academico
Giorgio Stabile
Aggettivo usato da D. nel senso tecnico di " proprio della filosofia accademica " (cfr. il latino academicus), in Cv IV VI 15, ove afferma che Aristotele e Senocrate questo [...] nell'Accademia e al suo incontro con quella filosofia morale, che D. stesso nel § 13 tratteggia con linguaggio marcatamente aristotelico. In II XIII 5 il termine è riferito a Dionisio Academico (v.) sulla scorta di una dossografia di Alberto Magno ...
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PADOVANI, Umberto Antonio
Filosofo neoscolastico, nato ad Ancona il 27 novembre 1894, professore (dal 1924) di filosofia della religione e in seguito di filosofia morale all'Università cattolica di Milano, [...] e del valore della vita, e tende alla costruzione di una filosofia della religione che, sul fondamento della metafisica aristotelico-tomistica, soddisfi le esigenze vitali del pensiero moderno. Il problema massimo è appunto, per il P., il problema ...
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BRUNO, Giordano (Philippus Brunus Nolanus; Iordanus Brunus Nolanus, il Nolano)
Giovanni Aquilecchia
Nacque a Nola, nel Regno di Napoli, nel gennaio o febbraio 1548, figlio di Giovanni Bruno, uomo d'arme, [...] ed ottenere per concorso il posto allora vacante di lettore ordinario di filosofia: onde lesse, "doi anni continui, il testo de Aristotele De anima ed altre lezioni de filosofia". Da accenni fatti più tardi dallo stesso B., è dato inferire che il suo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filosofia a Bisanzio
Marco Di Branco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Quello della speculazione filosofica bizantina è un campo relativamente [...] ) propongono un piano di studi che comprende tutte le parti della filosofia, studiate secondo una progressione che conduce da Aristotele a Platone, e da Platone alle fonti stesse della teologia: le rivelazioni degli dèi (tra le quali i cosiddetti ...
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Filosofo inglese (Londra 1561 - ivi 1626). All'astrattezza del metodo sillogistico-deduttivo della scienza aristotelica, B. - che sottolinea le finalità pratiche del sapere - contrappone il metodo induttivo [...] del metodo: la crisi del sistema peripatetico della natura aveva messo in evidenza la fallacia dello stesso concetto aristotelico di scienza come fondata su procedimenti sillogistico-deduttivi. All'inutilità di questo metodo che sostituiva parole a ...
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Sotto Settimio Severo, fra il 198 e il 211, lo troviamo in Atene a insegnare filosofia aristotelica. Aveva studiato Aristotele coi peripatetici Ermino, Aristocle, Sosigene. Notevoli fra i suoi scritti [...] alla Metereologia, al De sensu, ai libri I-V della Metafisica. L'interpretazione da lui data dell'"intelletto" aristotelico, gli ha assicurato un posto considerevole nella storia della filosofia, e ha dato origine allla scuola degli alessandristi (v ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Agostinismo e aristotelismo
Daniel A. Di Liscia
Agostinismo e aristotelismo
In Occidente, durante il Medioevo, scienza e filosofia furono [...] Magno, di cui fu discepolo dal 1245 al 1252, prima a Parigi e poi a Colonia. Mentre Alberto scriveva le parafrasi ai testi aristotelici, Tommaso insegnava a Parigi (dal 1256 al 1259, e di nuovo dal 1269 al 1272); tra un periodo e l'altro insegnò in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sulla natura dell’anima il pensiero medievale ha sviluppato una complessa articolazione [...] Essendo impassibile e non commisto ad alcuna materia è anche incorruttibile perché è atto e forma senza potenzialità e materia. Ora, Aristotele ha dimostrato che tale è la causa prima, che è anche in senso proprio intelletto: perché la forma priva di ...
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patria
Jean-Louis Fournel
Jean-Claude Zancarini
Nella storia repubblicana fiorentina l’amore per la p. costituisce un elemento del discorso politico universalmente condiviso: è un segno dell’eredità [...] De regimine principum), giuridica (con la collocazione della p. nel diritto comune) e filosofica (con il lascito etico aristotelico e con quello ciceroniano, attraverso il filtro di Agostino e di san Tommaso). I critici risorgimentali, in primo luogo ...
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differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza [...] quale apprende la differenza de le cose in quanto sono ad alcuno fine ordinate; IV XXI 2 e 3. Nel linguaggio aristotelico-scolastico la d. individua gli elementi specifici (cioè la ‛ forma ') che differenziano una specie dal suo genere o da un'altra ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...