Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Astronomia e cosmologia
Dario Tessicini
Tra la fine del Quattrocento e la fine del Seicento l’astronomia vive una fase di profonda trasformazione: mutano i fondamenti teorici, le forme della pratica [...] , il loro moto non può che essere perfettamente circolare, nonché di velocità uniforme, oppure composto di moti circolari uniformi.
Per Aristotele, l’Universo è dunque finito, ma il suo corpo primo, l’etere, è «eterno, non s’accresce e non diminuisce ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giacomo Leopardi
Gaspare Polizzi
L’opera di Giacomo Leopardi costituisce un riferimento imprescindibile nella tradizione letteraria italiana. Sembra anche ormai acquisita la sua dimensione filosofica, [...] la sua procedura del dubbio metodico. La filosofia moderna si consolida tra René Descartes, che dissipa le fallacie degli aristotelici, e Locke, che dissolve, contro Platone e Gottfried Wilhelm von Leibniz, la credenza nelle idee innate.
Fin dalle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Paideia
Giuseppe Cambiano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con il termine paideia si indica il processo educativo dei giovani nell’antica [...] comunemente ammesse da tutti o dai più o dai più competenti – per pervenire correttamente a conclusioni. Si può assumere che Aristotele con l’insegnamento della filosofia nella sua scuola, il Liceo, e con i suoi scritti mirasse a formare non soltanto ...
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Nel senso generale di causa operante, di potenza di produrre determinati effetti, il concetto di forza si delineò nel pensiero greco arcaico quale espressione dell’attività ordinatrice e regolatrice di [...] ’ e l’idea che il movimento sia determinato da una f. interna hanno aperto la via alla critica della teoria aristotelica della persistenza temporanea del moto di un corpo dopo la separazione dal motore per trasmissione della spinta dal lanciatore all ...
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concettualismo
Posizione delineatasi nella scolastica (e particolarmente in Abelardo ➔) relativamente al problema degli universali, in rapporto a certi temi di Boezio. Contro la soluzione realistica, [...] tuttavia il loro necessario rapporto alle cose sulla base di un processo astrattivo che si riallaccia alla classica teoria aristotelica della conoscenza; l’universale si configura come ciò che può essere predicato di più cose, ma in quanto concetto ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava [...] ogni altra realtà senza che invece essi potessero esser soggetto di altro più vasto predicato. Di qui la dottrina aristotelica delle "categorie", (v. categoria) cioè dei "predicati" supremi del reale, e quella dei cinque praedicamenta (genere, specie ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Durante il Rinascimento e nella prima metà del Seicento la filosofia universitaria si [...] antichi o di nuova stesura, che permettano di superare tale divario, poi nella formulazione di una nuova prospettiva. In essa Aristotele mantiene il ruolo di punto di riferimento principale, ma la “vera” filosofia viene esposta non più nella forma di ...
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Filosofia
L’analisi e la determinazione del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel [...] caratteristiche e proprietà dell’oggetto da definire, talvolta anche accidentali), la d. vera e propria, secondo la tradizione aristotelica (d. per genere prossimo e differenza specifica), è quella che individua una più vasta classe di enti (genere ...
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I. Vita e opere. - Da Giovanni Bruno, gentiluomo soldato, e da Flaulisa Savolino nacque in Nola, sull'inizio del 1548, Filippo, che poi prese il nome di Giordano quando a Napoli - ove nel 1562 passò a [...] monade, I, 146-205); ossia che ogni forma nelle cose non sia altro che la presenza dell'anima universale, sicché alla aristotelica molteplicità delle forme si sostituisce l'unità di un solo principio formale, "vero atto e vera forma di tutte le cose ...
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METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] a cui tende tutto il divenire cosmico, e ne è così l'immobile motore. A questa scienza che studia la realtà assoluta Aristotele dà il nome di "filosofia prima" (πρώτη ϕιλοσοϕία); e la definisce come teoria dell'"ente in quanto ente" (ὄν ᾗ ὄν, ens ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...