FROMOND, Giovanni Claudio (al secolo Guglielmo Giuseppe)
Renato Pasta
Di famiglia originaria di Dôle, nella Franca Contea, nacque a Cremona il 4 febbr. 1703, terzogenito di Gian Simone e di Lucia Binda.
La [...] e precoce, si trovò però in urto con l'insegnamento teologico classicistico della sua Congregazione, impostato su rigide basi scolastico-aristoteliche: "non poté mai applicarsi a studi così lontani dalla ragione e dal buon senso", scriverà di lui il ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] né come riscalda [...]. Non si può dire infatti che si sappia qualcosa come si dovrebbe, secondo le leggi e le nozioni che Aristotele e gli altri filosofi danno della scienza, se non si dimostra che è impossibile che la ragione che si apporta, o che ...
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BASSO, Sebastiano
Cesare Vasoli
Non si hanno sicure notizie della sua vita, ad eccezione di un accenno sugli studi compiuti nell'Accademia medica di Pont-au-Mousson in Lorena.
Gli è, attribuito un trattato [...] nel 1621 e ad Amsterdam nel 1649.
In quest'opera il B. attacca duramente la tradizione peripatetica, rimproverando ad Aristotele di aver condannato tutta la tradizione filosofica e scientifica precedente e di avere, a sua volta, elaborato un sistema ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Filosofia della matematica
Roshdi Rashed
Filosofia della matematica
Gli storici della filosofia islamica dimostrano un interesse molto [...] discipline si siano trovate a collaborare per forgiare un metodo, se non una logica; si pensi ai punti di contatto fra Aristotele ed Euclide a proposito del metodo 'assiomatico' o a Naṣīr al-Dīn al-Ṭūsī, il quale si rifà all'analisi combinatoria ...
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Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] di ragione e la sua incapacità di indicare senso e finalità ultime all'agire, si è fatto notare che il sapere fronetico è in Aristotele un sapere relativo ai mezzi e non al fine stesso (che è invece presupposto dalla ϕρόνησις). E se ciò che manca al ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giacomo Leopardi
Gaspare Polizzi
L’opera di Giacomo Leopardi costituisce un riferimento imprescindibile nella tradizione letteraria italiana. Sembra anche ormai acquisita la sua dimensione filosofica, [...] la sua procedura del dubbio metodico. La filosofia moderna si consolida tra René Descartes, che dissipa le fallacie degli aristotelici, e Locke, che dissolve, contro Platone e Gottfried Wilhelm von Leibniz, la credenza nelle idee innate.
Fin dalle ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] a Napoli, nel periodo 1239-1244. Con ogni probabilità, fu lui a introdurre per primo l’Aquinate allo studio di Aristotele, e forse anche ai commenti di Avicenna e Averroè. Di conseguenza, Tommaso poté orientarsi a un approccio più naturalistico alla ...
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Filosofo nativo di Tiro (n. 234 d. C. - m. forse Roma inizio sec. 4º). Scolaro di Plotino, di cui pubblicò le Enneadi e scrisse una biografia, P. cercò nei suoi scritti di attenuare il contrasto tra Platone [...] in sei Enneadi, che egli pubblicò premettendovi una vita di Plotino, e i molteplici scritti e commenti a opere platoniche e aristoteliche, che rispondono anche alla tendenza, propria del neoplatonismo in genere e di P. in particolare, ad attenuare o ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] quello che ha in comune con gli animali (ivi, 1118b). Si tratta di un godimento fisico, ma della stessa natura di quelli che Aristotele chiama piaceri dell'anima, come, appunto, l'amore del sapere in cui "si gode di ciò che si ama, senza che il corpo ...
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GIANNINI, Tommaso
Cesare Preti
Nacque a Ferrara da Luca, intorno al 1556. Ingegno precoce, fu iscritto ai corsi di filosofia e medicina dello Studio cittadino, dove ebbe come maestro A. Montecatini [...] G. sono conservati a Ferrara, Bibl. Ariostea, ms. I.106, tomi I-VI: si tratta dei già ricordati sette commenti ad Aristotele, dell'orazione pronunciata alla presenza di Gregorio XV e di due discorsi contro l'astrologia. Il cod. Chig. E.VII.231 della ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...