MARTINELLI, Domenico
Vittorio Mandelli
Nacque nel 1632 a Castro Valle (l’odierna Val di Nera) presso Spoleto, da Vincenzo. Ebbe almeno un fratello, Giovanni Battista, prete, dedicatario di una poesia [...] dai suoi scritti, è noto che ebbe una formazione piuttosto eclettica, di ambito romano e di tradizionale impronta aristotelica, con nozioni di matematica adeguate alla costruzione di sofisticati orologi artigianali, ai quali dedicò – «furto di tempo ...
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Teologo (n. 1150 circa - m. Parigi 1210 circa), scolastico a Magonza (1195), dal 1206 cancelliere dell'univ. di Parigi. Mentre era a Magonza, svolse incarichi di fiducia per la Santa Sede, non sempre però [...] Lombardo e rappresenta, per così dire, uno stadio teologico in cui non si è ancora affermata la filosofia aristotelica. Liturgista, è autore di un Rationale divinorum officiorum largamente diffuso in tutto il Medioevo. Discussa è l'attribuzione ...
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Umanista spagnolo (Cordova 1494 - Medina del Campo, Valladolid, 1531); studiò a Salamanca, Alcalá, Parigi, Roma; fu rettore dell'univ. di Salamanca (1529). Ispirandosi al teatro classico, compose un rimaneggiamento [...] pedagogico e morale, fra cui notevoli il Discurso de las potencias del alma, derivato dagli ultimi due capitoli dell'Etica aristotelica, il Diálogo de la dignidad del hombre, e alcune poesie, fra le quali la Lamentación al saqueo de Roma (1527 ...
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La civilta islamica: teoria fisica, metodo sperimentale e conoscenza approssimata. L'ottica
A. Mark Smith
Graziella Federici Vescovini
Eyal Meiron
L'ottica
L'eredità dell'ottica araba nel mondo [...] si tratti, e nemmeno se sia un frammento di un altro trattato. Pelacani ne parla nel suo commento manoscritto al De anima di Aristotele (Libro II, quaest. 18), in cui paragona la propagazione del suono a quella del colore e il rapporto tra la qualità ...
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prakr¿ti
prakr̥ti
Termine sanscr. dalle molte accezioni legate all’idea di un elemento base da cui evolvono forme derivate. P. indica perciò in ambito filosofico la natura intesa come natura naturans, [...] p. è centrale nei sistemi Sāṃkhya (➔) e Yoga (➔). Tale natura naturans non è una sorta di materia primordiale aristotelica (o platonica, se si pensa all’artefice nel Timeo), essa va piuttosto pensata come attività incosciente contrapposta alla quiete ...
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Sergis di Reshaina
Sergīs di Rēsh‛ainā
Traduttore e pensatore siriaco noto nel mondo occidentale come Sergio di Reshaina o di Teodosiopoli (m. 536). Monofisita di formazione alessandrina, S. di R. è [...] di testi galenici in siriaco, ma ebbe un ruolo centrale anche nella trasmissione dei testi filosofici, come il De mundo ad Alexandrum attribuito ad Aristotele e alcune opere dello pseudo-Dionigi l’Areopagita. Oltre a diversi commenti alla logica ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] li fa essere quel che veramente sono. Dunque la f. stabilisce i fondamenti delle altre scienze. In questo significato specifico Aristotele chiama la f. scienza prima o f. prima o anche teologia, e la pone accanto alle altre scienze da lui chiamate ...
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Psicologia
onnipotenza O. del pensiero In psicanalisi, espressione adottata da S. Freud per designare un atteggiamento psichico comune al bambino, al primitivo e a certe forme patologiche (nevrosi e psicosi) [...] anche minima, fu considerato intrinseco alla divinità fin dai primordi della teologia ellenica (Senofane). Ma se la divinità aristotelica, in quanto «pensiero del pensiero», è per ciò stesso inconsapevole di tutto l’imperfetto mondo delle cose, di ...
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incontinenza (incontenenza) e incontinenti
Andrea Ciotti
Nella prospettiva etica della Commedia, e in particolare nell'ordinamento della prima e della seconda cantica, trova posto la trattazione relativa [...] manifestazione. Si deve ancora al Pagliaro l'osservazione circa il criterio giuridico scelto da D., che in ciò si differenzia da Aristotele, per graduare la diversa gravità dell'i. e della malizia. Per il poeta l'i. offende Dio e la coscienza morale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Jabir è certamente l’alchimista arabo più importante e influente al quale, anche se [...] l’origine nei due principi dello zolfo e del mercurio, costituisce un’alternativa alla teoria della materia aristotelica destinata ad animare il dibattito sulla struttura della materia fino ai tempi della rivoluzione chimica di Lavoisier nel ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...