GIACOMO da Viterbo
Paolo Vian
Nacque a Viterbo o nel suo territorio, intorno al 1255, da genitori a noi ignoti. Non abbiamo notizie circa la sua famiglia e la sua condizione sociale.
L'appartenenza [...] , a proposito della connessione delle virtù, pur avendo sotto gli occhi il testo tomista, tiene a rifarsi direttamente alla tesi aristotelica, avanzando qua e là precisazioni personali.
L'opera senz'altro più nota di G. è il già ricordato De regimine ...
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GRAZIADIO da Ascoli
Sonia Gentili
Visse nella prima metà del sec. XIV; il suo luogo di provenienza è concordemente individuato in Ascoli Piceno, con l'unica eccezione del Pignon, che lo dice "lombardus". [...] . si legò in effetti soprattutto al suo commento Super totam artem veterem (cioè un'esposizione dei Predicamenta di Aristotele preceduti dall'introduzione di Porfirio, del De interpretatione e dell'apocrifo Liber de sex principiis); lo svolgimento in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il XV secolo è un periodo all’insegna della razionalizzazione e della sistematicità in [...] in modulazione armonica […]. Ma io non credo a nessuno di essi. Piuttosto, insieme ai nostri più moderni filosofi, credo fermamente ad Aristotele e ai suoi interpreti, i quali mostrano chiaramente che in cielo non c’è suono reale né potenziale.
Ma il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La sessualita in Grecia
Eva Cantarella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ripercorrere la storia dei rapporti uomo/donna e della sessualità [...] Meno estrema dell’idea di Eschilo, ma sempre all’interno dell’ottica della prevalenza maschile, ecco infine, la teoria di Aristotele (Generazione degli animali, 728 a, 17 ss.). Le donne, egli spiega, hanno anch’esse un ruolo nel processo riproduttivo ...
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MOLETI, Giuseppe
Federica Favino
MOLETI (Moleto, Moletti, Molati, Moleta), Giuseppe. – Nacque a Messina nel 1531 da Filippo, membro di un ramo cadetto decaduto di una famiglia di alto lignaggio già [...] , 1585-86), la sfera (1584-85, 1586-87), l’ottica (1583-84), la prospettiva (1586-87), la lettura delle Meccaniche di Aristotele (1581-82, 1585-86), argomento, quest’ultimo, già introdotto a Padova da Catena. È attestato, e non datato, anche un corso ...
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CAMPANO da Novara
Agostino Paravicini Bagliani
Il luogo e il periodo degli studi di C., i primi passi della sua carriera ecclesiastica, l'intero periodo insomma che va dalla nascita a Novara al suo [...] giustificata. C. era pienamente al corrente dei più recenti sviluppi della scienza occidentale (specialmente delle dottrine aristoteliche e tolemaiche, che avevano raggiunto l'Europa occidentale attraverso le traduzioni compiute negli ultimi 150 anni ...
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Fisica
Enzo Volpini
Nella comparazione dantesca dei cieli con le scienze, la scienza naturale, che Fisica si chiama (Cv II XIII 8) figura, insieme alla Metafisica, paragonata all'ottavo cielo o delle [...] 'è noto, l'ipotesi del cielo del Sole immediato con quello de la Luna (Cv II III 4) è da D. ascritta ad Aristotele e indirettamente a l'antica grossezza de li astrologi Eudosso e Callippo (§ 3), mentre la tesi della centralità del Sole è considerata ...
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GALLUPPI, Pasquale
Mario Di Napoli
Nacque a Tropea il 2 apr. 1770 dal matrimonio fra i cugini Vincenzo e Lucrezia Galluppi, appartenenti rispettivamente al ramo siciliano e al ramo calabrese della famiglia, [...] dodici volumi di storia della filosofia, denominato Archeologia filosofica e incentrato sull'esame delle dottrine platoniche e aristoteliche. L'opera avrebbe dovuto essere stampata in fascicoli mensili, disponibili presso la casa stessa dell'autore ...
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SERMONETA, Alessandro
e Giovanni
Paolo Rosso
– Giovanni Sermoneta di magister Pietro, forse un medico, nacque a Siena nei primi anni Novanta del Trecento.
Una parte della sua formazione universitaria [...] , che andò sotto il nome di calculationes, elaborata da filosofi di area inglese, i quali affrontarono le tesi aristoteliche sul mutamento con il ricorso a strumenti di analisi algebrica e semantica. Tra le opere di questi pensatori commentò ...
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ALCIONIO (Alcyonius), Pietro
Mario Rosa
Nacque, probabilmente a Venezia, nel 1487 (se morì appena quarantenne, come affermano concordi i biografi, nel 1527). Ignoto è il suo nome di famiglia e conosciuto [...] , molti anni di applicazione; ma vale a dargli un posto di rilievo, anche se non ancora debitamente studiato, fra i traduttori di Aristotele dei primi decenni del '500.
L'edizione, per cui l'A. ottenne un privilegio decennale da Leone X e dal Senato ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...