Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] così un'elaborazione antropomorfica del segno, come nel caso della 'scrittura oggetti comuni quali, per es., le lucerne con il volto di satiro; ma quel che preme analogie formali fra il volto e l'area toracoaddominale di una figura femminile, come ...
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Transizioni di fase e punti critici
Édouard Brézin
Le transizioni di fase sono fenomeni molto familiari: un corpo può passare da uno stato d'aggregazione a un altro (fase) al variare dei parametri, [...] opalescenza critica, che è il segno dei grandi domini correlati di /2. Era noto che tali valori erano in contraddizione con i risultati ottenuti da Onsager nella sua soluzione del modello arrivare, ma da un'area completamente inattesa della fisica ...
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Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] di spettatori: inequivocabile segno, se ce ne in Germania, dove Rainer W. Fassbinder si andò a cimentare con A. Döblin (Berlin Alexanderplatz, 1980). O in Inghilterra, dove storia appare strettamente connaturata all'altra area di incontro fra cinema e ...
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Chimica quantistica
Frank Jensen
La materia è costituita da nuclei atomici e da elettroni che interagendo formano gli atomi e le molecole, i quali a loro volta danno origine alla materia inorganica, [...] 'onda antisimmetrica, cioè tale che cambia di segno quando le posizioni degli elettroni stessi, che vengono indicati con 1 e 2, sono scambiate tra di in questi metodi, si tratta di un'area particolarmente interessante e potenzialmente molto utile; (b ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] Provenza e in Linguadoca. Due furono i tipi dell'area ashkenazita: quello della Francia settentrionale, che si diffuse metà dell'8° secolo. Così anche l'ortografia (dapprima segnata parimenti con punti) degli accenti per le tre vocali instabili o ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] originariamente non prevedibili, finendo con il riferirsi, talvolta, a fenomeni di segno opposto.
In prima Dowbiggin 1985; Roelcke 1997), invadendo dunque non solamente l'area criminologica, ma anche quella sociale e politica.
A spingere ...
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Gusto
Francesco Figura e Stefano Zecchi
In fisiologia, il gusto è il senso specifico mediante il quale sono riconosciuti e controllati i sapori delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni [...] laterali. Una considerevole area della lingua contribuisce assai utilizzando il criterio del gusto, segna il tramonto della bellezza sia come due forme di piacere. Ma per cercare di determinare con più precisione il modo in cui opera la facoltà ...
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Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] XIII sec. segnò una evoluzione che oppose i monasteri greci di Puglia, maggiormente esposti ai contatti con l'Oriente strettamente scientifico-matematico. Il primo, molto ricco per l'area calabro-sicula nel XII sec., vi aveva prodotto molti codici ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] ristretta e il linguaggio tendeva a identificarsi con le varianti del dialetto di quell’area. Era la linea che faceva capo verso l’attualità e le mode linguistiche, intese come segno di nuovi intendimenti e comportamenti che volgevano verso la ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] nel 1942, ma il segno indelebile della sua presenza coincide non a caso con una nuova concezione del come in un rito sacrificale, fino alla morte. A un'area di maggiore sperimentazione appartengono invece Invitation to the dance (1956; Trittico ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...