Termine francese, genericamente «gergo», che all’inizio del 17° sec. indicava la confraternita dei mendicanti professionisti e la loro fraseologia segreta; è passato poi a designare il complesso dei vocaboli speciali usati da una classe professionale o sociale e, per estensione, un modo di parlare triviale o eccessivamente familiare ...
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Forma di linguaggio utilizzata da certi gruppi sociali per evitare la comprensione da parte di persone estranee al gruppo. Consiste nella sistematica sostituzione di numerosi vocaboli della lingua comune [...] una locuzione metaforica o allusiva.
Tra i g. più noti si ricordano in Italia i vari tipi di furbesco, in Francia l’argot, in Spagna la germanía (fratellanza) e il caló, in Germania il Rotwelsch, in Inghilterra il cant; tra i g. di mestiere, tipici ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] Teseo Pini. “Il vagabondo” di Rafaele Frianoro e altri testi di furfanteria, Torino, Einaudi.
Cohen, Marcel (1919), Note sur l’argot, «Bulletin de la Société de linguistique de Paris» 21, pp. 132-147.
D’Achille, Paolo & Giovanardi, Claudio (2001 ...
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Linguistica
AAndré Martinet
di André Martinet
Linguistica
sommario: 1. Il linguaggio e le lingue. 2. Profilo storico. 3. La descrizione delle lingue. 4. Lo stile. 5. L'acquisizione del linguaggio e [...] per molto tempo di competenza di ingegni curiosi piuttosto che formati a una disciplina scientifica: ci si interessa volentieri all'argot o agli argots, o anche al ‛linguaggio popolare', come se questo si opponesse necessariamente, nel suo insieme, a ...
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argot
‹arġó› s. m., fr. [etimo incerto]. – Termine che in francese equivale genericam. a gergo; indicò dapprima il vocabolario e la fraseologia segreta dei malviventi, poi anche il complesso dei termini speciali usati da una classe professionale...
argotico
agg. Gergale, proprio di un modo di parlare allusivo, triviale o eccessivamente familiare. ◆ E dove cominciò il suo viaggio al termine della notte? In un portone di via Vanchiglia: l’antro dove il bouquiniste gli offrì il «fluviale,...