causare
Alfonso Maierú
Il verbo, nel senso tecnico di " essere causa di qualche cosa ", ricorre in Cv IV X 7 mostro come elle [le divizie] non possono causare nobilitade, perché sono vili. Secondo D. [...] la sua cagione, quanto è più possibile di ritenere. Il principio dantesco qui enunciato richiama l'assioma scolastico ricavato dalla Metafisica aristotelica " omne agens agit sibi simile " (per cui si veda B. Nardi, L'arco della vita, 112 n. 4). Con ...
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Filomusi Guelfi, Lorenzo
Steno Vazzana
Guelfi, Critico letterario (Tocco di Casauria, Chieti, 1856 - Roma 1923). Studiò a Roma e si laureò in lettere a Napoli nel 1886; insegnò nei licei parecchi anni, [...] F.G. ha fatto della filosofia tomistica l'elemento basilare per l'intelligenza della Commedia.
Rigettando la distinzione aristotelica d'incontinenza malizia e matta bestialità, deduce la struttura morale dell'Inferno da s. Tommaso. Parimenti fondata ...
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contemplativo
Aggettivo (cfr. il latino contemplativus). Indica l'atteggiamento di alta meditazione che è degli angeli e dei santi verso Dio, in Cv II V 11 dove gli angeli sono detti spiriti contemplativi, [...] in latino era resa con vita contemplativa) per designare la perfetta realizzazione dell'uomo nell'attività speculativa (cfr. la lunga esposizione di Aristotele, in Eth. nic. X capp. VII ss.; per l'espressione cfr. ad es. ibid. I 4, 1095 b 16-20). Nel ...
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Filosofo e storico italiano della filosofia (Roma 1904 - ivi 1986); prof. nelle univ. di Firenze (1931-34), Pisa (1934-1950), Roma (dal 1950); socio nazionale dei Lincei (1971). Fu avversario del fascismo [...] 1966, con U. Spirito). Importante anche la sua opera di storico della filosofia antica: I fondamenti della logica aristotelica (1927; 1968); Studi sull'eleatismo (1932); Storia della logica antica (I, 1967); Scritti minori di filosofia antica (1985 ...
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Filosofo e letterato (Bologna 1692 - ivi 1777); prof. di filosofia (dal 1718) all'univ. di Bologna, fu ivi tra i primi a tentare la conciliazione del superstite aristotelismo con le dottrine cartesiane [...] parte a una questione di fisica allora dibattuta fra cartesiani e leibniziani); Filosofia morale (1754, compendio di morale aristotelica, accompagnato da un Ragionamento sulle dottrine morali di P.-L. Moreau de Maupertuis, che trovò un difensore nel ...
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Discreto e continuo
Paolo Zellini
Matematica e intuizione
La matematica ha sempre cercato di stabilire un nesso tra il continuo e il discreto, il primo esemplificato, tipicamente, nelle figure dello [...] basa l’algoritmo euclideo per il calcolo di un’unità di misura comune a due grandezze. Seguendo un passo di Aristotele (Topici, 158b), ampiamente analizzato, tra gli altri, dal filosofo tedesco Oskar Becker (1889-1964) e dal matematico inglese David ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia seicentesca rielabora in differenti modi la concezione della sostanza [...] cui essenza è l’attività; Locke infine fa della sostanza un’idea complessa che consiste in una collezione di qualità.
Aristotele: forma e sostrato
La filosofia seicentesca presa nel suo insieme non può essere compresa se non in relazione alla rottura ...
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ATHIAS, Giuseppe
Elvira Gencarelli
Appartenente a una cospicua famiglia di israeliti emigrata dalla Spagna in Olanda e dall'Olanda in Italia, l'A. nacque probabilmente a Livorno nel 1672. Abbandonò [...] anche di chimica e di scienze naturali e - nei frequenti e prolungati soggiorni fiorentini - apprese la filosofia aristotelica e forse qualche nozione di cartesianesimo. Più tardi ebbe modo di compiere anche studi approfonditi in diritto romano ...
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Nuovo Organo o veri indizi dell'interpretazione della natura (Novum Organum sive indicia vera de interpretatione naturae)
Nuovo Organo o veri indizi dell’interpretazione della natura
(Novum Organum [...] sei parti di cui il N. O. rappresenta la seconda), ossia la nuova costruzione del sapere. In alternativa alla logica aristotelica (i cui scritti costituivano l’Organon) Bacone stabilisce una nuova logica fondata sull’induzione (inductio vera), intesa ...
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tangibile
Alessandro Niccoli
Vale " percepibile mediante il tatto ", e ricorre nel passo del Convivio in cui vengono definiti i sensibili comuni, cioè le determinazioni sensibili comuni a più sensi: [...] lo numero, lo movimento e lo stare fermo, che sensibili [comuni] si chiamano.
Dottrina ed esempi sono di nota origine aristotelica (cfr. An. III 1, 425a 14), così chiariti dal commento tomistico (II 13): " communia sensibilia sunt ista quinque, motus ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...