luce
Elemento simbolico fondamentale di differenti dottrine filosofiche e religiose. È soprattutto il neoplatonismo che ha assunto in sede filosofica la tematica della l. (già presente nella tradizione [...] realtà e di processi intelligibili (per es., l’intelletto agente come l., secondo un accostamento che è già di Aristotele, ma interpretato in senso platonico-agostiniano). Va però sottolineato che attraverso la simbologia della l. si avvia anche un ...
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SCOLASTICA
Francesco Pelster
. Nome e carattere. - Il termine di filosofia "scolastica" è stato introdotto nell'uso generale, a designare la filosofia e la teologia medievali, solamente dagli umanisti, [...] , l'Etica (I-III). A Toledo o sotto l'influenza di Toledo, Alfredo da Sareshel (m. nel 1215) tradusse lo scritto pseudo-aristotelico De plantis, Michele Scoto (morto verso il 1236) nuovamente la Fisica e il De caelo et mundo, inoltre il De anima, la ...
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tempo
Cesare Vasoli
D. usa questo termine in molte occorrenze e diversi sensi, alcuni dei quali propri del linguaggio comune e privi d'intenzioni filosofiche e dottrinali. Ma propone anche una definizione [...] ', legata al fatto che in ogni movimento c'è un prima e un poi, proporzionati con la grandezza del moto stesso. Secondo Aristotele, una volta che si è determinato il movimento secondo la distinzione del prima e del poi, noi conosciamo anche il t. e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Plotino
Riccardo Chiaradonna
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Vissuto nel III secolo, Plotino considera se stesso come un interprete [...] essere il principio primo di ogni cosa: come si è già detto, Plotino (V 1 [10], 9.7-27) critica Aristotele per aver chiamato il primo principio “pensiero di pensiero”, compromettendo così la sua assoluta semplicità. In effetti, in virtù della tesi ...
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Padre e dottore della Chiesa (Damasco dopo il 650 - San Saba, presso Gerusalemme, 749). Dalle fonti biografiche più antiche si sa che dapprima visse nella corte del califfo Yazīd, e tenne importanti cariche; [...] nelle sue opere opinioni divergenti. Si occupò soprattutto dell'Incarnazione, fondandosi su presupposti filosofici aristotelici; portò un contributo alla mariologia difendendo gli attributi particolarissimi della Vergine; combatté l'iconoclastia ...
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GOZZE, Niccolò Vito de
Eleonora Zuliani
Nacque nel 1549 dalla nobile famiglia ragusea dei De Gozze (che aveva avuto altri notevoli rappresentanti, fra cui Giovanni, vissuto nella seconda metà del Quattrocento, [...] ), frutto dei suoi studî e della sua esperienza di magistrato e di reggitore. Perciò l'opera, pur attenendosi ai principî aristotelici, è in politica e in economia d'un realismo eccezionale e così nel tentativo di dare alla psicologia dei popoli una ...
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SESTII, Scuola dei
Guido Calogero
Scuola filosofica, fiorita a Roma, per breve tempo, sul principio dell'era volgare. Il nome le venne dal fondatore, Quinto Sestio (nato intorno al 70 a. C.), e dal [...] si aggiungevano d'altronde elementi pitagorici (fede nella metempsicosi, astensione dal cibo carneo, ecc.) e platonico-aristotelici (considerazione dell'anima come entità incorporea e inestesa).
Bibl.: G. Zeller, Die Philosophie der Griechen, III ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] Balad, che divenne patriarca nel 684 e morì nel 687, compilò un'introduzione in siriaco alla logica e alla sillogistica di Aristotele. Come le epitomi di logica, di cui quella di Paolo il Persiano era stata un esempio nel secolo precedente, l'opera ...
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intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, [...] , in quanto tale " non è corpo, ma qualcosa del corpo " e quindi presente nel corpo (Anima II 2, 414a), sembra che, per Aristotele, l'i., pur essendo una facoltà o parte dell'anima, sia invece " separato ". " E certo - egli scrive - che l'anima non è ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il Liceo, storia di un luogo del sapere
Claudia Macerola e Federico Minzoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel 335 a.C. Aristotele [...] è che il Peripato, pur presentando diversi elementi di continuità con l’Accademia (come è d’altronde logico aspettarsi dal momento che Aristotele vi ha trascorso ben 20 anni), è una scuola distinta da quella di Platone, sia per la sede didattica, sia ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...