lingua, questione della
Stefano Gensini
Un’idea di naturalismo linguistico
Il corpus delle riflessioni machiavelliane su lingua e linguaggio, a parte il fondamentale Discorso intorno alla nostra lingua [...] . Con la natura fa dunque corpo la patria, intesa, secondo l’uso cinquecentesco, come il luogo natio, e, aristotelicamente, come coefficiente della ‘generazione’ della persona («dependendo prima da essa l’essere, dipoi tutto quello che di buono la ...
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generazione
Alfonso Maierù
Il termine occorre nel Convivio e una sola volta nella Vita Nuova e denota, sia in senso proprio che traslato, il processo con il quale una qualche realtà giunge al suo essere; [...] La dottrina dell'Empireo, pp. 167 ss.); l'amore al tempo è giustificato dal fatto che per D. il tempo è, aristotelicamente, mensura motus e che ogni moto prende il suo avvio dal Primo Mobile: perciò, la successione temporale rappresenta i modi della ...
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Il quadro di riferimento. Le tre parti dell’editoria libraria. Evoluzione recente e tendenze future. Orizzonti digitali. Bibliografia
Si può ragionevolmente ritenere che il millenario cammino del libro, [...] eterogenee, a due tipi di libri. È questa una distinzione fondamentale che fa riferimento all’uso, allo scopo, al telos, aristotelicamente parlando, del libro. Si danno due casi: o il libro serve a qualcosa di specifico, in genere a fare qualcosa ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] che sono la fonte a cui l'alto Medioevo, fino al sec. XII, attinse la conoscenza di quella seconda parte dell'Organo aristotelico che, quando fu conosciuta, fu salutata col nome di nova logica. Non è di B., ma di Vittorino, il trattato De definitione ...
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morale
Guy Dominique Sixdenier **
Aggettivo denotante ciò che attiene alla ‛ scienza morale ' o ‛ etica ', in quanto scienza del male e del bene, del giusto e dell'ingiusto o, più genericamente, che [...] et maxime architectonicae ", in quanto subordina a sé le altre scienze, delle quali riassume i fini dirigendole al bene. Per il luogo di Aristotele citato da D. sarà da vedere tutto il V libro dell'Etica.
In tal senso D. afferma ancora (Cv II XIV 18 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Preceduta dalla creazione della scuola medica di Salerno, tra il tardo XII e il XIV [...] del cuore e del rapporto fra mente e sensi. Un altro punto controverso è quello del meccanismo della riproduzione: per Aristotele il seme maschile gioca un ruolo essenziale nella formazione dell’embrione, mentre per Galeno esistono un seme maschile e ...
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intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, [...] , in quanto tale " non è corpo, ma qualcosa del corpo " e quindi presente nel corpo (Anima II 2, 414a), sembra che, per Aristotele, l'i., pur essendo una facoltà o parte dell'anima, sia invece " separato ". " E certo - egli scrive - che l'anima non è ...
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DENORES (de Nores), Giason
Giorgio Patrizi
Nacque a Nicosia attorno al 1530, da Pietro, di potente e nobile famiglia probabilmente originaria della Normandia.
Nell'isola di Cipro possedeva terre e ricchezze; [...] , disciplina che ha per fine il vero, e dalla politica che ha per fine il bene; è destinata secondo i principî aristotelici, a far nascere la fede nei valori che propone. Con la consueta precisione tassonomica il D. distingue le varie parti della ...
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Parmenide
Giorgio Stabile
Filosofo greco, nato a Elea e vissuto nel V secolo a.C.; assai scarse le notizie sulla vita e neppure tutte accertabili (cfr. Diogene Laerzio Vitae philosophorum IX 21-23, [...] Physica e nella Metaphysica, cfr. I 3, 984b 1 ss.; 5, 986b 18-987a 2; III 4 1001a 31-33). Dai testi aristotelici dipendono chiaramente anche le citazioni dantesche (Pd XIII 125 e Mn III IV 4), ma la loro mediazione è sottintesa con tanta precisione e ...
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PECCI, Giuseppe
Paolo Pagani
PECCI, Giuseppe. – Nacque a Carpineto Romano (vicino a Roma) il 13 dicembre 1807 dal conte Lodovico, colonnello dell’esercito di Napoleone, e da Anna Prosperi-Buzzi di Rienzi, [...] . 38-39).
Quanto al sistema kantiano, Pecci contesta l’apriorità dello spazio e del tempo, che sostiene siano – aristotelicamente – astrazioni tratte dalla concretezza dei corpi. In generale, a suo avviso, le «condizioni a priori dell’esperienza», in ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...