Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La drammaturgia tragica cinquecentesca nasce dal tentativo umanistico di dare nuova [...] si riflette sul piano strutturale in un gioco metateatrale che annulla le distinzioni tra i diversi livelli di realtà: la categoria aristotelica del verosimile va alla deriva in un mondo in cui il rapporto tra finzione scenica e verità esistenziale è ...
Leggi Tutto
intenzione
Dal lat. intentio «atto di tendere verso un oggetto», quindi l’atto dell’intelletto teso a comprendere l’oggetto o quello della volontà teso a ordinare l’azione a uno scopo; nelle traduzioni [...] : così la conoscenza razionale umana determina l’implicazione morale dell’atto. In tal senso, l’i. non è rintracciabile nell’etica aristotelica dove l’atto non viene esaminato in base al suo fine, ma in base al suo movente. Grandissimo rilievo all’i ...
Leggi Tutto
potenza
Nel pensiero greco classico, il concetto filosofico della p. (gr. δύναμις, lat. potentia) si riferisce essenzialmente alla considerazione ontologica delle cose, riguarda cioè il problema dell’oggettivo [...] prima che accada) al ‘necessario’ (tale è l’evento dopo che è accaduto). A risolvere queste aporie è volta la dottrina aristotelica del divenire, per la quale p. (δύναμις) designa il carattere di ogni realtà in quanto capace di divenire, e cioè di ...
Leggi Tutto
Aconcio, Giacomo (latinizz. Acontius)
Aconcio, Giacomo
(latinizz. Acontius) Eretico e riformatore (Ossana o Trento fra il 1492 e il 1520 - Londra 1567 ca.). Fu avvocato e notaio a Ossana e a Trento; [...] insegnamento della verità in ogni ramo del sapere umano. A. sviluppa particolarmente la parte della logica aristotelica relativa alla definizione e alla spiegazione dei dati provenienti dall’esperienza, e insiste con originalità sulla maggiore ...
Leggi Tutto
Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose [...] nella società. In Principles of logic (1883) la critica di B. era invece rivolta alla logica formale di derivazione aristotelica e alla logica induttiva di J. S. Mill, nel tentativo di delineare un'interpretazione del processo conoscitivo per la ...
Leggi Tutto
PROCLO (Πρόκλος, Proclus)
Vittorio De Falco
Nulla sappiamo di questo grammatico, autore di un'opera che nel naufragio della poesia greca acquista per noi notevole importanza, la Crestomazia (χρηστομάϑεια). [...] fede, per il contenuto se non per l'esatta partizione della materia tra i singoli poemi, proveniente forse dalla scuola aristotelica. Notevole è la testimonianza di P. relativa all'esametro, usato, come egli riferisce, per la prima volta da Femonoe ...
Leggi Tutto
La nozione di finito è correlativa a quella d'infinito e quindi in rapporto ai due sensi d'infinito anch'essa duplice. Se l'infinito è preso nel senso di indeterminato, il finito sarà la perfezione dell'infinito; [...] che ci darebbe solo cose finite, dalle quali ricaveremmo, rimovendo il limite, la nozione dell'infinito. La filosofia aristotelica tende a considerare come perfetto il finito: l'universo è finito, spazio e tempo sono finiti, finita la serie ...
Leggi Tutto
CAMPAGNOLA, Giulio
Eduard A. Safarik
Nacque nel 1482 (o intorno a questa data) a Padova da Girolamo, notaio, erudito e forse anche artista dilettante. Da lui il C. non solo ricevette, con tutta probabilità, [...] Tomeo, amico di suo padre, che tra il 1497 e il 1504 (o 1507) insegnava a Padova la filosofia aristotelica, e del "filosofo" ermetico Giovanni Aurelio Augurelli (Hartlaub). Secondo testimonianze contemporanee (Bosso, Sassi, M. de Placiola, P. Gaurico ...
Leggi Tutto
– Nacque il 21 novembre 1638, a Frignano, presso Aversa, da Giovan Battista e da Camilla Magiulo.
Studiò dai gesuiti a Napoli, poi si laureò in medicina nell’Ateneo napoletano nel 1659.
La cultura napoletana [...] dell’eclettismo della medicina accademica e di una filosofia naturale aperta a spunti moderni, ma radicata nella metafisica aristotelica. Nondimeno, le rivalità tra i due gruppi divennero così acute che entrambe le Accademie furono sciolte nel 1668 ...
Leggi Tutto
paziente
Alessandro Niccoli
Compare solo nel Convivio, in due accezioni assai diverse fra loro.
Quale termine del linguaggio dottrinario, corrisponde al neutro latino patiens e greco τὸ πάσχον indica [...] similitudine tanto quanto possibili sono a venire.
In questo senso tecnico il valore del vocabolo era già stato fissato dalla filosofia aristotelica e scolastica. Lo documenta il passo di Cv II IX 7 l'atto de l'agente si prende nel disposto paziente ...
Leggi Tutto
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...