democrazia
Luigi Firpo
. Il termine è usato da D. una sola volta, nella forma latina democratìa, in un elenco tripartito di forme di governo degeneri: tunc enim solum politiae diriguntur obliquae - [...] rigorosa, sovranità popolare, sorteggio delle cariche, obbligo del rendiconto. La tradizione che D. raccoglie è invece quella aristotelica (Polit. 1279 b), secondo la quale il criterio decisivo per distinguere i regimi buoni da quelli cattivi ...
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Termine designante, come il sinonimo mnemotecnica, i vari espedienti escogitati per aiutare la memoria a ritenere nozioni difficilmente associabili tra loro e riducibili a sistema e che quindi si ricordano [...] l’‘ordine’ che favoriscono la memoria di fatti e nozioni. Nel Duecento, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino tennero presenti anche temi dell’aristotelico De memoria et reminiscentia, inserendo i problemi ‘tecnici’ della m. nella cornice della psicologia ...
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NIFO, Agostino (Augustinus Niphus)
Guido Calogero
Filosofo, nato nel 1473, morto nel 1538 o 1545. Controverso è il luogo della sua nascita, non essendo certissimo che egli sia nato a Sessa, nonostante [...] col Defensorium contra Nyphum. Tra gli altri scritti del N. sono da ricordare in primo luogo i molti commenti a opere aristoteliche (raccolti poi in 14 voll., Parigi 1654), il De infinitate primi motoris (Venezia 1504), il De pulchro et amore (Roma ...
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STATICA
Gustavo COLONNETTI
. È quel capitolo della fisica, e più propriamente della meccanica, che studia i problemi dell'equilibrio dei corpi naturali.
Evoluzione storica dei principî della statica.
1. [...] , e quanto più grande è la velocità che si tratta d'imprimerle.
"Quale che sia la potenza che produce il movimento - scrive Aristotele in un passo che merita di essere citato integralmente per la sua singolare chiarezza - è certo che ciò che è più ...
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PORFIRIO (Πορϕύριος, Porphyrius) di Tiro
Guido Calogero
Pensatore greco, nato il 232 o 233 d. C., morto, pare a Roma, sul principio del sec. IV. Dal 262 o 263 scolaro di Plotino a Roma, divenne il più [...] cristiano-medievale (v. l'ed. di A. Busse nei Commentaria in Aristotelem Graeca, IV, 1). Dell'intento di conciliazione platonico-aristotelica proprio di P. è d'altronde documento tipico, già nel suo titolo, l'opera Περὶ τοῦ μίαν εἶναι τὴν Πλάτωνος ...
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PARTICOLARE
Guido Calogero
. Termine filosofico, contrapposto a "universale)" (v.), e perciò spesso identificato o confuso con altri termini che egualmente si contrappongono a quest'ultimo, come "individuale" [...] di soggetti. La distinzione del particolare dall'universale si riferisce invece specificamente alla dottrina aristotelica del giudizio e del sillogismo. Per Aristotele, universale (πρότασις κατὰ παντός) è il giudizio in cui il predicato è posto in ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La musica
Christian Meyer
La musica
Osservazioni di carattere generale
La musica, come scienza e rappresentazione del mondo, attingeva [...] dal punto di vista metrico.
Nel corso della seconda metà del XIII sec., sotto la crescente influenza degli scritti di Aristotele, e in particolare della Fisica e dei Libri naturales, la nozione di tempo, con tutte le sue implicazioni fisiche, divenne ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La nozione di esperimento mentale è relativamente recente, essendo stata coniata poco più [...] tema di cui si era occupato fin dal De motu scritto intorno al 1590), che se, come stabilisce la fisica aristotelica, i corpi cadono con una velocità proporzionale al loro peso (accelerata dalla spinta dell’aria), allora due corpi di peso differente ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La questione del metodo è il luogo d’inizio della filosofia moderna. Bacone, Galileo, [...] cui da essa si risale ai principi generali del sapere. Un sensismo ingenuo come quello che Bacone imputa agli aristotelici è altrettanto pericoloso di un razionalismo aprioristico (e trovare una mediazione tra questi due estremi sarà il punto chiave ...
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VASCO, Giovanni Battista (in religione Tommaso). – Nacque a Torino il 10 ottobre 1733 (Torino, Chiesa metropolitana di S. Giovanni, Registro delle nascite e dei battesimi, 1733, c. 153r)
Paola Bianchi
da [...] zio Dalmazzo, vescovo di Alba, che era stato lettore di filosofia e che lo introdusse agli studi di teologia scolastica e filosofia aristotelica. A poco più di dieci anni, nel maggio del 1744, egli fu, così, in grado di difendere già, di fronte al ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...