PSEUDO-
È un ➔prefissoide che proviene dal greco pseudo- (dal tema di psèudomai ‘mentire’) ed è usato in parole derivate direttamente dal greco o formate modernamente.
A seconda dei casi può assumere [...] autori di opere tramandate sotto falso nome; in questo caso si trova davanti a nomi propri
pseudo-Aristotele
pseudo-Dionigi
– in chimica, indicare una somiglianza apparente
pseudosale (‘composto che, pur avendone alcune caratteristiche, non è ...
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semiotica Scienza generale dei segni, della loro produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico.
Scienze [...] . In effetti, la s. si può far risalire molto indietro nel tempo, rintracciandone alcuni fondamentali presupposti nell’Organon di Aristotele, nella distinzione stoica di significante e significato, nei trattati dei modisti del 13°-14° sec. (R. Bacone ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] capire e che Galileo chiama «dottori di memoria» (VII, 139) perché capaci solo di ripetere ciò che hanno letto in Aristotele e in altri autori canonici. I destinatari ideali di Galileo sono invece gli «intendenti», quelli che sono «capaci di ragione ...
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I grecismi sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse (➔ prestiti). Un nutrito gruppo di voci greche si era già acclimatato nel latino d’età classica e postclassica, [...] Sansoni (1a ed. 1937).
Minio Paluello, Lorenzo (1993), ‘Antomata’ (Purg. X, 128) e i testi latini della biologia di Aristotele, in Id., Luoghi cruciali in Dante. Ultimi saggi, Spoleto, Centro italiano di Studi sull’alto Medioevo, pp. 71-109.
Pasquali ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] forma del griphos non sempre è ben distinguibile da quella dell’enigma. Nel mito della morte di Omero, così come lo tramanda Aristotele (Dei poeti) Omero soccombe per la causa che gli era stata profetata dall’oracolo: per non aver saputo risolvere un ...
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Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica [...] di essa, detti realisti, va ricordato Guglielmo di Champeaux; l’altra, riconoscendo che nella realtà sussistono solo individui, afferma aristotelicamente che u. è ciò che è predicabile di più cose, e perciò u. per un verso è il concetto, segno ...
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Critico e filologo (Londra 1730 - ivi 1786). Fu (1756) deputy secretary alla Guerra, poi (1762-68) impiegato della Camera dei comuni. Ritiratosi dalla vita pubblica si dedicò tutto allo studio. È considerato [...] ; Poems supposed to have been written at Bristol by Th. Rowley and others in the fifteenth century (1777-78), in cui dimostra che tutte le poesie di quella raccolta sono opera di Th. Chatterton; un'edizione della Poetica di Aristotele (post., 1794). ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] di rispondere già nell’antichità i filosofi e i grammatici: Simone (200819: 284) ricorda che «in Platone e in Aristotele si trovano tentativi tutt’altro che approssimativi di isolare categorie di parole», tradizionalmente designate col nome di partes ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] classica dicotomia tra phýsis «natura» e nómos «accordo», le due ipotesi antitetiche, riconducibili rispettivamente a Platone e Aristotele, prevedevano che tra la forma delle parole e il loro significato (e quindi, estensivamente, tra il linguaggio ...
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L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] , per lo più a fini di insegnamento generale (e questo ne spiega il tono assertorio e la vocazione universale).
È Aristotele a fissare la tradizione che vuole l’epifonema in conclusione di un pensiero (Retorica 21, 1304b). Infatti, in quanto massima ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...