BERARDI (Berardo), Girolamo
Giancarlo Mazzacurati
Visse a Ferrara, alla corte di Ercole I e poi di Alfonso d'Este nella seconda metà del sec. XV e probabilmente fino ai primi decenni del XVI. Nessúna [...] Monnier, Le Quattrocento, II, Paris 1901, p. 359; F. Flamini, Il Cinquecento, Milano s. a., p. 260; M. Catalano, Vita di L. Ariosto, I, Genève 1931, p. 120; V. Rossi, Il Quattrocento, Milano 1940, p. 510; I. Sanesi, La commedia, I, Milano 1954, I, pp ...
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LUOGO, AVVERBI DI
Gli avverbi di luogo servono a specificare il luogo di un’azione, la collocazione di una persona o di un oggetto nello spazio e la distanza di una persona o di un oggetto rispetto a [...] )
– quivi ‘qui, in riferimento a un luogo già nominato’
Uscimmo da una porta che mettea sulla laguna; e quivi era una gondola (S. Pellico, Le mie prigioni)
– lungi ‘lontano’
Ecco non lungi un bel cespuglio vede (L. Ariosto, Orlando furioso). ...
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Poeta russo (Mosca 1799 - Pietroburgo 1837). Discendente da una famiglia di antica nobiltà e, per parte di madre, dal principe abissino A. Gannibal (cui dedicò il romanzo Arap Petra velikogo "Il negro [...] fu la sua ammirazione per Voltaire), cui si aggiunsero gli influssi della cultura popolare russa, di Shakespeare, Sterne, Ariosto. Carattere estroverso, ironico e vitale, P. fu lontano dal sentimentalismo e dal misticismo; il complesso della sua ...
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MONTAIGNE, Michel Eyquem, signore di
Ferdinando Neri
Nato nel castello di M., di cui era signore suo padre, il 28 febbraio 1533, e quivi morto il 13 settembre 1592. La sua famiglia si era arricchita [...] M. Leggeva nel testo, oltre al Petrarca, gli scrittori italiani del suo tempo, il Machiavelli e il Guicciardini, l'Ariosto e il Tasso; possedeva nella sua biblioteca un centinaio di raccolte di lettere italiane. Delle sue varie letture e cognizioni ...
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PUNTEGGIATURA
Alfredo SCHIAFFINI
Gioacchino MANCINI
Alfredo SCHIAFFINI
. Il sistema interpuntivo dell'antichità classica, che mirava a indicare le pause e le inflessioni della voce, così che ottenessero [...] . delle Rime, Firenze 1926, p. vi seg.; V. Rossi, ed. delle Familiari, I, Firenze 1933, p. clxix seg. Per l'Ariosto, v. S. Debenedetti, ed. dell'Orlando Furioso, Bari 1928, III, p. 442 segg. Sui trattati italiani di punteggiatura: C. Trabalza Storia ...
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Poeta, umanista e critico francese, nato verso la fine del 1524 o sull'inizio del 1525 a Liré, sulla riva della Loira, e morto a Parigi il 1° gennaio del 1560. La morte prematura del padre e della madre [...] freschezza. Nell'ispirazione, ora confidente ora sconfortata, ritornano stati d'animo e frammenti ritmici di altri poeti, dell'Ariosto, del Bembo e dei lirici raccolti nell'Antologia di Ciolito de' Ferrari, interpretati e unificati da un fresco e ...
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PIZZI, Pier Luigi
Biancamaria Mazzoleni
Regista, scenografo e costumista, nato a Milano il 15 giugno 1930. Nel 1951 ha debuttato come scenografo allo Stabile di Genova con Léocadia di J. Anouilh, per [...] Settanta avviene l'incontro con L. Ronconi per un Orlando Furioso televisivo, in cui le avventure inventate dall'Ariosto nella vastità immaginaria dell'universo sono ostentatamente rievocate nel recinto chiuso d'un palazzo. I tempi sono maturi per ...
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TERZINA
Mario Pelaez
. Metrica. - Elemento della seconda parte del sonetto (v.), ma, usata da sola, è la strofe gloriosa della Divina Commedia, composta di tre versi endecasillabi col primo e terzo [...] struttura metrica; e così si ebbe il capitolo ternario detto anche semplicemente ternario. Capitoli ternarî di tono elegiaco scrissero l'Ariosto e altri nel sec. XVI; burleschi e satirici il Berni, nello stesso secolo; di satirici poi si ha una bella ...
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BURLAMACCHI, Francesco
Michele Luzzati
Nato a Lucca nel 1498 (fu battezzato il 18 settembre nella chiesa di S. Giovanni) da Michele di Pietro e da Caterina Balbani; nulla si conosce di preciso della [...] del B. è contrapposto a quello dei congiunti irritati per il ritardo: "disse: vadine tutta casa Burlamacca" e "si misse a legier l'Ariosto, e che non ne levò li occhi fino alla fine". Ma, forse perché non era in fondo molto strano che a un mercante ...
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RORE, Cipriano
Jessie Ann Owens
de. – Nato nel 1515 o 1516 a Ronse, nelle Fiandre, 40 km a sud di Gent (Gand), figlio di Celestinus de Rore (che risulta defunto nel 1564) e di Barbara van Coppenolle.
Il [...] dei madrigali usciti dopo il 1559 risultano tuttora adespoti: due soltanto sono di Petrarca; altri poeti identificati sono Ariosto, Fortunio Spira, Antonio Molino (Manoli Blessi).
Al musicista rimase l’epiteto «il divino Cipriano». Nel 1586 il poeta ...
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ariostesco
ariostésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta L. Ariosto (1474-1533), proprio e caratteristico dell’Ariosto: l’ottava a., la poesia a.; la fantasia a.; o che riguarda l’Ariosto e la sua opera: una biografia a.; la critica ariostesca....
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...