SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] dei suoi elementi o segni o "characteres" (Neues Organon, 1764). Con ciò, in un singolare incrocio di idee aristoteliche, lockiane e leibniziane, si trasferiscono transitivamente le proprietà dell'oggetto esperito prima al pensiero e quindi al segno ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] grammaticali furono filosofi come il sofista Protagora, che individuò i generi (ne distingueva tre: maschile, femminile e "inanimato") e Aristotele, che distinse due classi di parole: i nomi e i verbi. Ma è ai filosofi stoici, in particolare a ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] la proprietà di poter essere direttamente riprodotte all’interno di un testo.
Con una coppia di termini desunti dalla Poetica di Aristotele, ci si riferisce alla prima modalità con il termine di «diegesi» e alla seconda con il termine di «mimesi». L ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] fino all’Ottocento, hanno ragion d’essere soltanto a imitazione della voce umana, giacché l’imitazione, secondo i dettami aristotelici, è il principio d’ogni arte, in pittura come in musica:
voi havete a sapere come tutti li instrumenti musicali ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] del «popolazzo» (Varchi 1995: 794; 2007: 323). Infine, poiché nelle lezioni aveva riletto il poema di Dante attraverso Aristotele e Lucrezio, mostrando il suo carattere filosofico e la continuità con le opere degli antichi, nell’Ercolano oppone alle ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] lo Filosofo nel sesto dell’Etica, «impossibile è essere savio chi non è buono» (Dante, Conv. IV, 27, 5)
(30) e per lui [Aristotele] quivi è provato, questo mondo, cioè la terra, stare in sé stabile e fissa in sempiterno (Dante, Conv. III, 5, 7)
(31 ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] , cioè in una prospettiva semiologica. Su una via già aperta e in parte esplorata in epoche del passato da Aristotele, Leibniz, Vico, S. vede chiaro che soltanto in tale prospettiva comparativa e semiologica è possibile dare conto analiticamente di ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] sul modello latino, come l’Orbecche (1541) di Giambattista Giraldi Cinzio, restaurò il canone tragico attribuito ad Aristotele e, a livello espressivo, fece propri stilemi poetici danteschi e petrarcheschi che sarebbero poi rimasti costantemente alla ...
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GIUSSANI, Carlo
Michele Coccia
Nacque a Milano il 6 nov. 1840 da Giovanni e da Angela Carrera. Compiuti i primi studi a Milano presso il liceo ginnasio S. Alessandro (poi Beccaria), prese parte come [...] della R. Accademia dei Lincei, classe scienze morali, s. 5, VII (1898), pp. 227-234; E. Bignone, L'Aristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro, Firenze 1936, passim; Id., Storia della letteratura latina, II, Firenze 1945, passim; E ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] inesistente. Le prime opere furono traduzioni dal greco di testi sacri, ma anche di opere di scienza profana, di Aristotele, Porfirio e diversi altri. Nel cosiddetto periodo aureo (407-450) si raggiunse una perfezione linguistica e stilistica che non ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...