Filosofia
Atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione o una nozione. Con riferimento alle opinioni in materia di religione, il termine esprime un concetto per molti rispetti identico a quello [...] convinzione, che presuppone una dimostrazione rigorosa.
Nella storia della filosofia la nozione di c., elaborata nell’antichità da Platone e Aristotele e ripresa in campo religioso da s. Agostino e s. Tommaso, ha assunto un ruolo di primo piano nell ...
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Teologo ed esegeta (Cordova 1532 - Roma 1596). Discepolo a Salamanca di Domenico Soto, conseguito il dottorato si fece gesuita (1558) e, ancora novizio, fu chiamato dal generale D. Laínez a Roma come professore [...] Baio. Gregorio XIV lo aggregò ai revisori della Vulgata, e Clemente VIII, del quale fu consigliere nel grave problema dell'assoluzione di Enrico IV, lo creò cardinale (1593). È autore di commenti ad Aristotele, a s. Tommaso e di trattati esegetici. ...
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Filosofo e uomo politico (Parigi 1805 - ivi 1895). Studioso della filosofia antica, professore al Collège de France, fu segretario del governo provvisorio durante la rivoluzione del 1848, ma dopo il colpo [...] imitò anche nella conversione ai principî repubblicani. Fu quindi nominato senatore e (1880) vicepresidente del Senato. Tra il 1880 e il 1881 fu anche ministro degli Esteri. Notevoli le sue traduzioni in francese delle principali opere di Aristotele. ...
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Filosofo, nato a Imola il 24 sett. 1895, professore di storia della filosofia nell'università di Messina dal 1939.
Partito da un ripensamento critico dell'attualismo gentiliano (L'idealismo dell'atto e [...] la storia della logica e della filosofia, e a rintracciarne le sostanziali consonanze specialmente nella critica di Aristotele alla classificazione meramente dialettica dei generi inferiori o empirici, istituita da Platone, e in quella di Galileo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Pico della Mirandola
Nicoletta Tirinnanzi
Tesa in un breve arco di tempo, la vicenda di Pico sembra innervata sullo scarto tra l’originaria esaltazione della libertà umana e la tensione religiosa [...] naturale il libero arbitrio. I Galli erano una volta infami per gli amori dei giovinetti, se dobbiamo credere a Tolomeo e ad Aristotele, ed ora, per i benefici della legge cristiana e del santo re Luigi, hanno in tale orrore quel delitto, che non v ...
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Umanesimo
Stefano De Luca
Tornare agli antichi per diventare moderni
Le opere del passato sono come i fiori da cui le api traggono il nettare per fare il miele: questa immagine di Petrarca, uno dei [...] , un discepolo di Salutati, di leggere in originale e di tradurre in latino numerose opere di Platone e di Aristotele, nonché di Plutarco e Senofonte. Quanto a Bracciolini, egli scovò nelle biblioteche dei monasteri svizzeri, francesi e tedeschi una ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] da Galeno): il secondo si distingue dal primo per la necessità che lo lega a ciò di cui è s. e prova. In Aristotele la conoscenza ‘per s.’ dal punto di vista logico prende corpo in un procedimento entimematico grazie al quale dal s. o indizio si ...
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Filosofo greco (499-428 a. C.); amico e maestro di Pericle, accusato di empietà dovette fuggire da Atene, dove s'era stabilito, e rifugiarsi a Lampsaco. Ci restano alcuni frammenti della sua opera Sulla [...] cose che è chiamato a comporre, onde il nome di "omeomerie" (ὁμοιομέρειαι), ossia particelle similari, dato ad essi da Aristotele. In origine le omeomerie erano in uno stato di caotica mescolanza, poi l'intelligenza divina (Νοῦς) le ordinò imprimendo ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Scienza e teologia
Margaret J. Osler
Scienza e teologia
All'inizio dell'Età moderna il dibattito sul rapporto tra scienza e teologia era particolarmente [...] Principia fossero adottati nei collegi dei gesuiti come libro di testo per lo studio della fisica, in sostituzione dei testi aristotelici ancora in uso. Le sue speranze, tuttavia, erano destinate a infrangersi: dopo la sua morte, nel 1662 i Principia ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] che è "adeguazione dell'intelletto alla cosa", sulla base della loro comune natura che riposa in Dio. Sta di fatto che l'aristotelismo, per la compresenza in esso di elementi a priori e a posteriori, influì su entrambe le vie battute dal pensiero per ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...