GENUINO, Vespasiano
Luciana Cataldo
, Nacque a Gallipoli, nel Salento, il 25 sett. 1552, da Sebastiano, di famiglia probabilmente originaria del Napoletano, e Antonia Scrascia (Vaccari, p. 99).
Scarse [...] e dipinti dell'Elmo e del Tiso in Lecce ed in Campi, in Studi salentini, XVI (1963), p. 391; M. Paone - V. Liaci, L'antico dell'iconografia sacra dopo il concilio di Trento nell'area pugliese, in Ordini religiosi e società nel Mezzogiorno moderno ...
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VERETO (Ούερητόν; Beretum, Beretus; etnico Veretini)
G. Napolitano
Città messapica dell'antica Calabria, situata alla punta estrema della penisola salentina, nel territorio dei Salentini, vicino Serra [...] grossi blocchi informi, colma di ceneri di animali sacrificati, soprattutto caprovini, oltre che di frammenti ceramici e pietre. Tale area è designata come luogo di culto dalla metà-fine dell'VIII sec. a.C.; vi era venerata la divinità folgoratrice ...
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Promuntorium Ytaliae
Pier Vincenzo Mengaldo
. È la località con cui D. indica in VE I VIII 8 il limite (o uno dei limiti) in direzione sud-est (o est senz'altro) della zona d'Europa occupata da chi [...] pure ‛ Germani ' per D., al di là dei quali soltanto incomincia l'area ‛ greca '). Inoltre il punto estremo orientale o sud-orientale d'Italia non sarebbe in ogni caso la penisola salentina o altro in fondo allo stivale, ma il Capo Passero in Sicilia ...
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Vedi APPENNINICA, Civilta dell'anno: 1958 - 1994
APPENNINICA, Civiltà
S. M. Puglisi
La civiltà a. prende nome dalla sua area di diffusione lungo la catena appenninica, dal Bolognese fino all'estrema [...] . Esempi di tali sepolcri si trovano nel Lazio settentrionale (Pian Sultano) e nelle Puglie (in particolare nella penisola salentina) sotto forma di "piccole specchie"; il diametro di questi monumenti si aggira sui 10-15 m. Gli Italici derivarono ...
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IAPIGI, Vasi
E. M. De Juliis
L'introduzione del termine Iapygian Geometric è dovuta a W. Taylour (1958), che lo utilizzò per designare le ceramiche locali, di stile geometrico, presenti in alcuni insediamenti [...] a quella precedente, protogeometrica, con cui condivide l'ampia area di diffusione. Il repertorio delle forme resta legato a quello diffusione e una chiara caratterizzazione locale, sostanzialmente salentina, anche se non cessa di influenzare alcune ...
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MENHIR
V. Bianco
Termine dialettale bretone (da men = pietra e hir = lungo), passato nell'uso ad indicare il tipo di monumento preistorico consistente in una pietra, a forma approssimativa di parallelepipedo, [...] anche nella forma isolata, che è quella comune.
L'area di diffusione dei m. coincide con quella degli altri monumenti sono la Puglia (più precisamente la penisola salentina) e la Sardegna. I m. salentini, circa un centinaio, sono generalmente dei ...
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apuli
Abitanti dell’antica Apulia e, in senso stretto, del solo territorio presso il Gargano (dov’era Teanum Apulum) ove più propriamente gli abitanti della parte meridionale si chiamavano dauni e peucezi. [...] appartenenti allo stesso ramo degli osci, occupavano quindi un’area ben più circoscritta di quella dell’Apulia d’età imperiale all’Apulia vera e propria anche l’antica Calabria (Penisola Salentina), ed era perciò talora chiamata Apulia et Calabria. A ...
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cuperliano
s. m. e agg. Chi o che sostiene la linea politica di Gianni Cuperlo. ◆ Intanto, Salvatore Piconese e Alfonso Rampino procedono spediti nella corsa alla segreteria. L’area cuperliana salentina aveva chiesto loro di fare un passo...
mixed zone
loc. s.le f. inv. Nello sport, zona mista (v.). ◆La fiesta degli spagnoli per il titolo europeo vinto a Vienna si è svolta in più tappe. Simpaticissimo il «trenino» fatto dai giocatori nella mixed zone, dove li stavano aspettando...