Malmignati. Mancano notizie di rilievo sui primi anni di vita; convittore nel locale collegio gesuitico, [...] e le discipline matematiche, pur nei limiti propri della didattica gesuitica, particolarmente dovuti al persistere dell'inquadramento metafisico aristotelico. La Compagnia di Gesù lo attrasse al punto che egli iniziò il noviziato, ma presto mutò idea ...
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termine
Lemma che occorre con diverse accezioni, ma principalmente in una accezione logica. In tale senso sono t. il soggetto e il predicato che costituiscono le proposizioni categoriche del sillogismo: [...] t. medio (➔ sillogismo). La logica medioevale, in modo particolare con Occam e Pietro Ispano, recepì l’uso aristotelico della nozione, ma ne considerò anche accezioni più generali distinguendo, per es., tra t. categorematici e t. sincategorematici ...
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quiddita
quiddità
Dal lat. mediev. quidditas, der. di quid «che cosa». Termine usato dalla filosofia scolastica per designare il carattere essenziale, il quid, che fa essere una cosa quella che è; così, [...] ; in risposta alla domanda di s. Pietro: «Fede che è?»). La quidditas corrispondeva con ciò, in primo luogo, all’aristotelico τί ἐστιν, o τί ἦν εἶναι, e cioè all’essenza universale informante, nell’individuo, la materia. Poiché però la determinazione ...
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MODALITÀ
Guido CALOGERO
Nella sillogistica aristotelica una speciale trattazione era dedicata alle varietà che intervenivano nelle forme deduttive quando il nesso che univa il soggetto al predicato [...] apoditticità e problematicità del giudizio, e corrispondevano quindi, sotto le nuove denominazioni, ai tre termini dell'antica distinzione aristotelica.
Bibl.: E. Kant, Critica della ragion pura, trad. G. Gentile e G. Lombardo-Radice, I, 2ª ed., Bari ...
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GOORLE, David van (latinizzato in Gorlaeus)
Guido Calogero
Filosofo olandese, la cui attività si svolse a Utrecht intorno agl'inizî del sec. XVIII.
Della sua vita è noto pochissimo, ma essendo postuma [...] al 1620. Idealmente egli appartiene al movimento della filosofia naturalistica tedesca, che reagendo alla tradizione aristotelico-scolastica prelude per alcuni aspetti al rinnovamento cartesiano. Da una negazione nominalistica dell'esistenza degli ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La trasmissione del sapere
Jacqueline Hamesse
La trasmissione del sapere
Durante l'età medievale la trasmissione del sapere scientifico [...] con un patrimonio antico assunto come base del loro insegnamento nell'ambito del quadrivium, e l'accesso al corpus aristotelico, così come alle opere scientifiche greche e arabe, consentì d'incrementare sia gli studi sia le ricerche in questo ...
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compagnevole
Andrea Mariani
. L'aggettivo compare unicamente in Cv IV IV 1 (l'uomo naturalmente è compagnevole animale), ed è usato da D. come corrispondente del latino civile (greco πολιτιχόν), che [...] est animal sociale ". Ora (cfr. Busnelli) sembra che il passo del Convivio derivi, piuttosto che direttamente dal testo aristotelico, da questa frase in s. Tommaso; di conseguenza l'aggettivo c. è bene spiegato dalla Cordati (Convivio, Torino ...
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INERENZA (lat. inhaerentia, da inhaerere "appartenere intrinsecamente, inerire")
Guido Calogero
Termine filosofico, designante il rapporto onde a una data sostanza ineriscono gli attributi, che al difuori [...] contingente di dati accidentia a una data sostanza. Il concetto medievale dell'inhaerere corrisponde così sostanzialmente a quello aristotelico dell'ἐνυπάρχειν, assegnato nel primo caso ai κατηγορούμενα καϑ' αυτά e nel secondo ai συμβεβηκότα. ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Le accademie
Saverio Ricci
Mario Biagioli
Le accademie
Motivi e caratteri ispiratori
di Saverio Ricci
La moderna accademia scientifica [...] la rottura del 1632, e di voler sviluppare altri aspetti della scienza moderna, meno sospetti alla Chiesa e ai filosofi aristotelici. Al di là di certe essenziali differenze culturali e politiche legate ai diversi contesti nei quali il Cimento e gli ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...