De Sensu et sensato
Enrico Berti
Titolo con cui viene talora indicata l'opera di Aristotele De Sensu et sensibilibus, in un libro, collocata dagli editori subito dopo il De Anima, all'inizio della serie [...] ripresenta immediatamente alla parte anteriore del cervello, producendo in tal modo la visione. Ora nel secondo capitolo del De S. Aristotele afferma che la visione si produce per il moto attraverso il mezzo trasparente (438b 3-8) e per il fatto che ...
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BENVOGLIENTI, Bartolomeo
Piero Craveri
Nacque a Siena da nobile famiglia del Monte dei Riformatori nei primi decenni del sec. XV. Scarse le notizie biografiche rimasteci: sappiamo che, abbracciata la [...] : il De luce visibili paradoxon, opera teologica e filosofica di analisi gnoseologica, ispirata ai modi della polemica anti-aristotelica propri del neoplatonismo tardo-quattrocentesco, fu da lui dedicata a Lorenzo de' Medici e uscì a Roma nel 1481 ...
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Gregorio da Rimini
Teologo e filosofo (m. Vienna 1358). Nato in Italia, prob. a Rimini, entrò nell’ordine degli eremitani di s. Agostino e trascorse a Parigi un periodo di studio, tra il 1323 e il 1329. [...] ’, in filosofia mostra, in realtà, un’attitudine sincretistica, in cui si fondono in maniera originale elementi tratti da Aristotele, Agostino e Guglielmo di Occam. In psicologia G. rigetta la concezione averroistica dell’anima, fondata sull’idea di ...
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Schmitt, Charles B.
Storico statunitense della filosofia (Louisville, Kentucky, 1933 - Padova 1986). Prof. alla Fordham University di New York (1963-67), passò in seguito in Gran Bretagna, dove insegnò [...] all’univ. di Leeds e al Warburg Institute (1973-86). Studioso dell’aristotelismo rinascimentale, ha dedicato la sua attenzione all’interazione, nel periodo della nascita del pensiero scientifico moderno, fra tradizione peripatetica ed eredità ...
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MODO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Carmelo SCUTO
Guido GASPERINI
Filosofia. - Termine filosofico (dal lat. modus, corrispondente al gr. τσόπος), designante in generale la qualificazione non essenziale, [...] ne hanno parlato (uno dei primi fu Francone da Colonia), gli schemi stessi potevano essere cinque o sei o sette (lo Pseudo-Aristotele li fa, però, arrivare a nove). In complesso, essi si aggruppavano così:
Schema 1° e 2°. Ogni battuta è formata da ...
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Vanini, Giulio Cesare Lucio
Filosofo e medico (Taurisano, Lecce, 1585 - Tolosa, 1619). Entrato nei carmelitani, avviò i suoi studi giuridici a Napoli per poi completare la sua formazione filosofica e [...] Utilizzando ampiamente Pomponazzi, Machiavelli, Cardano e Scaligero, sviluppa una critica radicale dei fenomeni religiosi in una concezione aristotelica dell’Universo in cui non c’è spazio per il mondo soprannaturale (miracoli, profezie, demoni, ecc ...
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virtù (vertù, virtute, virtude, vertute, vertude)
Philippe Delhaye-Giorgio Stabile
Sostantivo femminile, di altissima frequenza nelle opere di D., dove indica fondamentalmente una ‛ capacità naturale [...] come la più umana in quanto la più amabile di tutte (Cv I XII 9 e 12); tanto amabile - afferma D. sulla scia di Aristotele - che li suoi nimici l'amano (§ 10). E la sua assenza dal mondo D. lamenterà come una delle più gravi per la perfezione dell ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] convinzioni centrali di questo testo, e in genere del pensiero di R., è che la filosofia umana, rappresentata da quella aristotelica, è insufficiente e inadeguata, e va sostituita con una più articolata "sapienza", che sia in grado di cogliere ed ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] sue opere fa riferimento, finora nulla è stato ritrovato, mentre il manoscritto della traduzione-commento della Poetica aristotelica è conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Uno degli obiettivi dichiarati di Salviati è mostrare la ...
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Ruggero di Marston
Filosofo e teologo (m. Norwich, Est, 1303 ca.). Francescano, studiò a Parigi (forse tra 1269-72), dove fu discepolo di Giovanni Pecham. Lettore a Cambridge nello studio dell’ordine [...] e lo rende capace di conoscere le «verità eterne», sicché Dio stesso è l’intelletto agente della tradizione aristotelica (in via subordinata si può parlare di intelletto agente come «parte dell’anima», intendendolo quale pura disposizione incoativa ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...