MABÍLĒS (Μαβίλης), Lorenzo
Silvio Giuseppe Mercati
Poeta neogreco, nato nel 1860 ad Itaca, da famiglia di origine spagnola, morto il 29 dicembre 1912 a Driskos. Studiò ad Atene e in Germania, dove per [...] isola: alcuni di essi sono fra i capolavori della lirica neogreca. Seguace della lingua popolare, a difesa di essa pronunciò un coraggioso discorso alla camera dei deputati nel 1911.
Bibl.: C. Brighenti, L. M., in Ann. R. Lic. Ariosto, Ferrara 1928. ...
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DA PONTE, Lorenzo
Giovanni Scarabello
Nacque a Ceneda (attuale Vittorio Veneto), nel ghetto, il 10 marzo 1749, primogenito di Geremia Conegliano e Rachele Pincherle, ebrei. Il padre era un conciatore [...] . Sarà lui l'editore-venditore dei suoi Saggi poetici del 1801 e di altre opere di autori italiani (Casti, Tasso, Ariosto, Parini, Beccaria, Maffei e altri). Una impresa libraria che funzionava bene, ma che non bastò, alla lunga, a raddrizzare le ...
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TIBERTELLI, Luigi Filippo detto Filippo de Pisis
Giorgio Motisi
– Nacque a Ferrara l’11 maggio 1896, terzo dei sette figli del conte Ermanno e di Giuseppina Donini.
Trascorse l’infanzia nell’ambiente [...] attivamente in contatto con l’ambiente degli studi di storia ed erudizione locale.
Dopo alcune bocciature al liceo Ariosto di Ferrara, nell’autunno del 1915 conseguì la licenza classica presentandosi da esterno al Minghetti di Bologna. Riformato ...
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ZANGUIDI, Jacopo
Valentina Catalucci
Jacopo Zanguidi, detto il Bertoia (non conosciamo il significato del soprannome), nacque a Parma il 25 luglio 1544 da Giuseppe Zanguidi e dalla moglie Sarra (Ronchini, [...] 134 s.), ossia la sala del Bacio, la sala di Ariosto e una terza sala da cui provengono frammenti mitologici staccati e per motivi stilistici il cosiddetto “dado” della sala di Ariosto e il riquadro centrale della sala del Bacio (sulle cui ...
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Manzoni, Alessandro
Vittorio Roda
Scrittore, nato a Milano nel 1785 e ivi morto nel 1873. La pluridecennale frequentazione manzoniana di M. lascia le sue prime tracce all’altezza delle due tragedie, [...] e ben costruita; ma anche priva di quelle arguzie che un’opera del genere esige. La ragione è che ad Ariosto i motti ferraresi non piacevano e quelli fiorentini gli erano ignoti.
Si ricorderà infine, arretrando nel tempo, una lettera manzoniana ...
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CONTARINI, Elisabetta
Vera Lettere
Nacque a Verona nel 1752. Divenne allieva, insieme con I. Pindemonte, Silvia Curtoni Verza e Paolina Grismondi - in Arcadia Lesbia Cidonia - del famoso grecista G. [...] i quali la C. intratteneva una fitta corrispondenza.
Una delle letture preferite nel salotto della C. era quella di Ariosto. Ella stessa componeva versi pastorali "canoramente limpidi e metastasiani" (Piromalli), ma più per diletto suo e degli amici ...
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Poeta (Alfonsine 1754 - Milano 1828); iniziò gli studî sotto la guida di un prete di Fusignano e li continuò nel seminario di Faenza, dove apprese bene il latino e fu educato al gusto della poesia di Virgilio. [...] la sua radice in un discorso di F. M. Zanotti, è ricca di infiniti riecheggiamenti: dalla Bibbia a Milton, da Ovidio ad Ariosto e a Tasso. Al Pellegrino apostolico (1782), il più brutto dei suoi poemi, scritto in occasione di un viaggio di Pio VI a ...
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Letterato (Arezzo 1492 - Venezia 1556). Commentatore mordace di uomini ed eventi, nonostante i nemici che inevitabilmente si fece riuscì a mantenere salda la sua posizione. Fu autore di rime, di commedie [...] satirici, la sua attività di commentatore mordace degli uomini e degli eventi (di qui il titolo datogli dall'Ariosto di "flagello dei principi") e, in sostanza, di ricattatore. Nonostante assalti polemici, avventure e aggressioni, la sua posizione ...
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Poeta italiano (Roma 1885 - ivi 1928). Poeta ambizioso e fecondo, O. partì da una formazione pascoliana e dannunziana, ma sfiorò anche il crepuscolarismo e le esperienze dei primi vociani. Al tempo stesso [...] anni, dopo l'impressionismo delle prose liriche o «frammenti» di Orchestrine (1917) e le incertezze fra prosa e poesia di Ariosto (1921), lo porterà - anche per effetto del suo incontro con le dottrine antroposofiche di R. Steiner, che egli elaborò ...
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RÉGNIER, Mathurin
Ferdinando Neri
Poeta, nato a Chartres il 21 dicembre 1573, morto a Rouen nel 1613. Avviato prestissimo alla carriera ecclesiastica, rimase al servizio del cardinale F. de Joyeuse, [...] qualche accenno nei versi del Du Bellay. Il tipo di satira ch'egli prescelse fu quello che contava per maestri Orazio e l'Ariosto; e singoli motivi derivò dai poeti berneschi: la satira VI (L'Honneur ennemi de la vie) è per gran parte la traduzione ...
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ariostesco
ariostésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta L. Ariosto (1474-1533), proprio e caratteristico dell’Ariosto: l’ottava a., la poesia a.; la fantasia a.; o che riguarda l’Ariosto e la sua opera: una biografia a.; la critica ariostesca....
trito
agg. [dal lat. tritus, part. pass. di terĕre «pestare, tritare, logorare»]. – 1. a. Tritato, sminuzzato: carne t.; sale t.; roccia t.; gesso trito. Come s. m., tipo di pezzatura dei combustibili solidi, costituito da pezzi o scaglie...