Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica [...] di essa, detti realisti, va ricordato Guglielmo di Champeaux; l’altra, riconoscendo che nella realtà sussistono solo individui, afferma aristotelicamente che u. è ciò che è predicabile di più cose, e perciò u. per un verso è il concetto, segno ...
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BOCCACCIO, Giovanni
V. Branca
Nato probabilmente a Firenze nel 1313, morto a Certaldo nel 1375, B. è il fondatore della narrativa moderna, il maggior novelliere e romanziere europeo in prosa e in versi, [...] a una risentita coscienza dell'ambivalenza delle due espressioni (che sempre più si approfondisce in lui) e dell'arte aristotelicamente considerata quale imitatio naturae. B. già nell'Amorosa visione aveva presentato l'"uman man" di Giotto di "tanto ...
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ROCCHI, Pompeo
Francesco Lucioli
ROCCHI, Pompeo. – Nacque a Lucca nel 1547 da Cosimo e da Caterina di Filippo di Poggio. Fu battezzato nella basilica di S. Frediano il 4 aprile ed ebbe per compari il [...] , stampato a Venezia nel 1542, il testo si presenta come un’analisi della vera «essenza» del gentiluomo, inteso aristotelicamente come colui «che ha havuto nella sua schiatta molti huomini eccellenti nelle cose desiderabili» (c. 12v). Il gentiluomo ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] ., IV 8(6),1,1-11, trad. Plotino. «La discesa dell’anima nei corpi» (Enn. IV 8 [6]). Plotiniana Arabica («Pseudo-Teologia» di Aristotele, capitoli 1 e 7; «Detti del sapiente greco»), a cura di C. D’Ancona, Padova 2003, p. 118.
13 Cfr. Plot., I 1(53 ...
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MARSILIO da Padova
Felice Battaglia
Politico e teologo, nacque a Padova tra il 1275 e il 1280 da un Bonmatteo della famiglia popolana dei Mainardini. Addottoratosi in medicina, nel 1312 lo si trova [...] L'ambiente d) Parigi influì molto sulla formazione del suo pensiero, sia speculativamente, per l'influsso delle dottrine aristotelico-averroistiche, sia politicamente, per il ricordo ancor vivo delle lotte tra Filippo il Bello e la curia romana. Ivi ...
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Mazzoni, Iacopo
Arnaldo Di Benedetto
Letterato (Cesena 1548 - ivi 1598); studiò a Bologna e a Padova, procurandosi un'estesa erudizione. Fu associato a molte accademie di Padova, Bologna, Ferrara, Macerata, [...] della commedia " drammatica pura ", la monodica può legittimamente superare il tempo di " un dì naturale ": di questa non parlò Aristotele e quindi le sue regole non valgono. Il M. difende inoltre il " costume " di D. e degli altri personaggi ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] la v. infatti tende per sé al bene e dipende dalla conoscenza di questo: nessuno fa il male volontariamente. Aristotele affronta il problema della natura del volere in una prospettiva naturalistica e psicologica, ponendo nell’uomo il principio tanto ...
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Dante Alighieri
Poeta, filosofo, teologo (Firenze 1265 - Ravenna 1321). Poeta tra i più grandi, nelle terzine della Divina Commedia tradusse le sue aspirazioni religiose e politiche, e le sue conoscenze [...] della teoria dei quattro elementi.
L’antropologia, l’etica e la psicologia
Anche nella concezione dell’uomo D. segue Aristotele e la sua teoria ilemorfica, considerando l’anima, forma del corpo, come spirituale e immortale. L’anima possiede una ...
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NOMINALISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in senso stretto una corrente speculativa medievale e in senso lato ogni concezione, tanto precedente quanto susseguente, che a proposito [...] sunt. Il dubbio lasciato da Porfirio appare d'altronde risolto da Boezio, che nel suo commento alle Categorie di Aristotele osserva come praedicamentorum tractatus non de rebus, sed de vocibus est. S'intende quindi come dalla combinazione di questi ...
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TASSO, Bernardo
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Poeta, nato a Venezia, da famiglia bergamasca, l'11 novembre 1493; morto a Ostilia il 5 settembre 1569. Prima al servizio del conte Guido Rangoni, poi tra i familiari di Renata d'Este, [...] del Cinquecento, si propose di elevare il poema cavalleresco al grado di poema veramente "eroico" secondo i precetti aristotelici; di dare cioè un poema senza allettamenti lascivi, di una sola azione, imperniato su un personaggio "perfettissimo " che ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...