Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] cattoliche, a sostenere un partito che amava definirsi interclassista, ma che rifletteva un compromesso permanente tra aristocrazia fondiaria e piccoli ceti agrari, tra industriali illuminati e sindacati cristiani, tra proprietà agraria e ceti ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] , in contrasto con i ceti acculturati i quali avevano perso la retta via e si vantavano di un'aristocrazia intellettuale che li allontanava dall'amore per il prossimo e li impoveriva spiritualmente.
Prima della crisi
Pressata dalle riforme ...
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aristocrazia
aristocrazìa s. f. [dal gr. ἀριστοκρατία, comp. di ἄριστος «ottimo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Nel sign. originario e più proprio, la prevalenza, il governo dei più meritevoli, intesi questi come coloro che sono moralmente...
aristocratico
aristocràtico agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ἀριστοκρατικός; v. aristocrazia] (pl. m. -ci). – 1. Che appartiene all’aristocrazia: famiglia a.; anche sost.: è un a., spec. di chi ha modi e abitudini proprî dell’aristocrazia; talora...