L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] una r. vera, psicagogica, che aiuta gli animi ad accostarsi alla verità scoperta dalla filosofia. Diverso l’atteggiamento di Aristotele che dà una trattazione della r. di importanza fondamentale. Il campo della r. è distinto da quello della filosofia ...
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Umanista (Venezia 1487 - Roma 1527); discepolo di Marco Musuro, insegnò greco a Venezia (1518), a Firenze (1522-23) e a Roma (1526-27), dove si era trasferito nel 1523 al seguito del card. Giulio de' Medici [...] della città. Accolta con un certo sfavore ma poi abbastanza diffusa fu la sua traduzione in latino di alcune opere di Aristotele (Venezia 1521); ma l'opera sua più notevole è il dialogo De exilio (1522), inteso a dimostrare, attraverso una lunga ...
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Scrittore greco di Callati sul Ponto Eusino, ma vissuto ad Alessandria verso la fine del sec. 3º a. C. Di tendenza peripatetica, scrisse biografie di antichi uomini illustri, tra cui una Vita di Euripide, [...] (se ne hanno frammenti da un papiro di Ossirinco), con le caratteristiche delle biografie di tipo peripatetico del tempo: abbondanza di aneddoti e scarsi giudizî critici, che però in S. sono personali e talvolta in contrasto con quelli di Aristotele. ...
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Erudito greco (n. Costantinopoli - m. Londra prima del 1487); insegnante di greco a Bologna (1458-1466), poi a Roma, protetto dal Bessarione, e a Firenze, dove ebbe tra i suoi uditori il Poliziano; passò [...] (non numerose e in parte ancora inedite): una Monodia sulla presa di Costantinopoli, un opuscolo in difesa di Teodoro Gaza contro Michele Apostolio, la versione latina del De generatione et corruptione di Aristotele, dedicata a Lorenzo de' Medici. ...
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Antica forma di poesia lirica corale greca. Il nome è di etimologia incerta, forse pregreco. Il d., legato ai suoi inizi con il culto di Dioniso, fiorì in età classica a Corinto, Sicione, Tebe, Nasso; [...] Dioniso, poi altri soggetti e, col distaccarsi del corifeo dal coro come nel Teseo di Bacchilide, secondo la teoria di Aristotele, avrebbe dato origine alla tragedia. I d., in Attica, si eseguivano solennemente come le tragedie con il sistema delle ...
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Filologo classico (Cuneo 1892 - Muzzano 1961), prof. di letteratura latina (dal 1928) nelle univ. di Cagliari, Padova, Bologna e infine Torino; socio nazionale dei Lincei (1954). Autore di importanti studî [...] ; e una lunga serie di saggi poi raccolti in Scritti minori, 3 voll., 1955-56), di edizioni di classici commentate (la Poetica di Aristotele, 1927; l'Arte poetica di Orazio, 1930; il De poetis di Svetonio, 1944; il trattato Del Sublime, 1947) e di un ...
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Nome di varî scrittori siriaci nestoriani. 1. Patriarca dal 540 al 552, nato pagano, studiò, quindi insegnò a Nisibi; scrisse di filosofia, astronomia, medicina e tradusse dal greco; è noto specialmente [...] del Levitico; la polemica, che vi è contenuta, contro le dottrine della religione mazdaica sul matrimonio, procurò all'autore una vera persecuzione. 2. Contemporaneo di Cosroe II (590-628), noto come traduttore e commentatore di Aristotele. ...
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Storico e scienziato (Venezia 1514 - ivi 1570). Studiò filosofia, matematica e astronomia a Padova. Mandato ambasciatore nel 1548 presso la corte inglese, nel 1550 fu nominato, benché laico, coadiutore [...] culturale. Alle opere già composte in precedenza (Exquisitae in Porphyrium commentationes, 1542; commento alla Retorica di Aristotele nella traduzione latina dello zio Ermolao, 1544; dialogo Dell'eloquenza, 1557, ma in realtà scritto nel 1535 ...
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IBN TIBBON, FAMIGLIA
CCesare Colafemmina
Nel corso dei secc. XII e XIII il mondo cristiano e il giudaismo provenzale ebbero accesso alla rigogliosa cultura scientifica e filosofica in lingua araba che [...] siri giacobiti e poi degli arabi. Ma alla fine del sec. XII la scienza nel mondo arabo era sotto il segno di Aristotele, come era stato inteso e interpretato da alcuni dei suoi esegeti greci della tarda antichità e da quelli arabi musulmani, e Mosè ...
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MAGNANINI, Ottavio
Lorenzo Carpané
Ottavio Nacque a Ferrara il 14 febbr. 1574 da Giovanni Filippo e da Giulia Coati.
Frequentò le scuole dei gesuiti e proseguì gli studi di filosofia sotto la guida [...] alla morte, in quella di filosofia morale. Come è possibile verificare nei "rotuli" a stampa, dal 1614 si dedicò sempre ad Aristotele, ai libri I (ripetutamente), IV e VIII dell'Etica, al I della Politica, nonché al De moribus. Di queste lezioni si ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...