La cultura: contenuti e forme
Gino Benzoni
Un'identità culturalmente rilanciata
Drasticamente ridimensionata sul piano dei rapporti di forza in un quadro generale che non recepisce più i suoi medievali [...] Non pochi i patrizi colti, e più d'uno tra questi è sensibile alla scienza, magari perché più amico di Platone che di Aristotele e via via, perché più amico della verità che di entrambi. Tuttavia, una volta messi insieme, in maggior consiglio e in ...
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Scienza greco-romana. Meccanica
Gianni Micheli
Meccanica
L’origine della meccanica antica è tradizionalmente associata al nome di Archita di Taranto. Diogene Laerzio afferma infatti che Archita fu il [...] sono fonti molto tarde (II sec. d.C.), che non ci sono altre attestazioni in merito a partire da Platone e da Aristotele (benché Aulo Gellio dica che, oltre che da Favorino, la notizia era stata riportata da molti scrittori), che il riferimento all ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Curiosita e studio della natura
Lorraine Daston
Curiosità e studio della natura
All'inizio dell'Età moderna, i termini 'curiosità' e 'curioso' [...] Bacon sia Descartes avevano sognato invano un mecenate disposto a ricoprire il ruolo che Alessandro aveva avuto per Aristotele e quindi a pagar loro gli assistenti e i materiali necessari alle indagini empiriche, che entrambi consideravano essenziali ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. L'infinito e l'eternita del mondo
Johannes M.M.H. Thijssen
L'infinito e l'eternità del mondo
La questione dell'infinito si è imposta [...] attraverso due percorsi principali: il primo aveva origine dal Libro III della Fisica e dal Libro I del De caelo di Aristotele, nei quali si analizzano i concetti di infinito e di continuità; il secondo dalle discussioni sull'eternità del mondo. Dato ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] 13, pp. 1013 e 1017). Quanto ad Averroè, egli viene citato esplicitamente una sola volta, a proposito del suo commento ad Aristotele, Metafisica II, 1, 993b 15, ove si sottolinea la necessità del reciproco aiuto per far progredire tutte le arti e le ...
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perfetto
Alessandro Niccoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio; un esempio nel Detto, nessuno nel Fiore.
In un gruppo poco numeroso di esempi conserva [...] tutte o la maggior parte, e che quelle beate non siano in perfettissimo stato.
D'altra parte, è ben noto il principio della filosofia aristotelica per il quale ciascun oggetto, in quanto è quello che è, è in atto, e quindi p. nel suo essere, anche se ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Armando Bisogno
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dalla logica tradizionale la logica umanistica si distingue per il rifiuto del tecnicismo [...] è comune all’intero della logica, non solo alle categorie, ma anche a tutte le cose, a tutti i nomi”. Alla definizione aristotelica di metafisica come la scienza che contempla l’essere in quanto essere e i suoi aggiunti, la Ramée replica che questa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Antichità classica e nel Medioevo, l’ottica geometrica aveva ottenuto un alto livello [...] 3. contatto: la visione è prodotta da un mezzo (aria) con cui si ha il contatto tra l’oggetto e l’occhio (Aristotele). Le teorie ottiche dei greci si differenziano anche per il modo in cui è affrontato il problema della visione. Le teorie di Euclide ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Qualita primarie e qualita secondarie
M. Ruisi
Qualità primarie e qualità secondarie
Il dibattito sulle qualità aristoteliche
Il problema della [...] qualità irriducibili, le loro posizioni naturali nell’Universo e i loro moti naturali,mettendo a tacere l’opposizione aristotelica alla nuova fisica e alla nuova cinematica matematiche cioè, in ultima analisi, a Copernico.
Galilei, Il Saggiatore
Nel ...
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beatitudine (beatitudo)
Freya Anceschi
Giorgio Stabile
Il termine è usato da D., conformemente al termine latino beatitudo, per indicare lo stato di felicità più o meno perfetta, che angeli e beati [...] , la cui esistenza D. deduce col ragionamento di Cv II IV 12.
In IV XVII 9, D. si rifà espressamente alla dottrina aristotelica delle due felicità umane: l'una è la vita attiva, e l'altra la contemplativa; la quale... ne mena ad ottima felicitade e ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...