Giovanni di Jandun
Cesare Vasoli
Filosofo scolastico e chierico regolare, nato a Jandun nelle Ardenne nella seconda metà del secolo XIII, morto presso Todi nel 1328.
Non conosciamo le circostanze della [...] della sua attività dopo l'estate del 1328.
G. di J. deve però la sua fama di filosofo principalmente ai suoi commenti aristotelici, a cominciare dai commentarii al De Anima e al De Coelo et mundo, alla Physica, ai Parva naturalia e alla Metaphysica ...
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Medico ebreo (Egitto 850 circa - Tunisi 932 o 941), considerato uno dei capiscuola della medicina araba; ebbe fama di insigne oculista. Visse alla corte degli Aghlabiti di Qairawān, e poi del primo califfo [...] , che furono molto diffuse fino alla fine del Rinascimento. Notevoli anche i suoi interessi filosofici testimoniati da varie opere nelle quali sostenne una concezione sincretistica basata su testi neoplatonici, ma non priva di elementi aristotelici. ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] né come riscalda [...]. Non si può dire infatti che si sappia qualcosa come si dovrebbe, secondo le leggi e le nozioni che Aristotele e gli altri filosofi danno della scienza, se non si dimostra che è impossibile che la ragione che si apporta, o che ...
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TAURELLUS, Nicolaus
Guido Calogero
Medico e filosofo, nato a Montbéliard il 26 novembre 1547, morto di peste ad Altdorf il 28 settembre 1606. Il suo nome latino è molto probabilmente la traduzione del [...] italiani del suo tempo, e in particolar modo del Cesalpino, respingendo la teoria della duplice verità e interpretando Aristotele in modo che a suo parere doveva dimostrare la piena congruenza delle sue dottrine con la religiosità del cristianesimo ...
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Boezio di Dacia
Filosofo (sec. 13°). Maestro delle arti a Parigi, fu uno dei rappresentanti dell’averroismo latino, condannato con Sigieri di Brabante nel 1277. Nel De aeternitate mundi delinea con chiarezza [...] «verità» della fede cristiana. Nel De summo bono svolge la prospettiva rigorosamente intellettualistica dell’etica aristotelica. I Modi significandi costituiscono un importante trattato di logica e di grammatica speculativa. Commentò alcuni trattati ...
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Grabmann, Martin
W. Theodor Elwert
Storico della filosofia (Winterzhofen, Baviera, 1875 - Eichstätt 1949); sacerdote cattolico, professore di dogmatica al seminario vescovile di Eichstätt, dal 1913 [...] Cingoli (Gentile da Cingoli, ein italienischer Aristoteleserklärer aus der Zeit Dantes, Monaco 1940) e sugli studi aristotelici in Italia (L'aristotelismo italiano al tempo di D. con particolare riguardo all'università di Bologna, in " Rivista Filos ...
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Teologo (m. Heidelberg 1396), insegnò nella facoltà delle arti e in quella di teologia all'univ. di Parigi, della quale fu rettore (1367-71); più tardi, passato a Heidelberg (1381), ne fu il primo rettore. [...] ; ma particolarmente importante è la sua teoria dell'impetus, già diffusa nella scolastica del sec. 14º, cui si collega l'idea di cogliere la proportio matematica nello studio dei fenomeni fisici. Autore di commenti aristotelici e alle Sentenze. ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La scienza della materia e della vita secondo la tradizione
Stefano Caroti
Baudouin van den Abeele
Graziella Federici Vescovini
La [...] 6-7). Al contrario di Dante,Giovanni Buridano ha colto la differenza di fondo tra la soluzione di Alberto e quella di Aristotele sulla natura della Via Lattea; nella prima quaestio sul primo libro, l’argomento con cui è difesa l’idea secondo la quale ...
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Arabo musulmano di Spagna, illustre filosofo, giurista e medico, cultore anche d'astronomia teorica, nato a Cordova nel 520 èg., 1126 d. C., morto a Marrākush nel Marocco nel 595 èg., 10 dicembre 1198, [...] ciò che si può dimostrare. Il contrasto tra ragione e fede, in questo commentatore che si proclama da sé la scimmia di Aristotele e di A., è spinto dunque fino all'estremo; e le concessioni ch'egli fa al dogma sono espresse con un tono ironico ...
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NELEO di Scepsi
Guido Calogero
Secondo il testamento di Teofrasto, conservato in Diogene Laerzio (V, 52), fu questi l'erede dei cosiddetti "scritti acroamatici" di Aristotele, cioè degl'inediti corsi [...] se di Scepsi erano i due filosofi Erasto e Corisco che, ottenuto il governo di Asso da Ermia di Atarneo, vi accolsero Aristotele profugo dall'Accademia: e figlio di Corisco era del resto lo stesso N.), si ricollega una narrazione di Strabone (XIII, 1 ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...